L’ultimo appello di Domenica Cordoni
La presidente della Combattenti e Reduci si è spenta domenica 7 febbraio.
A lei si deve il Museo dedicato ai santangiolini in guerra


di Lorenzo Rinaldi

Una delle ultime uscite pubbliche era stata la presentazione, il 13 novembre 2015, del libro Il Piave mormorava, organizzata dalla “sua” Combattenti e Reduci in collaborazione con la Società della Porta-Il Ponte. Si è spenta domenica 7 febbraio, all’hospice di Casalpusterlengo, Giovanna Domenica Cordoni, 65 anni, presidente della sezione di Sant’Angelo Lodigiano dell’Associazione Combattenti e Reduci e fondatrice assieme al papà del Museo storico dell’associazione.
Aveva trascorso il Capodanno a Roma. Poi un malore, le visite mediche e la terribile diagnosi. Un mese circa di ospedale e la triste notizia. La comunità barasina perde una figura di rilievo nel campo dell’associazionismo. In pensione dopo aver lavorato presso la Farmacia Lugli di via Umberto, è stata per lungo tempo “braccio destro” del papà Domenico nella locale Combattenti e Reduci e ne ha preso il posto alla presidenza pochi anni fa, ridando slancio al sodalizio e inaugurando una stagione molto florida sotto il profilo culturale. Accanto all’impegno nella Combattenti anche quello alla guida dei Genieri e Trasmettitori.
Convinta sostenitrice del valore del “ricordo”, è stata la fondatrice insieme al papà del Museo storico dell’Associazione Combattenti e Reduci, collocato nei locali della sezione, in via Forlani, già via del Mulino. Si può affermare senza tema di smentita che senza Giovanna Domenica Cordoni il Museo non sarebbe mai esistito. È stata lei negli anni a raccogliere un’infinità di documenti, cimeli, uniformi, fotografie e medaglie, donate prevalentemente dalle famiglie santangioline affinché il ricordo dei genitori e dei nonni impegnati al fronte nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale non venisse disperso. Ed è stata Giovanna Domenica Cordoni, con caparbietà, a impegnarsi per far conoscere il Museo il più possibile, anche fuori dai confini santangiolini. Decine le scolaresche che lo hanno visitato, migliaia le persone che sono entrate, come testimoniano i quaderni delle presenze che la signora Cordoni gelosamente custodiva.
Pochi giorni dopo la morte, il fratello Giancarlo Cordoni, già sindaco di Lodi Vecchio per due mandati, ci ha consegnato l’ultima lettera scritta dalla sorella pochi giorni prima di spegnersi. Si tratta di un appello rivolto al commissario straordinario che regge il Comune di Sant’Angelo. Appello nel quale chiedeva a Mariano Savastano una sede adeguata per la Combattenti e soprattutto il Museo storico. La lettera porta in calce la firma del 4 febbraio 2016. “Illustrissimo dottor Savastano, avrei voluto poterla incontrare personalmente ma purtroppo sono inchiodata in un letto di ospedale”, così si apre la lettera indirizzata al commissario straordinario. “Le invio queste poche righe per ricordarle il problema inerente la nostra associazione. Come ho già avuto modo di rappresentarle - prosegue Giovanna Domenica Cordoni - la collocazione del Museo delle guerre, curato dalla nostra associazione, necessita di spazi più adeguati degli attuali. Infatti, come certamente ricorderà, il Museo è già stato oggetto di due furti per cui, a breve, dovremo raccogliere i fondi necessari a dotare l’attuale sede di un sistema anti intrusione. Prima però di procedere all’installazione di tali dispositivi avrei necessità di conoscere se l’amministrazione comunale da lei rappresentata ha intenzione di proporci una sede più idonea per continuare l’importante lavoro di testimonianza portato avanti dall’Associazione Combattenti e Reduci. Conoscendo la sua sensibilità sono certa che il suo interessamento porterà a frutto quanto auspicato”.

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano