Un buon pubblico ha partecipato, la sera di venerdì 13 novembre alla sala Bpl di via Mazzini, alla presentazione del libro “Il Piave mormorava. Il Lodigiano nella Prima guerra mondiale”. L’iniziativa culturale è stata proposta dalla Società della Porta-“Il Ponte” e dalla locale sezione dell’associazione Combattenti e reduci. Erano presenti gli autori del volume, edito da Pmp: il direttore de “Il Cittadino” Ferruccio Pallavera e lo storico Angelo Stroppa. Era presente inoltre monsignor Giuseppe Cremascoli, che ha curato la prefazione.
Ad aprire la serata i saluti portati da Giancarlo Belloni, presidente della Società della Porta, e da Giovanna Domenica Cordoni, presidente della Combattenti di Sant’Angelo. A guidare i relatori nei loro interventi è stato il direttore de “Il Ponte”, Lorenzo Rinaldi. Il primo intervento è stato quello di don Cremascoli, che ha inquadrato il volume e proposto una riflessione sulla Grande guerra.
Spazio poi ad Angelo Stroppa, che ha messo in luce i contenuti del libro, offrendo una “chiave di lettura”. Stroppa ha ripercorso la lunga fase della raccolta del materiale – circa tre anni – e ha illustrato le posizioni dei cinque giornali presenti nel Lodigiano che hanno rappresentato una vera miniera di notizie del periodo 1915/1918: “Il Corriere dell’Adda”, “Il Cittadino”, “Il Giornale”, “La Difesa” e “Il Fanfulla”. Se “Il Giornale” era dichiaratamente interventista e sarebbe poi confluito nell’organo di informazione lodigiano del Partito fascista, “Il Cittadino”, agendo su posizioni cattoliche, era contrario all’entrata in guerra e non a caso - più volte – subì le cancellazioni della censura del vice prefetto di Lodi.
L’intervento più ampio e articolato è stato quello di Ferruccio Pallavera, che ha parlato quasi un’ora, in parte attingendo dagli appunti e in parte a braccio, raccontando un’infinità di episodi e avvenimenti che hanno caratterizzato la realtà di Sant’Angelo durante gli anni della Grande guerra. Pallavera ha raccontato, ad esempio, dei due aerei da guerra caduti nelle campagne circostanti la nostra cittadina, così come del trasferimento del Seminario da Lodi a villa Redentore di Vigarolo. E ancora, sono spuntate storie davvero originali e curiose, come il santangiolino disertore arrestato a Monza per un traffico di cavalli oppure i giovani fermati dai carabinieri per canti contro la Patria. Insomma, il direttore de “Il Cittadino” ha fornito un quadro a tutto tondo di come si viveva a Sant’Angelo durante gli anni difficili della Prima guerra mondiale.
A impreziosire la serata è stata una piccola esposizione di cimeli e documenti relativi alla Grande guerra, allestita dalla locale Combattenti attingendo al materiale del Museo storico dell’associazione.