Sarde a beccafico (Italia - Sicilia)
Agosto, vacanze e tanto sole: non puó che essere l’ITALIA il paese scelto per questo numero del Ponte e la regione dove il sole sempre splende è la nostra stupenda Sicilia.
E in onore del maestro Andrea Camilleri, che ha da poco compiuto 90 anni, vi propongo la ricetta delle sarde beccafico tratta dal libro “I segreti della tavola di Montalbano - ricette di A. Camilleri” di Stefania Campo, edizioni Leone Verde.
“S’arrisbigliò malamente: i linzòla, nel sudatizzo del sonno agitato per via del mezzo chilo di sarde a beccafico che la sera prima si era sbafàto, gli si erano strettamente arravugliate torno torno il corpo, gli parse di essere addiventato una mummia” (Il ladro di merendine).
Le sarde a beccafico sono la versione popolare di un piatto nobile. Il beccafico è un uccelletto particolarmente apprezzato dagli aristocratici: venivano sistemati nei piatti con le piume della coda rivolte all’insù, così da poterli prendere e sbocconcellarli a piacimento. L’origine del nome sta nel fatto che le sarde a beccafico, una volta servite sul piatto, assumevano le sembianze dei beccafichi. In questa ricetta, come nella pasta con le sarde, venivano utilizzati i pinoli, allora ritenuti il rimedio alle intossicazioni alimentari (infatti il pesce, nelle cucine povere, non era sempre freschissimo). Dal punto di vista nutrizionale le sarde sono un ottimo alimento: sono infatti ricchissime dei famosi grassi omega-tre, che proteggono il cuore e i vasi neutralizzando gli effetti negativi dell’ipertrigliceridemia.
SARDE A BECCAFICO
INGREDIENTI
(provenienti da produzioni biologiche)
1 kg di sarde freschissime
200 gr. di pangrattato,
100 gr di passoline (uva passa) e pinoli
foglie di alloro
una cipolla
un’arancia e un limone
olio EVO (Extra Vergine d’Oliva)
sale e pepe.
PROCEDIMENTO
Abbrustolite il pangrattato in una padella con un cucchiaino di olio mescolando continuamente. Appena sarà croccante e dorato aggiungete le passoline, i pinoli e poco sale. Pulite le sarde aprendole e togliendo solo la testa e la lisca. Lasciatele a bagno nel succo di arancia per qualche minuto. Riempitele ora una a una con il pangrattato condito e arrotolatele su se stesse in modo che la coda rimanga in alto. Infilzatele in uno spiedino alternandole con spicchi di cipolla e foglie di alloro. Condite con sale, pepe e un filo d’olio.Infornate nel forno caldo per circa 10 minuti.
La mia versione del piatto, che ho gustato a Siracusa, prevede che le sarde siano arrotolate nella foglia di alloro, adagiate nella teglia una accanto all’altra e intercalate da mezza fetta di limone tagliata sottile. Prima di infornarle le spolvero con il pangrattato condito. Vi assicuro che sono davvero ottime, soprattutto se accompagnate da un buon vino siciliano, brindando al nostro amato Andrea Camilleri, al commissario Montalbano e al suo “pititto” smisurato.
marina.cecchi@yahoo.com