SCAFFALE Santangiolino
di Antonio Saletta

RENZO CATTANEO
UNO CHE C’ERA
Dialoghi, discorsi, riflessioni
(1963-1991)
a cura di Adriana Coppola
AFORISMI, PENSIERI e POESIE
nell’ultimo libro di Pizzuti


“Proprio mentre gli attivisti sindacali cattolici santangiolini erano alla ricerca di una soluzione del problema agricolo [gli anni dell’immediato secondo dopoguerra. ndr] ebbero sentore che nel Lodigiano operava, tra estreme difficoltà e senza mezzi (una bicicletta senza possibilità di cambio di copertone; niente spese, niente diarie, e via di seguito), un sindacalista cattolico con un gruppetto di suoi contadini, Renzo Cattaneo con Gallotti, Pedrazzini, Baini ed altri”. È questo un brano del libro “Testimoni scomodi” di Pietro Novati pubblicato nel 1970, che è riecheggiato alla mente il 7 ottobre scorso durante la presentazione del libro dedicato a Renzo Cattaneo (Dovera 1925-Sant’Angelo Lodigiano 1991) il sindacalista che negli anni del secondo dopoguerra iniziò un lavoro capillare andando cascina per cascina con “l’obiettivo principale di responsabilizzare i lavoratori, stimolandoli a vivere la dottrina sociale della Chiesa”, così Adriana Coppola curatrice del libro, nel suo intervento. Anche la scelta del “Circolino” come luogo per la presentazione del libro è sembrata particolarmente azzeccata, perché in questa antica osteria santangiolina in quegli anni il Cattaneo era solito incontrare un gruppo di attivisti santangiolini, per organizzare il lavoro nelle cascine e tra le mondariso. Renzo Cattaneo ha vissuto a Sant’Angelo per circa quarant’anni impegnandosi, con quella passione che lo caratterizzava, nella vita sindacale e politica. Tra le riflessioni riportate nel libro riferite alla nostra borgata, spiccano quelle riguardanti l’invito all’autocritica rivolta agli iscritti alla Democrazia Cristiana santangiolina, partito a cui apparteneva, dopo il forte calo alle elezioni politiche del 1963, inoltre per quanto riguarda il mondo del lavoro, Cattaneo traccia una lucidissima analisi del movimento sindacale di quegli anni, affrontando la realtà del consolidamento della società industriale che “pone una trasformazione fondamentale fra l’uomo e il suo lavoro”. Completa il libro l’intervista ai figli Loredana, Lucilla e Renato che tracciano del padre un interessante e inedito profilo. All’incontro hanno portato la loro testimonianza, Maurizio Villa sindaco di Sant’Angelo, Ferruccio Pallavera direttore de “Il Cittadino”, Duccio Castellotti presidente della Fondazione Bpl che ha finanziato il volume, Mario Uccellini già segretario della Cisl di Lodi, Massimiliano Albanese segretario generale Fai Cisl Lombardia e don Peppino Barbesta.

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“Aforismi, pensieri, poesie”.
È il titolo della nuova interessante opera di Sergio Pizzuti e Marco Raja, edita da Montedit per la collana “I gigli”.
In circa duecento pagine gli autori propongono al lettore aforismi e pensieri (“Citarsi addosso” di Pizzuti e “Punte di spillo” di Raja) oltre a una rassegna di brevi poesie di Raja. Pizzuti, nato a Seregno il 14 febbraio 1945 è laureato in Giurisprudenza e abilitato all’esercizio della professione forense dal 1972. Dal 1973 ha svolto le funzioni di segretario comunale, anche a Sant’Angelo Lodigiano, e ha terminato la propria carriera nel 2008 come segretario della Provincia di Sondrio. Risiede a Sant’Angelo. Numerosi i volumi pubblicati a sua firma, gli ultimi due “La Casta ci incastra” e “L’Italia in mutande (ma in piedi)” in collaborazione con Raja.

 

 

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