Nella storia delle amministrazioni civiche che hanno retto il Comune di Sant’Angelo Lodigiano merita una speciale menzione quella di Tommaso Colombo, sindaco dal 1900 al 1907, che portò uno spirito nuovo nell’amministrazione della “cosa pubblica”.
Colombo era figlio di un industriale milanese che aveva installato un setificio nel castello. Ne aveva ereditato poi le sostanze ed era divenuto egli stesso industriale. Aveva dato notevole impulso alla sua industria serica, arrivando ad occupare fino a 300 operaie, e guadagnandosi in paese una considerazione che ben pochi potevano vantare.
Eletto sindaco, Colombo si professava sensibile alla questione sociale, convinto che le condizioni indispensabili per lo sviluppo erano il miglioramento dell’istruzione e della cultura, delle condizioni sanitarie e l’intervento per affrontare i problemi della povertà e dell’indigenza.
Il programma amministrativo con il quale si presentava non lasciava dubbi circa gli obiettivi che voleva perseguire: migliorare l’igiene del paese, partendo dall’istituzione di due guardie municipali che garantissero l’applicazione dei regolamenti sanitari, la costruzione di un macello pubblico e la costruzione di una scuola adeguata alle esigenze del paese.
Per documentare le iniziative realizzate nel corso del suo mandato amministrativo, attingiamo alle deliberazioni comunali e alla stampa dell’epoca.
Istruzione e sanità
Il primo provvedimento consisterà nella realizzazione di una scuola in località Vignola (quella attuale di via Morzenti), approvata nella seduta del consiglio comunale l’11 marzo 1901, inaugurata nel 1904 e, secondo i giornali del tempo, additata come modello di edificio scolastico in tutto il Lodigiano.
Sempre nel 1901 istituiva una scuola di arti e mestieri, con una sezione di tre classi serali per adulti e una sezione di arti e mestieri. Significativa a questo proposito la testimonianza di Giovanni Pedrazzini Sobacchi ne “Il Corriere dell’Adda” del dicembre 1903, che racconta una sua visita alla scuola dove quaranta giovani (operai, muratori, falegnami, sarti, pollaioli, negozianti) erano intenti faticosamente a fare esercizi di calligrafia e “con una volontà ferrea di imparare a far di conto”.
Per rimanere ancora nell’ambito della pubblica istruzione occorre ricordare che con Colombo si iniziò anche una politica di attenzione alle famiglie povere che cominciarono ad usufruire dei libri e del materiale didattico gratuitamente grazie ad una convenzione fra il Comune e il patronato scolastico, introducendo il servizio di refezione con distribuzione di pasti caldi agli alunni poveri.
In campo sanitario, nel 1905, il sindaco Colombo promosse un programma di costruzione di nuovi pozzi di acqua potabile, dopo che era risultato da un’analisi che l’acqua di tutti i pozzi allora utilizzati in paese non era potabile.
Riuscì pure a varare il progetto di un macello pubblico, che incontrò forti resistenze a causa della spesa eccessiva a carico delle finanze del Comune e che comunque non riuscì a realizzare.
La società ciclistica
Sempre il “Corriere dell’Adda” del 5 novembre 1903, documenta la costituzione della prima società ciclistica di Sant’Angelo con l’inaugurazione della sede posta in alcuni locali in piazza Vittorio Emanuele II, concessi gratuitamente dall’industriale Giuseppe Manzoni vice presidente della società.
L’idea di costituire una società ciclistica venne a seguito di una gara effettuata in occasione del festone di luglio e fu subito realizzata incontrando l’adesione entusiastica dei santangiolini appassionati di ciclismo. A pochi mesi dalla sua costituzione la società contava già sessanta iscritti impegnati in manifestazioni ciclistiche ed escursioni d’istruzione. Sempre da “Il Corriere dell’Adda” in data 28 gennaio 1904, si apprende che nei primi sei mesi di vita la società otteneva risultati importanti in gare ciclistiche disputate a Casalpusterlengo, Belgioioso, Saronno e Monza.
È questa una notizia che evidenzia quanto la passione per l’attività ciclistica a Sant’Angelo, sin dall’inizio, sia stata prerogativa del rione San Rocco, proseguita con quell’entusiasmo che caratterizzava il maestro Rino Pozzi, Pierino Merli e Guerrino Bruschi, e che continua con il Pedale Santangiolino nella sede del “Bar del Ponte” ritrovo degli appassionati santangiolini delle due ruote.
