I mitragliamenti aerei su Sant’Angelo nel periodo bellico 1944-45
La documentazione degli attacchi dal cielo sul nostro paese e nel
territorio che causarono morti e feriti fra la popolazione inerme

di Marco Danelli


Ricostruire cosa sia successo nel periodo bellico a Sant’Angelo a causa dei mitragliamenti aerei è stata un’impresa non facile perché le testimonianze sono state per la maggior parte basate sui ricordi e di conseguenza a volte imprecise.
Dall’Archivio di stato di Milano sono stati consultati i fascicoli “Gabinetto di Prefettura II versamento” che raccolgono le comunicazioni inviate dai Comuni alla prefettura Repubblicana Protezione Antiaerea, mentre dal libro “Bombe sulla città” di Achille Rastelli sono state desunte le date degli undici attacchi, inoltre oltre alle cronache giornalistiche dell’epoca sono state raccolte le testimonianze di cittadini anziani di Sant’Angelo che hanno vissuto le vicende in prima persona così da poter ricostruire con sufficiente precisione quello che è stata l’attività aerea sul nostro paese e nel territorio vicino.


L’autocarro della “Industria Lodigiana Acque Gazzate” di Lodi colpito da un mitragliamento
l’11 gennaio 1945, guidato dal santangiolino Vittorio Polli

La successione degli eventi

I primi attacchi dal cielo sono avvenuti il 17 e il 19 settembre 1944, lo storico Achille Rastelli sostiene che sono stati mitragliamenti senza danni e vittime, nel ricordo di Domenico Cordoni il primo si verificò sulla strada per Graffignana, mentre su quello del 19 settembre abbiamo il racconto di Dosolinda Oliveri, residente all’epoca alla cascina Montalbano: “Mentre in bicicletta raggiungevo Sant’Angelo per eseguire un prelievo di sangue all’ospedale, all’altezza della cascina Montebuono fui superata da un’autovettura e contemporaneamente udii il rombo di un aereo che scese a bassa quota mitragliando l’auto che mi procedeva. Due militari fecero in tempo ad uscire dell’auto e ripararsi in un fossato che costeggiava la strada prima del cimitero”.


Il libro “Delle cose memorabili” dell’Archivio parrocchiale con la testimonianza del parroco
monsignor Molti sullo sgancio di bombe e mitragliamenti nel marzo 1945


Nel libro parrocchiale “Delle cose memorabili” monsignor Giuseppe Molti documenta l’attacco aereo avvenuto sabato 30 settembre 1944, in cui ci furono due mitragliamenti, il primo avvenne di mattina contro due autocorriere, una di queste si trovava nei pressi di Sant’Angelo e vi furono una quindicina di feriti, fra cui tre suore e quattro feriti gravi tra cui Cesare Taliento residente a Milano di 58 anni nato a Brindisi il 2 maggio 1886 che trasportato nel nostro ospedale morì poco dopo, il medico Battista Cerri certificò il decesso a causa di “azioni di guerra in seguito a mitragliamento nemico”. La salma fu poi trasportata il 3 ottobre a Milano.
Il secondo attacco avvenne nel pomeriggio nei pressi di Sant’Angelo Lodiginano, contro 3 carri trainati da cavalli che trasportavano uva, venne colpito il primo carro ferendo a morte il carrettiere Cesare Sabbioni di anni 43 e uccidendo i due cavalli. Sabbioni venne trasportato all’ospedale di Sant’Angelo dove sopraggiunsero la moglie Cristina Rozza con i figli Angelo, Francesca, Celeste e i genitori Angelo e Francesca. Questa la testimonianza della figlia Francesca:“Vidi mio padre agonizzante con molto sangue che fuoriusciva dalla ferita al torace destro, le sue ultime parole sussurrate furono quelle di imprecazione contro il pilota dell’aereo”. Cesare Sabbioni era nato a Sant’Angelo il 6 ottobre 1901, dopo aver lavorato in una fornace, avendo da sempre la passione per i cavalli, fu assunto come carrettiere per il trasporto della ghiaia per conto di Angelo Pozzi. Quel giorno stava rientrando da Spessa Po dopo aver caricato i carri con l’uva per conto di Pozzi.
L’8 novembre 1944 verso le ore 15,00, nei pressi di Villanterio fu mitragliata una autocorriera proveniente da Pavia, morirono 15 passeggeri e 20 rimasero feriti. Un fatto che riscosse molta commozione a Sant’Angelo in quanto l’autista era il santangiolino Eugenio Bocchiola residente a Pavia, conosciutissimo in paese, che morì al policlinico di Pavia. Ora riposa nel nostro cimitero e una lapide collocata nella scuola “Collodi” lo ricorda come vittima civile.

