La Messa in basilica in diretta su Rai 1
Il cardinal Scola ha presieduto la celebrazione di domenica 15 gennaio

di Lorenzo Rinaldi



“Riceviamo con politiche equilibrate le tante persone provate da guerre e da fame, soprattutto i numerosi minori, che giungono oggi sulle nostre terre”. Con queste parole si è chiusa l’omelia pronunciata dal cardinale Angelo Scola durante la Santa Messa celebrata a Sant’Angelo domenica 15 gennaio, Giornata mondiale dei migranti. Un avvenimento da ricordare per la comunità santangiolina: la basilica è stata infatti scelta dalla Conferenza episcopale italiana per ospitare la Santa Messa celebrata dall’arcivescovo di Milano e trasmessa in diretta su Rai 1 e su Radio 2. Una decisione non casuale quella della Cei, visto che proprio nel 2017 ricorre il centenario della morte di Santa Francesca Cabrini (22 dicembre 1917, Chicago), patrona universale dei migranti.

La preparazione della celebrazione è durata settimane. Prima i meticolosi sopralluoghi in basilica e nel centro storico di Sant’Angelo da parte del personale della Rai e della Cei, per conoscere al meglio i luoghi. Poi l’arrivo, il giovedì precedente alla Santa Messa, della squadra esterna 4 della Rai, che ha occupato piazza De Martino con i propri mezzi, tra cui regie mobili e camion di supporto. La presenza in città del cardinal Scola e la delicatezza della tematica affrontata nella celebrazione (il tema delle migrazioni, controverso, è di strettissima attualità) ha spinto inoltre le forze dell’ordine ad adottare particolari misure di sicurezza: pass per entrare in basilica, un ingente spiegamento di forze, sia fuori che dentro la chiesa, sia in uniforme sia in borghese. E ancora, domenica 15 gennaio l’accesso al sagrato era monitorato a vista dai carabinieri e dalla polizia di stato e un sistema di transenne impediva l’accesso incontrollato.
Per partecipare alla Santa Messa, stante le misure di sicurezza e le esigenze operative della Rai, occorreva entrare in basilica entro le 10.30. All’interno, in prima fila, alcune delle autorità del territorio: il prefetto e il questore di Lodi, il comandante provinciale dei carabinieri e quello della guardia di finanza, il sindaco di Sant’Angelo.
Ampio spazio è stato riservato alle comunità dei migranti, arrivati con numerosi bimbi vocianti al seguito, che hanno reso festosa una cerimonia altrimenti “imbrigliata” nella tempistica della diretta tv e della massima attenzione rivolta al tema della sicurezza.
La Santa Messa è stata celebrata dal cardinale Angelo Scola e concelebrata dal vescovo di Lodi, Maurizio Malvestiti, dal vescovo emerito di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi e da monsignor Gianfranco Perego, direttore nazionale della Fondazione Migrantes. Sul lato destro dell’altare hanno trovato spazio, tra gli altri, monsignor Ermanno Livraghi, monsignor Carlo Ferrari, don Antonello Martinenghi direttore Ufficio Migrantes della Diocesi e Lombardia, don Mario Bonfanti, don Antonio Poggi e don Bassiano Travaini. Davanti alla cappella del Santissimo è stata posizionata la Schola Cantorum “Madre Cabrini”, diretta dal maestro Massimiliano Bianchi, che ha accompagnato con il canto la celebrazione. L’inno a Santa Cabrini “Nel cuor della grande America” ha concluso la Santa Messa, mentre sull’altare veniva installato uno schermo per seguire in diretta l’Angelus da piazza San Pietro, dove Papa Francesco ha additato l’esempio di Santa Francesca Saverio Cabrini, patrona dei migranti.
L’arcivescovo Angelo Scola era arrivato a Sant’Angelo alle 10.30 e prima di raggiungere la basilica ha fatto visita all’Istituto Missionario del Sacro Cuore di Gesù, fondato da Madre Cabrini, incontrando davanti a un caffè la superiora delle Cabriniane suor Agnese Alongi e le religiose.

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano