Due giovani ricercatori del Brain Connectivity Center di Pavia (un rinomato centro di ricerca sulla funzione del cervello umano mediante tecniche di Risonanza Magnetica, nel quale sono impegnate Università di Pavia e Istituto Mondino) hanno vinto l’importante competizione internazionale TraCED.
Si tratta di Fulvia Pratesi, assegnista di ricerca presso l’università di Pavia, e del nostro concittadino ventisettenne Giovanni Savini (al centro della foto), studente di Dottorato di ricerca in Fisica presso l’Università di Milano.
Le trentotto squadre di ricercatori da tutto il mondo che hanno partecipato alla competizione avevano il compito di ricostruire le connessioni del cervello a partire da dati di Risonanza Magnetica. Solamente in nove sono riuscite nel compito assegnato e il lavoro di Pratesi e Savini è stato giudicato il migliore sulla base di accuratissime verifiche che hanno riconosciuto il valore della loro metodica originale nella tecnica della trattografia.
Il gruppo di ricerca del Brain Connectivity Center di Pavia, guidato dal prof. Egidio D’Angelo, quest’anno si è inoltre distinto presso il Meeting annuale della Società Internazionale di Risonanza Magnetitica in Medicina negli Stati Uniti.
Sono stati accettati tutti i cinque lavori di ricerca promossi dal gruppo pavese e uno di questi, quello presentato da Giovanni Savini, ha vinto il premio “Summa cum laude” riservato al 5% di tutti gli abstract (le sintesi dei lavori scientifici) presentati.
Giovanni Savini è figlio di Massimo Savini, indimenticato co-fondatore della Società della Porta e del nostro giornale, prematuramente scomparso in un incidente stradale nel 1998. Massimo era professore associato di Ingegneria Informatica presso l’Università di Pavia.
Congratulazioni dunque a Giovanni e un pensiero per il caro Massimo: buon sangue non mente!