In mostra, da Berlino a Bergamo, tra sacro e profano
È Anche l’arte di Angelo Savaré nel sodalizio italo – tedesco della Werkkunst Gallery

di Matteo Fratti

È a marzo, che la galleria d’arte InArte Werkkunst ha riproposto nella sua sede a Bergamo la personale che il pittore barasino aveva presentato proprio nella capitale tedesca lo scorso settembre, tra gli autori di questo particolare sodalizio artistico che nasceva pochi anni fa tra Milano e Berlino, meta più che mai ambita nel respiro culturale europeo di oggi.
Per le nuove esposizioni, anche per questioni logistiche, viene scelto da un anno e poco più proprio il capoluogo lombardo ai piedi delle montagne, che diviene allora anche locale sede dell’Unione Europea Esperti d’arte. E in Piazzale Loverini 3 viene trasferito appunto l’evento della Werkkunst Gallery per l’artista di casa nostra, in mostra nella parentesi che è stata dal 4 al 17 marzo e che ha ritrovato, insieme in un unico percorso artistico, le tendenze alla materia e allo spirito che contraddistinguono l’opera di Savaré ad evocare figurativamente i temi del sacro e del profano. Sorgono così, come in un viaggio attraverso il lavoro pittorico dell’autore, i quadri nei suoi principali filoni tematici in cui si denotano il tratto limpido e geometrico, gli accesi cromatismi e il distinguibile risvolto sociale, come un filo rosso più o meno esplicito, dei lavori di riferimento. Tratti di un vedo/non vedo che giocano a scomporre la realtà regalandole un taglio metafisico, pur mantenendo stretti i cenni alla territorialità lodigiana di origine, ma affacciandosi persino ad orizzonti del fantastico.

Componenti, quella di un vissuto geografico e quella spirituale, che non mancano mai nell’opera di Savaré e che si concretizzano pure nell’altra viva riproposizione in mostra, del lavoro d’ispirazione religiosa, con l’installazione digitale dedicata ai celebri affreschi decorativi realizzati nella chiesa di S. Maria della Neve a Santa Maria in Prato, comune di S. Zenone. La parte interna della chiesa trasformata in un globale dipinto che avvolge e coinvolge, una sequenza che parte dall’arco sopra l’altare per estendersi alla controfacciata e alle pareti laterali, visivamente immersi tra Vecchio e Nuovo Testamento fino al Giudizio Universale, in una situazione sospesa tra cielo e terra. Un’opera decennale resa fruibile anche grazie all’ausilio dei fotografi Valerio Pardi e Paolo Sartorio attraverso una sofisticata tecnica interattiva ed una serie di tradizionali scatti d’autore, relativi ai cicli pittorici dell’artista. E con la Werkkunst Gallery, anche un coinvolgimento di orizzonte internazionale.