La toponomastica
La questione dei cambiamenti alla toponomastica fu uno dei delicati e contestati temi che dovette affrontare il sindaco Colombo quando manifestò la proposta di modificare i nomi di alcune vie del paese per ricordare gli eroi del Risorgimento. Il primo nome ad essere modificato fu quella delle centrali vie e piazza Maggiore, le quali nel 1900, in ricordo del re ucciso a Monza da un anarchico, furono rispettivamente chiamate via e piazza Umberto I. Nel 1902 l’antica via del Ponte Ferrante veniva trasformata in via Vittorio Emanuele II (nel 1931 sarà sostituita in via Cesare Battisti); nel 1904 si inaugurava via Risorgimento dove era stato costruito il nuovo edificio scolastico (successivamente avrebbe assunto il nome di viale delle Rimembranze, e più tardi via Riccardo Morzenti).
Ma in paese ci fu una sollevazione popolare quando si trattò di cambiare i toponimi delle vie dedicate ai Santi di radicata tradizione popolare; la contrada San Rocco divenne via Cavour; via Sant’Antonio divenne via Mazzini; via San Fermo e San Mauro divenne via Fratelli Cairoli; contrada San Martino divenne via San Martino e Solferino; via San Giorgio divenne via Giuseppe Verdi.
La Fonderia Manzoni
L’inaugurazione della fonderia Manzoni con l’intervento del sindaco Tommaso Colombo e del parroco monsignor Angelo Raffaini, è l’importante avvenimento riportato da “Il Corriere dell’Adda” nell’edizione del 1° febbraio 1904 in una corrispondenza da Sant’Angelo, sempre a firma di Giovanni Pedrazzini Sobacchi.
Così il cronista: «È stata inaugurata la nuova fonderia in metalli che il signor Giuseppe Manzoni con larghi criteri d’industriale moderno, e con slancio coraggioso ha fatto costruire a tramontana del suo palazzo e laboratorio industriale ove già trovano occupazione una ottantina di operai. Il nuovo impianto per la perfezione dei sistemi può gareggiare coi migliori impianti moderni». Si fa cenno alla costruzione di un sottopassaggio sulla via Massaglia che avrebbe permesso di unire la residenza dei Manzoni e l’officina con la nuova fonderia e all’intenzione di allargare la zona dei fabbricati in modo da formare un quartiere industriale. Il sindaco Colombo nel suo intervento rivolse il suo compiacimento per il nuovo impianto che avrebbe attenuato il problema della disoccupazione in paese.
Nell’articolo si fa pure cenno al problema della mancanza dei trasporti su rotaia che avrebbe favorito lo sviluppo commerciale della nuova iniziativa industriale.
La conclusione
del mandato
Il 7 dicembre 1907 il giornale “Il Cittadino” dà notizia dell’istituzione di “un corso popolare di lingua francese, che sarà vantaggioso specialmente ai fanciulli che dopo la sesta classe vorranno essere ammessi alla seconda tecnica. Per l’effettuazione di questa nobile idea va data lode alla Sig. Teodolinda Sargenti, maestra comunale, che possiede pure un diploma d’insegnamento di detta lingua. La Sig. Sargenti offre la sua opera gratuitamente”.
È questa l’ultima notizia che riguarda l’attività dell’amministrazione Colombo, che nel novembre 1907 rassegnerà le dimissioni sia da sindaco che da consigliere, accettate il 31 dicembre.
I motivi che portarono Colombo alle dimissioni furono dettati da un clima di sfiducia da parte della maggioranza dei consiglieri per quanto riguardava l’andamento amministrativo, ma oltre a queste questioni intervennero vicende personali legate al fallimento della ditta Colombo con i conseguenti strascichi giudiziari che contribuirono a fargli prendere la decisione di lasciare ogni impegno amministrativo. In effetti nel gennaio 1908 veniva posto sotto sequestro lo stabilimento di Colombo sito nel castello, su istanza di un creditore milanese. Non conosciamo come Colombo riuscì ad uscirne, ma sappiamo che la produzione continuò ancora per pochi anni fino al luglio 1911 quando un incendio distrusse l’intero setificio insieme a buona parte del castello che lo ospitava.
Sopra, cartolina con il bozzetto del corpo centrale della nuova scuola comunale elementare inaugurata nel 1904. A destra, la distribuzione gratuita dei pasti agli alunni poveri della scuola elementare istituita dal sindaco Colombo con una convenzione tra il Comune e il patronato scolastico. Nella foto in alto, un santangiolino ritratto con la sua bicicletta da corsa negli anni della fondazione di una società ciclistica a Sant’Angelo.