“Si è impegnato ma deve ancora migliorare”. Questo potrebbe essere il giudizio - mutuato dal linguaggio scolastico - che si merita il nostro comune sul fronte della raccolta differenziata.
L’obiettivo di legge del 65% rimane lontano ma il risultato del 55,51% ottenuto nel 2013, con un balzo del +7,1% rispetto all’anno precedente, fa ben sperare.
Quanto al costo, circa un milione e mezzo di euro coperti quasi al 90% dalla tassa sui rifiuti, siamo nella cosiddetta fascia alta, quella più cara: per ogni santangiolino nel 2013 il comune ha speso 115,13 euro (+2,6% rispetto al 2012). Un dato allineato a quello della media provinciale che è stato di 115,37 euro a persona.
L’analisi dei 61 comuni della nostra provincia evidenzia una situazione disomogenea con dati non facilmente interpretabili: la media provinciale della raccolta differenziata è sotto la soglia di legge – siamo al 59% – ma con risultati molto variabili tra le diverse amministrazioni.
Ci sono comuni che viaggiano sopra al 70% (con Massalengo e Ospedaletto a guidare la classifica dei comuni più virtuosi con un tasso di differenziata del 73%) mentre altri sono ancora sotto la soglia del 50%.
Chi fa più fatica è da tempo il comune di Borgo San Giovanni: anche quest’anno, nonostante un importante miglioramento rispetto all’anno precedente, i cazzimanini (si chiamano così gli abitanti di Borgo) sono in coda alla classifica con un tasso di raccolta differenziata del 39%.
Lo stesso nostro capoluogo di provincia si trova in fondo alla graduatoria dei comuni ricicloni: a Lodi la raccolta differenziata non raggiunge il 49% con un costo procapite tra i più alti, 146 euro.
Parlando di costi, chi spende di più in proporzione è però il piccolo comune di Cornovecchio. Qui la regola che “chi più ricicla meno spende” sembra non funzionare: i 222 cornovecchiesi si distinguono nella raccolta differenziata con un brillante 72,8% ma a caro prezzo, ben 181,2 euro a persona!
Diversa la situazione in altri centri dove il rapporto fra raccolta differenziata e costo di smaltimento è più equilibrato. E’ il caso di Livraga che vanta una differenziata al 65,5% e costi procapite di soli 67 euro.
L’attenzione va però sui comuni più grandi: basti pensare che gli otto centri con più di 5.000 abitanti, da soli producono più del 53% dei rifiuti della provincia. Parliamo di Lodivecchio, Zelo Buon Persico, Tavazzano e Mulazzano oltre ovviamente alle città di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo.
Di queste ultime, nella tabella che segue, vi mostriamo i risultati della gestione 2013; l’unico dato che le accomuna è che la quantità di rifiuti è diminuita. Difficile dire se per merito di una maggior consapevolezza o a causa della crisi che ha ridotto i consumi.
Giancarlo Belloni