Sono trascorsi vent’anni da quando è apparso, collegato a un periodico di Casale, il primo numero de “Il Ponte” di Sant’Angelo Lodigiano. Quel periodico poco dopo ha cessato l’attività, “Il Ponte” invece è arrivato fino ai giorni nostri: abbiamo festeggiato questo piccolo-grande traguardo lo scorso mese con la mostra allestita alla sala Bpl, insieme a moltissimi santangiolini che ci hanno onorato della loro presenza. Mai a Sant’Angelo una pubblicazione di carattere locale era durata così a lungo, se si escludono i bollettini parrocchiali, che hanno però un’altra finalità.
“Il Ponte” è nato con l’obiettivo di dare spazio alla società civile e di permettere alle tante anime che compongono la nostra collettività di confrontarsi, si è proposto come una palestra di democrazia nella quale lavorare alla crescita della nostra comunità. Alcuni tra i fondatori sono oggi ancora convinti sostenitori e collaboratori del nostro foglio, altri come Angelo Montenegro, Massimo Savini e Pierino Caserini ci hanno lasciato, ma siamo convinti di non aver tradito le loro idee e lo spirito con il quale avevano pensato alla metà degli anni Novanta il nostro giornale.
Oggi “Il Ponte” è diventato patrimonio collettivo dell’intera città. Rappresenta una risorsa viva e vitale, che ha coinvolto con il passare degli anni decine di collaboratori. Siamo un giornale vicino alla gente, che ha l’ambizione - nel suo piccolo - di dire sempre quel che pensa, avendo come fine ultimo la crescita di Sant’Angelo.
Dal 1996 a oggi siamo sempre rimasti indipendenti e di questo dobbiamo ringraziare i redattori volontari che ogni due mesi confezionano il giornale, i sostenitori soci della Società della Porta che con il loro contributo aiutano la pubblicazione e gli sponsor, la maggior parte attività commerciali e aziende di Sant’Angelo, senza i quali non saremmo mai arrivati a tagliare un traguardo così importante. Anche in anni difficili come quelli che stiamo vivendo, nei quali la crisi ha colpito duro pure nella nostra comunità, la vicinanza degli inserzionisti si è fatta sentire e ci ha incoraggiato ad andare avanti, permettendo al nostro foglio di muoversi in maniera libera, senza condizionamenti: indipendenti e sopra le parti, dunque. E fieri di esserlo
Dal 1996 al 2016 sono trascorsi vent’anni. Vent’anni nei quali, numero dopo numero, il nostro giornale è diventato autorevole. E l’autorevolezza è una delle più grandi conquiste, di cui siamo davvero orgogliosi perché è stata costruita giorno dopo giorno. Abbiamo imparato a prendere posizione, a dire la nostra, argomentando sempre le nostre affermazioni, supportando ragionamenti e critiche (anche dure) con dati, documenti e riferimenti verificabili da tutti.
C’è una terza caratteristica che ci accompagna fin dalla nostra nascita e che oggi è un marchio di fabbrica de “Il Ponte”: la curiosità. La curiosità di scovare storie, di scavare nelle “fondamenta” della nostra città, di raccontare i suoi personaggi, i suoi luoghi, le sue tradizioni e il suo dialetto, unico nel territorio. Sei numeri l’anno per vent’anni fanno centoventi uscite: centoventi pubblicazioni sulle quali hanno trovato spazio decine e decine di articoli sulla storia locale, che hanno aiutato a tener vive le nostre tradizioni e hanno permesso anche di riportare qualche notizia inedita. Un esempio su tutti: se possiamo attribuirci un piccolo - modestissimo - merito, è quello di aver riportato alla luce la figura di Gaetano Semenza, imprenditore illuminato e uomo politico santangiolino dell’Ottocento, tra i primi a investire nelle ferrovie nel Regno di Sardegna, abile a impiantare un’industria in Inghilterra e, soprattutto, fondatore del “Sole” nel 1865, il giornale che si sarebbe fuso nel 1965 con il “24 Ore” dando vita al principale quotidiano economico finanziario del nostro Paese. Scorgere il nome di Gaetano Semenza e il riferimento a Sant’Angelo nell’editoriale che il direttore del “Sole 24 Ore” Roberto Napoletano ha scritto pochi mesi fa in occasione del compleanno del quotidiano ci ha riempito d’orgoglio e ci ha fatto capire che la strada intrapresa nel 1996 dai fondatori de “Il Ponte” è quella che ancora stiamo percorrendo: faticosa, a volte irta di ostacoli, ma affascinante. Buon compleanno caro “Ponte”. I nostri auguri te li meriti tutti!