Nessuno poteva sentirsi sicuro

L’11 gennaio 1945 verso le ore 09,00 l’autista santangiolino Vittorio Polli detto “Pittura” insieme al collega Boffi di Borghetto Lodigiano, alla guida dell’autocarro della “Industria Lodigiana Acque Gazzate” di Lodi, mentre percorreva la strada Gerenzago-Sant’Angelo, accorgendosi dell’arrivo degli aerei si gettarono in un fossato infilandosi sotto un ponticello. Gli aeroplani in picchiata a bassa quota iniziarono il mitragliamento colpendo il loro camion nella parte anteriore. La figlia di Vittorio Polli racconta di un successivo mitragliamento avvenuto dopo il 20 gennaio, quando la ditta “Acque Gazzate” mandò un automezzo per recuperare il camioncino colpito, nel ritorno, nei pressi del ponte sul Lambro, fu di nuovo bersaglio di aerei nemici.
Il mese di marzo fu un susseguirsi di intense azioni di mitragliamento in tutto il Lodigiano, molti aerei imperversarono quasi tutti i giorni e a tutte le ore, mitragliando e sganciando bombe. Il 14 marzo 1945 è documentato un mitragliamento su Sant’Angelo Lodigiano, ma non si hanno informazioni precise sull’accaduto. Il 17 marzo 1945 risultano tre mitragliamenti sulla strada Sant’Angelo-Villanterio, si ha notizia solo di un attacco ad un autocarro del “Corriere della Sera” guidato da Enrico Zanca, con a bordo Aldo Pasetti e un passeggero che aveva ottenuto un passaggio. A seguito del mitragliamento sfortunatamente il passeggero rimase ucciso, mentre Zanca e Pasetti rimasero feriti.
Il 18 marzo 1945, un’incursione aerea sganciò 4 bombe dirompenti su Sant’Angelo Lodigiano. Questo è l’unico episodio dove furono sganciate bombe ed è stato ampiamente descritto in un articolo su “Il Ponte” nell’aprile 2014.
Giovedì 22 marzo alle ore 17,40 aerei nemici effettuarono mitragliamenti nei pressi della Malpensata di Sant’Angelo colpendo in modo grave un autocarro e contemporaneamente veniva colpito mortalmente il medico Armando Fusco che transitava in bicicletta nelle vicinanze. Costui era medico militare ed esercitava a Borghetto Lodigiano come medico supplente, nato il 10 maggio 1907 a Pignataro Maggiore (CE), aveva 37 anni, celibe, e morì all’ospedale di Sant’Angelo. Autorità e popolo in massa parteciparono ai suoi funerali ed ebbe degna sepoltura nel nostro cimitero. Negli anni cinquanta la salma venne traslata al cimitero di Pignataro Maggiore (CE).
Mercoledì 28 marzo alle ore 16,30 una corriera delle autolinee Sud Milano che percorreva la strada Sant’Angelo-Monteleone, nei pressi della cascina Montalbano, fu mitragliata causando molti feriti. Matilde Gabba, nata a Monticelli Pavese nel 1906 e residente a Milano, sposata con Carlo Benzi, ferita in modo grave moriva all’ospedale di Sant’Angelo dove fu trasportata. Matilde tornava a Chignolo Po, per far visita ai suoi genitori alla cascina Redenta, in cui risiedeva il padre contadino, ora riposa nel cimitero di Chignolo Po.
Sabato 31 marzo alle ore 8,00 aerei nemici che sorvolavano a bassa quota il territorio di Sant’Angelo effettuavano azioni di mitragliamento in località Ranera, colpendo un contadino intento al lavoro di aratura che ne rimase ferito.
L’ultima incursione accertata avvenne nel tardissimo pomeriggio del 25 aprile quando aerei angloamericani mitragliarono il paese di Bargano, poco distante da Sant’Angelo, in cui era in ripiegamento una colonna tedesca; molti tedeschi furono feriti e alcuni morirono in un cortile. Maria Mori, una donna di 49 anni, residente a Bargano, sentendo il rumore dell’aereo uscì dalla propria casa per richiamare i figli che si trovavano nel cortile della cascina. Avendo lasciato la luce accesa nell’abitazione, veniva individuata dall’areoplano denominato “Pippo” che mitragliandola la colpì a morte sulla soglia di casa. La Mori lasciava sette figli e il marito Giuseppe Ferrarese affranti nel dolore. Nel corso dell’incursione fu ferito mortalmente anche Francesco Bettinaldi di anni 54, che venne trasportato all’ospedale di Lodi insieme ai soldati tedeschi.
Altri feriti civili furono Odilia Ferrari, Piero Gatti e un bambino santangiolino di un anno, Franco Lacchini, che era in braccio alla madre Emma Livraghi, il piccolo colpito al piede sinistro, venne trasportato all’ospedale di Lodi dove fu eseguita una delicata operazione per salvargli il piede fortemente danneggiato.
Finalmente la paura lascerà il posto alla gioia e alla speranza, quel rombo dal cielo non sarà più un nemico.

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano


Cesare Sabbioni .......... Eugenio Bocchiola
Armando Fusco..............Matilde Gabba