LQuesta volta non c’entra il meteo. Certo l’estate 2015 sarà ricordata anche per il caldo torrido ma quando parliamo di fuoco pensiamo proprio a quello vero, agli incendi, quelli che hanno funestato Sant’Angelo e i dintorni, domati grazie all’impegno dei Vigili del Fuoco e di quanti sono stati chiamati a gestire l’emergenza.
Il primo incendio in ordine di tempo è avvenuto nel pieno centro di Sant’Angelo: è la sera dell’ 8 luglio e un forte boato squarcia l’aria. Le luci delle case e i lampioni prima si abbassano e poi si spengono. È la centralina elettrica Enel in zona Mulino, alle spalle del castello, che va a fuoco. L’esplosione di un trasformatore lancia nel cielo una potente fumata nera e provoca un black out che coinvolge tutta Sant’Angelo e i comuni del suo circondario. Più di venticinquemila persone restano al buio in attesa che i Vigili del Fuoco spengano le fiamme e i tecnici ripristinino la corrente elettrica.
Qualche giorno dopo, siamo nella notte del 18 luglio, i pompieri vengono chiamati nella frazione di Maiano dove ad andare in cenere è un’ampia zona di sterpaglie nei campi limitrofi alla zona industriale.
Poi la vigilia di Ferragosto l’inferno si scatena a Marudo. Ancora una volta a prendere fuoco sono i capannoni della Lodigiana Maceri, la cartiera che già nel 2011 aveva subito una simile sorte (quell’episodio era entrato nel mirino della procura antimafia). A domare le fiamme, alimentate da tonnellate di carta, sono chiamate ben sei squadre di Vigili del Fuoco provenienti da Sant’Angelo, Lodi e Casalpusterlengo.
Quello della Lodigiana Maceri è il terzo impianto produttivo che nel 2015 prende fuoco nel Lodigiano: il 21 febbraio scorso un grosso incendio ha devastato la Carnitalia a Ospedaletto Lodigiano mentre il 25 luglio la stessa sorte è toccata all’azienda Ortoverde di Terranova Passerini.
Nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 settembre, infine, a Marudo, è scattato nuovamente l’allarme per un incendio che ha colpito il bar del campo sportivo. Le fiamme sono divampate attorno alle 4 del mattino. Sul posto i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Tra le ipotesi, quella del dolo.
Giancarlo Belloni