Quest’anno la premiazione della decima edizione del concorso di scrittura creativa intitolato a Lella Razza, docente di filosofia e scienze della formazione all’Istituto Maffeo Vegio di Lodi, vittima di un incidente stradale avvenuto nel 2004, è stata preceduta dalla cerimonia di intitolazione al suo nome della Scuola dell’infanzia di Castiraga Vidardo. Alla presenza del figlio Fabio, delle istituzioni, di un folto gruppo di amiche e di amici, dell’associazione Donne&Donne di Sant’Angelo Lodigiano, e di partecipanti al concorso arrivati da diverse città d’Italia, è stata ricordata la figura di questa donna. Una donna che ha lasciato una traccia indelebile nel cuore e nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di lavorare con lei nella scuola e nella promozione di iniziative culturali e sociali. Una donna che anch’io, pur avendo avuto poche occasioni di frequentarla, dato che sono nativa di S. Angelo ma abito ad Abbiategrasso, ricordo con profonda stima, affetto e nostalgia.
All’evento della premiazione delle vincitrici e vincitori del concorso, ognuno dei presenti ha portato con sé il carico delle emozioni provate durante la cerimonia che lo ha preceduto.
Lella era con tutti noi ed è rimasta con noi per tutto quel pomeriggio e oltre. Mi riesce difficile fare la cronaca di una giornata vissuta con tanta intensità, da non riuscire a memorizzare la cronologia degli avvenimenti che si sono susseguiti nella Sala Civica Luigia Castelli di Castiraga Vidardo.
Tutto dentro di me si sovrappone: le espressioni dei volti, le voci, i suoni, la forza delle parole, quelle che bisognava trovare il coraggio di dire per dare senso al tema del concorso che era davvero forte e di grande attualità: “Mai più vittime”. Quelle parole che la voce dei bravissimi attori del Teatro dell’Improbabile faceva echeggiare nella sala e dentro di noi e che il flauto di Angela Guglielmetti sottolineava con estrema delicatezza.
Una miscela di sensazioni che, credo, ci abbiano fatto sentire la giornata di domenica una bella festa organizzata nel nome di Lella, ma che suonava anche come una giornata di lotta contro la violenza, in particolare quella che viene esercitata sulle donne. E a darle questa connotazione sono stati tutti i partecipanti al concorso. Uomini e Donne che sul tema hanno riflettuto profondamente e scritto testi molto pertinenti. E lo hanno fatto con grande sensibilità e con la speranza di contribuire all’affermazione del valore di “genere” e alla promozione di una cultura del rispetto e dell’accoglienza dell’altro da sé.
A tutti loro è andato inizialmente il saluto delle istituzioni presenti: la sindaca del paese di Vidardo, Emma Perfetti e l’assessora alle pari opportunità del comune di Lodi, Erika Bressani; poi il ringraziamento dell’Associazione Donne&Donne per bocca della presidente Danila Baldo, che ha presentato e gestito l’evento con un tocco personale che ho trovato davvero importante. Con equilibrio, determinazione, competenza organizzativa e...dolcezza... Non è da tutti!!!
Per chi come me ha fatto parte della giuria: l’assessore alla cultura di Castiraga Vidardo Valerio Colecchi, la ginecologa Cesarina Lombardi, la coordinatrice del movimento “Se non ora quando?” di Lodi Katia Menchetti e il giornalista Lorenzo Rinaldi, la lettura dei testi delle opere risultate prime, nelle due sezioni di poesia e prosa, è stata una ulteriore occasione di arricchimento, che è andata oltre l’obiettivo della selezione che, comunque, andava ed è stata fatta. Sono risultate vincitrici per la poesia le opere di Daniela Gregorini, che ci ha raggiunto da Ponte Sasso di Fano (PU) e di Jolanda Tirotta, che è arrivata con il figlio da Bivongi, in provincia di Reggio Calabria, facendo il lungo viaggio in treno e pernottando a Milano. Prime per la narrativa le opere di Rossella Melotti, che è arrivata da Como, e Francesca Torresani di Cavacurta, unica lodigiana premiata. Invece fra le opere risultate fra le prime dieci nelle due sezioni si sono segnalati sia uomini sia altri esponenti del lodigiano. Tutti i risultati possono essere letti sul sito D&D www.donneedonne.it
Nel complimentarci con gli autori e le autrici delle due sezioni, è stato messo in evidenza, anche da noi, il valore della scrittura. La scrittura che può essere declinata in tanti modi. Quella autobiografica che al di là della forma, è liberatoria da quel che ci opprime o ci dà gioia e testimonia il nostro essere nel mondo. Quella creativa che mette in gioco la libertà del pensiero e del proprio sentire e affida alla penna l’essenza di quel che si vuole raccontare.
Un impulso, quello della scrittura, che non dovrebbe mai essere represso. Da nessuno, ma in particolare dalle donne. La parola scritta delle donne offre infatti tonalità diverse alla musica e ai colori dell’universo.
Una giornata davvero particolare quella vissuta domenica 9 novembre 2014, ricca di emozioni e di contenuti proprio come sarebbe piaciuta a Lella.