Sabato 26 novembre appuntamento imperdibile per chi ama Sant’Angelo: presso la sala convegni della Banca Popolare di Lodi verrà presentato il nuovo lavoro di Angelo Pozzi sul dialetto barasino.
Si tratta del proseguimento del progetto editoriale che, per la Società della Porta, Angelo Pozzi ha iniziato nel 2014 curando la pubblicazione del volume “Ma l’er tü`te un olter mü`nde” con i racconti dei lettori del Ponte.
Mettendo a frutto anni di passione per il nostro vernacolo, con questo lavoro Angelo Pozzi si è ora cimentato nella grande sfida di raccogliere le espressioni idiomatiche della saggezza popolare, illustrare la terminologia peculiare della nostra ‘lingua’ e codificarne una grammatica.
Ne è risultato un contributo fondamentale per la cultura della nostra comunità.
I numeri parlano da soli: 100 proverbi, 350 modi di dire, un dizionario santangiolino – italiano con 1500 parole sono solo una parte di un dettagliato lavoro che si completa con numerose fotografie inedite e con una importante sezione grammaticale, necessaria per fissare le regole di una lingua sempre più soggetta alle contaminazioni dell’italiano e, purtroppo, sempre meno parlata.
Il titolo del libro (che significa: fin che dura, mai paura), è un esempio di proverbio che ben rappresenta lo spirito ottimista e operoso della nostra gente, ma è da intendersi anche come un auspicio per la vitalità del nostro dialetto, che per quanto possa essere più conservativo di altri (al punto da farci considerare ancora come isola linguistica nel panorama lombardo) rischia, come tutte le cose, di disperdere nel tempo le proprie caratteristiche.
Il volume, per la sua connotazione culturale, ha beneficiato del contributo della Fondazione della Banca Popolare di Lodi e della sponsorizzazione di alcuni imprenditori locali.
L’importanza scientifica del lavoro di Angelo Pozzi è confermata anche dai due studiosi che hanno firmato la prefazione al libro. Andrea Ghirarduzzi, dottorando presso l’Università per Stranieri di Siena e Luca Piacentini, dottorando presso l’Università degli Studi di Pavia così si esprimono “…si tratta di un’opera di cui i santangiolini delle vecchie e nuove generazioni possono ritenersi orgogliosi, un lavoro che potrà in futuro fungere da ispirazione per chi volesse approfondire le peculiarità delle altre parlate lombarde e un punto di riferimento per ulteriori approfondimenti sulla realtà di Sant’Angelo Lodigiano di taglio storico o storico-linguistico”.
Un libro che, secondo noi, non deve mancare nelle case dei santangiolini!