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Arrestato nel 1944, nel suo laboratorio si stampava “Risorgimento Liberale” Una pietra d’inciampo in via Umberto I ricorda il tipografo morto nel lager di Dachau di Lorenzo Rinaldi La città di Sant’Angelo ha ricordato il tipografo Umberto Biancardi, morto nel campo di concentramento di Dachau, con la posa di una pietra d’inciampo in via Umberto I. L’iniziativa è stata promossa dalla locale sezione dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani, presieduta da Lindo Toscani. La cerimonia si è svolta lunedì 16 gennaio, nel pomeriggio. Prima l’incontro in municipio, alla presenza delle autorità locali e dell’artista che ha realizzato la pietra d’inciampo, poi il trasferimento in via Umberto I, all’altezza del civico 30, di fronte a quella che negli anni Quaranta del secolo scorso fu la sede della Tipografia Biancardi. L’amministrazione comunale era rappresentata dall’assessore Marika Bottazzi e dai colleghi di giunta Luisella Pellegrini e Domenico Beccaria, erano presenti inoltre alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, le figlie di Biancardi, Anna e Mariantonietta, monsignor Ermanno Livraghi, prevosto della parrocchia dei Santi Antonio abate e Francesca Cabrini, i militanti dell’Anpi di Sant’Angelo e delle sezioni sorelle provenienti da Lodi, dal Basso Lodigiano e dal Sudmilano e una rappresentanza degli alunni delle quinte elementari dell’istituto Morzenti. “Fra qualche giorno - ha affermato l’assessore Bottazzi - ci sarà la Giornata della memoria, una memoria che non deve fermarsi al 27 gennaio, ma che deve rimanere sempre viva”. Anna Biancardi ha ringraziato, a nome dei fratelli Mariantonietta e Giovanni, Mariano Savastano, già commissario prefettizio a Sant’Angelo, che per primo aveva accolto l’idea della posa della pietra d’inciampo. La signora Biancardi ha poi ricordato con affetto la mamma Teresina che si è occupata della famiglia quando il marito è stato arrestato nel 1944. Per Sant’Angelo si è trattato di un appuntamento di grande rilievo, non solo perché la città ha omaggiato una figura esemplare nella storia dell’antifascismo, ma anche perché la pietra d’inciampo che è stata posata in pieno centro storico è la prima del Lodigiano. Biancardi venne arrestato il 5 agosto 1944 a Sant’Angelo e rinchiuso nel carcere di San Vittore. Da qui venne trasferito a Bolzano e successivamente nel campo di concentramento di Dachau, dove giunse il 9 agosto 1944. Numero di matricola 113151, venne classificato nella categoria Schutz (deportati per motivi di sicurezza). Morì a Dachau il 25 febbraio 1945. Il Comune di Sant’Angelo ha dedicato una via alla sua memoria. |
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