Novità importanti in vista del recupero delle due aree industriali dismesse di borgo San Rocco, quella della Sinterama e quella della Samadoval, appezzamenti limitrofi e delimitati da via Garibaldi e dalla circonvallazione. La conferenza di servizi, che ha messo attorno a un tavolo proprietà e soggetti tecnici, tra cui il Comune, ha infatti dato il via libera al piano di caratterizzazione. Si tratta di una procedura che anticipa la riqualificazione vera e propria. In sintesi, occorrerà verificare lo stato di salute delle aree e prevedere eventuali bonifiche, visto che si tratta di terreni su cui fino a pochi anni fa hanno operato delle industrie. Il tutto nell’ottica della demolizione degli edifici esistenti e della futura ricostruzione.
Poco si sa, a dire il vero, di come verrà trasformata la zona. Una certezza però esiste: non ci saranno più attività produttive, almeno come le avevamo conosciute, in grado di offrire decine di posti di lavoro. Il futuro sarà di carattere residenziale e commerciale; significa che potranno arrivare abitazioni (probabilmente palazzine) e attività di natura commerciale, come piccoli supermercati e negozi. In questo caso, però, siamo ancora a livello di ipotesi. Alcuni mesi fa erano circolate indiscrezioni circa l’apertura di un discount in fregio a viale Zara, proprio sulla circonvallazione, all’interno dei terreni interessati dal progetto di riqualificazione. Ad oggi però, almeno ufficialmente, quelle voci non hanno avuto seguito.
L’iniziativa immobiliare, tanto sui terreni Sinterama, quanto su quelli Samadoval, è in capo alla società Area07, che raggruppa in maniera diretta e indiretta un nutrito gruppo di investitori santangiolini, molti dei quali attivi da anni proprio nel settore immobiliare.
La conferenza di servizi e il piano di caratterizzazione sono i primi passi per dare un nuovo volto alla zona, orfana, come detto, delle lavorazioni tessili (Sinterama, comunemente chiamata “fabricòn”) e di quelle meccaniche volte alla realizzazione degli aratri della Samadoval, storica ditta santangiolina delle famiglie Savarè e Manzoni.
Proprio la dolorosa chiusura di una delle due aziende, la Sinterama, aveva portato pochi anni fa il consiglio comunale (già guidato dal sindaco Crespi) a pronunciarsi con un ordine del giorno, nel quale il Comune si impegnava a evitare speculazioni edilizie sui terreni dello stabilimento. Vedremo se nei prossimi anni l’impegno degli amministratori locali sarà rispettato. Molto dipenderà dal tipo di costruzioni che l’operatore privato intende realizzare.
Per il momento, va chiarito, le informazioni sono poche, anche sulla tempistica dell’intervento, che è comunque destinato a modificare radicalmente una parte del rione San Rocco. Un’altra operazione immobiliare di ampio respiro, sempre prevista a San Rocco, appare oggi ferma. Si tratta del recupero a fini residenziali della vecchia Fonderia Manzoni di via Statuto. Il progetto, frutto anche di un accordo tra privato e amministrazione comunale (anche in questo caso giunta Crespi), è stato bloccato dalla crisi economica, che ha colpito duramente anche a Sant’Angelo, soprattutto nel comparto immobiliare.
Infine, appare oggi come un “gigante sonnolento” il deposito degli autobus della Sila, tra viale Zara e via Cavour, immediatamente visibile all’ingresso di Sant’Angelo subito dopo il distributore Esso. La proprietà del deposito è della Pasfin, società collegata alla galassia Sila, fallita pochi anni fa. Il deposito è controllato da un curatore fallimentare nominato dal giudice che sta curando il fallimento Sila. Oggi non è più utilizzato e si trova in condizioni precarie: non a caso l’area è stata recintata con una palizzata dopo episodi ripetuti di piccoli crolli dell’intonaco esterno e dopo che la copertura di una parte della struttura ha dato segni di cedimento. Anche in questo caso, il futuro appare scritto: difficilmente torneranno gli autobus, più probabile l’arrivo (non si sa quando) di case o negozi.
Lorenzo Rinaldi