“Integr…Azione!”: con gli Scout per vincere l’indifferenza
Nell’anniversario della beatificazione di Santa Cabrini la coraggiosa iniziativa multiculturale del gruppo Scout Sant’Angelo 1


Sembra che sia un mese fatto apposta per far cadere le barriere, novembre: casualità o meno, è lo stesso in cui, il 13 del 1938, venne beatificata Madre Cabrini (patrona dei migranti) e qualche anno più tardi, il 9 del 1989 (con un’altra Guerra in mezzo e il rischio di una Terza) crollava il Muro di Berlino.
Abbattere barriere, demolire gli stereotipi è quindi il nesso comune tra il coraggio storico e religioso di una donna e quello di un evento determinante per il secolo scorso, a fronte di un fenomeno comune a tutte le epoche: lo spostamento di persone.
Così, nel nostro piccolo, anche il gruppo Scout Sant’Angelo 1 ha scelto, proprio nella ricorrenza novembrina della beatificazione della Santa, di dar luogo a un’iniziativa che coinvolgesse direttamente le comunità di altri paesi sul nostro territorio, non a caso con l’imperativo categorico di una “Integr… Azione!”.
Un’attività proposta per la domenica 16 dello scorso mese, che non è nata certo da un giorno con l’altro, ma è stata come una sfida per i ragazzi dai 16 ai 20 anni della locale realtà associativa Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani), preparata con un progetto radicato nel grande raduno nazionale della scorsa estate a S. Rossore (agosto 2014, Pisa), che invitava al “coraggio di agire”.
Là, 33.000 scouts italiani hanno accolto il testimone dell’intraprendenza di un percorso denominato “Strade di coraggio”, col quale portare l’entusiasmo della cittadinanza attiva dall’avventura di ciascun gruppo al proprio quotidiano.
Ecco allora come anche il Clan Evenu Shalom di Sant’Angelo si schiera nella partita e informandosi, cercando di individuare le difficoltà maggiori per la nostra comunità, coglie proprio nell’impegno ad un’integrazione possibile, nella ricerca di una risposta comprensiva per le innumerevoli provenienze migratorie in Sant’Angelo, una delle sfide più coraggiose per la nostra città, alle soglie del XXI secolo. Le realtà, percepite infatti come “altre” dalle nostre parti, in una serie di barriere culturali purtroppo all’ordine del giorno, troppe volte ancora presenti qui come altrove, sono quanto si vorrebbe cercare di superare.
Per farlo, gli scout barasini coinvolgono stavolta più attori in gioco e la giornata in questione vede dalla Santa Messa della mattinata in Basilica, fino al pomeriggio all’Oratorio di S. Rocco, lo sforzo attivo di più contributi associativi tra cui Acli, Una Santa per Amica, Caritas, Commercio Equo e Solidale, Africa Chiama e La Mia Africa, oltre a un progetto complementare che ha coinvolto le scuole a partire da infanzia, elementari e medie, che hanno realizzato per l’evento lavori a tema “Bianco o nero: no, sbagliato, il mondo è colorato”, esposti o premiati. Ma la proposta, volta a creare principalmente un momento d’incontro, condivisione e conoscenza tra le genti, ha visto anzitutto protagoniste le diverse comunità cittadine, albanesi, romene, africane e sudamericane, in una rappresentanza da ben tre continenti.

Con una Messa multietnica presieduta quindi da Monsignor Carlo Ghidelli, Arcivescovo Emerito di Lanciano – Ortona, insieme al Parroco Don Ermanno Livraghi, il coadiutore Don Mario Bonfanti, il Parroco Don Angelo Manfredi della Parrocchia Maria Madre della Chiesa e Don Antonello Martinenghi dell’Ufficio Diocesano “Migrantes”, un corteo multiforme si è spostato poi all’oratorio di S. Rocco.
Momenti culminanti della giornata, nell’auditorium polifunzionale allestito per l’occasione, il pranzo non solo cucinato dagli scouts con specialità nostrane, ma anche con contributi gastronomici delle aree di provenienza, nonché danze e balli tradizionali che hanno visto un pubblico coinvolto e partecipe per una festa di più colori e bandiere.
Importante anche l’intervento, nel pomeriggio, del Maresciallo dei Carabinieri Gaetano Carlino, con un invito a riflettere su come il bene o il male non dipendano affatto dal luogo di provenienza, ma dall’azione compiuta. Un monito pertanto, come anche nelle celebrazioni del mattino, alla volontaria reciprocità come risorsa e non come ostacolo, che è anche l’appello raccolto dagli scouts al coraggio di vivere lo scambio culturale col ripetersi di eventi simili in futuro.
Matteo Fratti

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano