Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate nella cassetta delle lettere di Via Monsignor Rizzi.
Storie di ordinario degrado
Il Ringrazio la redazione de “Il Ponte” per avermi dato spazio nel manifestare il mio sdegno e preoccupazione per la situazione che la nostra cittadina sta vivendo. Quanto qui di seguito (fedele nei contenuti, ma espresso in altra forma) è stato portato alla attenzione del Commissario Straordinario Dott. Savastano.
In tempi non sospetti, ove non si parla ufficialmente delle prossime elezioni elettorali della nostra città, con elenco dei nomi dei candidati, mi permetto di condividere con voi alcune considerazioni grazie a questo importante mezzo di comunicazione che è “il Ponte” (lettera inviata alla redazione il 28/01/2016).
Prima di entrare nel merito della mia riflessione evidenzio, a titolo esemplificativo, alcune situazioni che ogni cittadino è costretto ogni giorno a sopportare e a subire. Le definisco “storie di quotidiano degrado”. Le note sono sintetiche in quanto le foto sono molto esplicative:
Palazzo Aler di Via dei Cordai/Lazzaretto, a poca distanza dal Comando dei Carabinieri. Rifiuti abbandonati e deposito rottame perché uno degli inquilini raccoglie il ferro.
Sono fermamente convinto che l’azione di legalità debba essere fatta come processo continuo attraverso l’opera di educazione, formazione ed informazione partendo dalle scuole, ma questo non basta perché tutti abbiamo delle responsabilità e non solo diritti. Abbiamo la responsabilità ed il dovere civico di rendere ogni giorno il nostro paese vivibile e funzionante, renderlo “vivo, sano, armonico”.
L’organizzazione della nostra società include anche la presenza di figure istituzionali adibite a garanzia del rispetto delle regole, quelle che nel linguaggio comune vengono definite “forze dell’ordine”, Polizia Locale inclusa. Credo che uno “stimolo” a questo organo istituzionale sia dovuto. Se un problema persiste nonostante le ripetute denunce e lamentele, ove gli attori protagonisti di inciviltà sono i soliti noti, probabilmente la causa è anche dovuta al fatto che le forze dell’ordine presenti sul nostro territorio non dedicano la necessaria attenzione.
Detto ciò, voglio entrare nel merito della mia lettera. Questo momento storico è par la nostra cittadina un momento di transizione, in attesa della nuova amministrazione comunale.
E’ a mio avviso un momento importante ove ciascuno cittadino deve chiedersi come vuole collocarsi all’interno della comunità santangiolina, quali aspettative, desideri, quale contributo vuole portare alla nostra città.
Sopprattutto quanta “apertura” dare al principio di bene comune, associando l’interesse personale (quello sano) all’interno del bene comune (scusate la ripetizione). Quale strumento, quale “telaio” vogliamo usare per tessere il nuovo e fresco tessuto sociale santangiolino?
Come appena scritto dovremmo avere il neo-consiglio comunale, si sentono “rumors”, voci diverse a volte in contraddizione, ma qualcosa “bolle in pentola”. Inizierà fra poco il carosello con nuovi (spero) programmi elettorali e nuove promesse, sicuramente l’aspetto della sicurezza sarà quello maggiormente evidenziato, semplicemente perché tocca maggiormente la sensibilità delle persone, poi a giochi fatti la maggior parte delle promesse si tradurrà in “mi dispiace abbiamo le mani legate”. Ricordate che qualche anno fa, un candidato sindaco scrisse nel suo programma l’istituzione dello sceriffo di quartiere, “ròba da ciòdi”, questo è a mio avviso anche mancanza di rispetto del candidato nei confronti delle persone e una mancanza di intelligenza di chi ci crede e poi lo vota. Dobbiamo fare attenzione!!! Soprattutto se le promesse sono sempre le solite, fatte dai soliti.
L’attuale amministrazione uscente purtroppo ha fallito, da cittadino mi sarei aspettato una lettera firmata dall’ex-sindaco e dal gruppo di maggioranza elencando le motivazioni che hanno portato allo scioglimento della giunta comunale. Coinvolgo l’intera giunta perché anche con le loro “alzate di mano” hanno approvato determinate scelte con ricadute sulla cittadinaza. Non credo che la motivazione sia legata agli otto migranti, queste persone non avrebbero avuto alcun impatto sull’attuale e preoccupante situazione della migrazione in Sant’Angelo.
La mia tesi è confermata leggendo il bilancio economico sul sito web del comune, disponibile solo ora, grazie all’azione di trasparenza del Commissario Prefettizio. Credo che la causa della “caduta del governo Crespi” debba essere cercata e collocata in altri contesti.
Speriamo quindi nella nascita di una nuova classe dirigente, guidata dal nuovo sindaco che dovrà obbligatoriamente lavorare di concerto con il suo gruppo e con le realtà presenti sul territorio. Attendiamo quindi il nuovo, attribuendo a “nuovo” il significato di apertura mentale, fiducia verso gli altri, in particolare ai collaboratori che dovranno avere un ruolo, una funzione, una responsabilità, potranno quindi essere autonomi ed indipendenti nel rispetto della loro funzione. Nuovo nel modo di fare politica, trasparente, chiara, al servizio del bene comune, nuovo nel modo di proporsi. Nuovo nel fatto che se un cittadino ha bisogno deve semplicemente rivolgersi presso l’ufficio preposto per assolvere ai suoi doveri ed ottenere i suoi diritti di cittadino, senza dover chiedere “per piacere a qualcuno fermandolo per strada”. Nuovo nel fatto che se un bene immobile o una società controllata del comune dovranno essere venduti o ceduti, la cittadinanza sia preventivamente informata, illustrando le reali, ragionevoli motivazioni; nuovo nel dire come stanno andando le cose in paese, nuovo nel dare un nome, un volto ai problemi, parlarne ed assieme affrontarli e risolverli. Nuovo nella chiarezza delle proprie responsabilità, nuovo sul come essere il riferimento e l’interlocutore nel mantenere e fare rispettare la legalità (a Sant’Angelo spesso manca), legalità su tutti i fronti, collocata nel contesto di “senso civico”, partendo dalla regola universale che “chi sbaglia paga e chi rompe anche” e che le regole sono valide per tutti.
Personalmente, chi si comporta in modo incivile e volutamente sceglie di stare fuori dalle regole, fregandosene palesemente di rispettarle, sono convinto che non gli si debba riconoscere alcun aiuto in qualsiasi forma (di parole come diritti umani e solidarietà personalmente io ne ho abbastanza, “ghe n’ò asé”, perchè spesso sono usate come alibi per non fare nulla).
Abbiamo bisogno di nuovi volti, nuove persone che in un certo senso “partano da zero”, ma noi abbiamo la responsabilità di valutare bene ed avere il coraggio del cambiamento. Speriamo nel nuovo, sia per noi ma anche per la nostra Sant’Angelo che ne ha veramente bisogno. Grazie e cordialità
Costantino Callegari
(La lettera è arrivata alla redazione il 28 gennaio 2016).
***
Una mini discarica in via Alfieri
LÈ da giovedì 31 marzo che fa bella mostra di sè una mini discarica. Non mi sembra una situazione degna di un paese civile come mi hanno fatto osservare sabato dei conoscenti venuti da Pavia.
Avete forse optato per creare una succursale della discarica? Più restano lì più gli abitanti della zona si sentono autorizzati a depositare altri rifiiuti fuori orario e giorni di raccolta.
Il cestino posizionato, ad esempio, all’angolo di via Bondioli - via Alfieri pur essendo destinato solo alla raccolta di piccoli rifiuti stradali è abitualmente utilizzato per l’abbandono dei sacchetti quotidiani che dovrebbero essere esposti davanti alla porta del proprio condominio; per ora (domenica) c’è un solo sacchetto ma in certi giorni ne vengono lasciati fino a 10 e non è servito a nulla un cartello che invitava ad astenersi. Andiamo incontro alla stagione calda e non è igienico avere sotto casa rifiuti di ogni specie come è successo lo scorso anno. In conclusione mi sembra che sia necessario un intervento drastico anche con multe... anche per evitare ulteriori cattive figure. Distinti saluti
Isabella Gallo
***
Un grazie per nostro zio
È una piccola grande parola. Con molta passione e attenzione Antonio Saletta ha ricostruito in modo dettagliato la vita del nostro amato zio Pietro perito in mare durante l’ultima guerra. È stato poi emozionante leggere i nomi dei fratelli Davide, Giuseppe e della cara sorella Teresa che purtroppo non sono più tra noi e che da lassù ringrazieranno certamente Antonio e lo inviteranno sempre a scrivere ed a informarsi sulla storia dei nostri concittadini e del nostro amato paese.
Vittorianna e Antonella Pasetti, Lina Cavallini e famigliari
***
Il caso delle scuole materne
Egregio sig. Cavalcanti, siamo il gruppo di genitori delle scuole materne paritarie che ci stanno mettendo la faccia (e non solo) nella lotta per il diritto allo studio nella nostra Città. Nessuno di noi ha perso il sonno per l’aumento delle rette causato dalle decisioni del Commissario Straordinario, pertanto non è il portafoglio la ragione ultima e definitiva del nostro impegno. Riteniamo invece che un paese civile si fondi sull’istruzione dei propri figli e che questa parta dalle scuole materne, che in Italia, paese democratico, hanno la fortuna di non dover essere per forza statali come nei peggiori regimi totalitari, dove il pensiero unico deve essere forzosamente omologato e costantemente sorvegliato. Questa scelta democratica operata dai nostri padri costituenti si è tradotta nella possibilità di avere un sistema di istruzione integrato, nel quale convivono scuole pubbliche, scuole paritarie e scuole private. Per quanto riguarda le scuole paritarie il ministero stabilisce che: “Il riconoscimento della parità scolastica inserisce la scuola paritaria nel sistema nazionale di istruzione e garantisce l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato, l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale e, più in generale, impegna le scuole paritarie a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola.Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico e devono accogliere chiunque, accettandone il progetto educativo chi richieda di iscriversi; compresi gli alunni e studenti con handicap.”
A Sant’Angelo quindi abbiamo due scuole materne a tutti gli effetti pubbliche, che però oggi a causa delle scelte miopi dell’attuale amministrazione, sono costrette a chiedere una retta fuori linea rispetto a quello che dovrebbe essere “un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”, come stabilisce l’articolo 33 della nostra Costituzione. Noi lottiamo perchè le famiglie di Sant’Angelo possano continuare ad usufruire di un servizio eccellente al prezzo più basso possibile, con una particolare attenzione alle famiglie in difficoltà economica, non ci da fastidio che i bimbi recitino un’Ave Maria e siamo convinti che con un esborso economico contenuto il comune continuerebbe a fare il meglio per i bambini di questo paese. Se lei è d’accordo con tutto questo si affianchi a noi nella “battaglia” sui diritti, se invece crede che sarebbe meglio far spendere alla comunità una cifra sensibilmente superiore per avere una scuola statale che accoglierebbe gratuitamente (forse) il 20-25% della domanda di iscrizioni, dividendo di fatto i bambini di serie A (ricchi) dai bambini di serie B (poveri e magari immigrati), alla faccia dell’integrazione di cui questa città ha tremendamente bisogno, allora faccia pure, noi non ci saremo.
I rappresentanti dei genitori delle scuole materne paritarie “G. Vigorelli” e “M. Cabrini” - Sergio Ferrari,
Rosaria Carrera, Massimiliano Selmi, Felice Feliciangeli
***
La lezione di Ramaioli
(Sul numero di febbraio abbiamo pubblicato un’ampia intervista a Massimo Ramaioli, studioso del Medioriente presso l’Università di Syracuse, negli Stati Uniti. L’intervista toccava molti punti, tra cui il fondamentalismo islamico e il terrorismo, temi sui cui Ramaioli ha offerto la propria autorevole chiave di lettura. “Il Ponte” ha deciso di pubblicarla, pur consapevole che avrebbe scatenato probabili reazioni contrarie. Reazioni di cui diamo conto con la prossima lettera, a dimostrazione della nostra indipendenza e della libertà di pensiero e opinione concessa a tutti. - L. R.)
Non basta aver titoli di studio per esternare giudizi che di vero e obiettivo hanno ben poco ma che sembrano dettati da preconcetti personali.
Dire che l’Isis è composto da poche migliaia di fanatici è perlomeno riduttivo. Si tratta di un vero e proprio stato che controlla ormai parecchie zone della Siria, Iraq, Libia, Egitto, Nigeria ecc. Ha ingenti risorse economiche grazie a stati conniventi come Turchia ed Arabia Saudita, senza dimenticare che il principale responsabile della sua ascesa è l’America di Barack Obama, Nobel x la pace, che fin da subito ha armato questa gente con la speranza di rovesciare Assad.
L’Isis conta adepti integrati nelle nostre capitali europee che ci hanno colpito e ci colpiranno in nome del loro dio, ed e’ visto anche con simpatia da buona parte dei cosiddetti islamici moderati che non fanno nulla per dissociarsi.
Francia e Belgio devono avercela anche con se stesse per essersi lasciate invadere in silenzio, in nome di un multiculturalismo che ha clamorosamente fallito. Se uno stato ti accoglie devi adeguarti alle sue leggi e usanze, devi rispettarne la cultura e la tradizione.
Purtroppo anche l’Italia sta subendo un’invasione che per la stragrande maggioranza non dipende da profughi di guerra ma da baldi maschi giovani che bivaccano negli hotel e nelle nostre città. E non stupiamoci se accadono molestie di gruppo come a Colonia a Capodanno.
Dispiace anche notare che la Fallaci aveva ragione, molte delle sue previsioni si sono avverate. Stiamo per essere conquistati anche in maniera “democratica”, basteranno poche generazioni per trovarci in minoranza dal momento che noi facciamo un solo figlio, se va bene, e loro quattro o cinque.
Dire poi che la scrittrice si è inventata una seconda carriera è quantomeno offensivo. Ha descritto con lucida realtà la situazione all’indomani dell’attentato più distruttivo della storia e indovinato gli scenari futuri. Non aveva certo bisogno di altra fama e denaro visto che era consapevole che sarebbe morta di lì a poco.
Adesso vi saluto con due speranze future: che mia figlia non sia costretta un giorno ad indossare il velo e che non le capiti di incontrare certi professori.
Vittorio Pozzi
***
I parcheggi a pagamento
Spett. Comune
Con grande sorpresa, questa mattina ho visto che i posteggi di Piazza Duca degli Abruzzi hanno subito una inaspettata variazione di regolamentazione: la parte prospiciente il vecchio comune è stata trasformata da blu a bianca e quindi penso che sia destinata ad essere utilizzata senza alcun pagamento.
Nelle scorse settimane le strisce bianche sul lato opposto della stessa piazza erano state (semi)trasformate da bianche a blu, con ovvio disorientamento degli utenti che non sapevano se interpretarle come soste a pagamento o soste libere.
Risultato finale della partita fra strisce blu e strisce bianche: pareggio
Tutto ciò dopo aver annunciato una rivoluzione nei parcheggi del centro ed aver indotto molti residenti/lavoratori a pagare un abbonamento per le soste giornaliere.
Quanto è costato dipingere le strisce senza avere alcun effetto?
E’ così che si vogliono risanare i conti del comune?
Quando Sant’Angelo potrà diventare un paese normale?
Attendo un Vostro riscontro a questa mia lettera di protesta.
Distinti saluti
Giuseppe Bosoni
(La lettera è arrivata alla redazione il 5 febbraio 2016)
|
|