Tra le numerose opere di bene sorte a Sant’Angelo nel corso dell’Ottocento, non è possibile dimenticare l’apertura di una scuola con collegio, oratorio e orfanotrofio femminili nel 1834, da parte delle “Figlie del Sacro Cuore”, istituto fondato da suor Teresa Eustochio Verzeri (proclamata santa nel 2001).
È questo il luogo dove Francesca Cabrini riceve la prima educazione, fino al 1863 quando inizia a frequentare la scuola di Arluno per il conseguimento del diploma di maestra.
Nella cappella delle “Figlie del Sacro Cuore”, la stessa che ancora oggi assolve la medesima funzione nell’istituto cabriniano, Francesca si reca a pregare. Quando le suore se ne accorgono, avvertono la superiora che “saliva al coretto sovrastante la cappella e là godeasi più volte l’intensità della giovane in preghiera”. Lo testimonia suor M. Antonia Zucchi, superiora delle “Figlie del Sacro Cuore”, che muore a Sant’Angelo nel 1871.
la lunga fila di bambine e ragazze ospiti dell’orfanotrofio di Sant’Angelo Lodigiano, in un momento di ricreazione, nel 1950.
Queste suore rimangono nel nostro paese per 100 anni, lasciando un indelebile ricordo del loro impegno nell’educazione di intere generazioni di giovani santangioline.
Si giunge all’anno 1927 quando il parroco mons. Enrico Rizzi decide di trovare un altro istituto religioso che possa sostituire le “Figlie del Sacro Cuore”, rilevando la mancanza di suore giovani al passo coi tempi.
Il pensiero corre subito alle Missionarie del Sacro Cuore e, con la collaborazione di don Nicola De Martino che conosce bene lo spirito e la capacità delle figlie di Madre Cabrini, incomincia un lungo e faticoso lavoro per la realizzazione dell’obiettivo.
L’ostacolo, che appare insormontabile, posto alle Missionarie del Sacro Cuore, è riferito alla presenza a Sant’Angelo di suore di un altro Istituto, proprio quello delle suore che avevano educato la loro Madre fondatrice.
Quando sembra affievolersi l’entusiasmo, la Madre Generale delle “Figlie del Sacro Cuore” offre la casa di Sant’Angelo alle “Missionarie del Sacro Cuore”, comunicando l’intenzione di abbandonare definitivamente il paese e auspicando che la casa ove fu educata Francesca Cabrini diventi la dimora del suo Istituto. La superiora Madre Antonietta Della Casa con grande gioia accetta e acquista la casa piena di cari ricordi per l’Istituto stesso.
Nel novembre 1935 iniziano i lavori di abbattimento dei vecchi edifici, il restauro della costruzione centrale, che contiene la chiesa e l’edificazione di un nuovo palazzo da adibire ad asilo.
Le suore di Madre Cabrini giungono a Sant’Angelo il 2 settembre 1936 accolte con entusiasmo da tutto il paese e, dopo pochissimi giorni, il 21 settembre, aprono l’asilo con 300 bambini. Un mese dopo, con grande spirito di iniziativa, danno inizio ad una scuola magistrale e all’apertura dell’oratorio festivo femminile.
Col sopraggiungere degli eventi della seconda guerra mondiale, nello spirito del carisma cabriniano, le suore cabriniane aprono un orfanotrofio che in breve tempo raggiunge il numero di 100 ospiti provenienti da tutto il territorio.
L’opera di solidarietà delle suore di Madre Cabrini si esprime anche attraverso l’ospitalità alle famiglie di sfollati per i bombardamenti su Milano (una statistica del 1943, indica in 2.509 gli sfollati a Sant’Angelo) e procurando lavoro alle giovani del paese con l’allestimento di un laboratorio per la confezione di indumenti militari.
Nel 1945 la scuola magistrale viene sostituita con la scuola elementare e negli anni successivi, gradatamente, si estingue l’orfanotrofio, mentre nel 1986 anche la scuola elementare cessa la sua attività. Rimane la scuola materna, che dal 28 febbraio 2001 è riconosciuta come “Scuola dell’infanzia paritaria Madre Cabrini”.
Dell’importante impegno educativo e sociale a servizio della comunità di Sant’Angelo, iniziato nel 1936, è stata realizzata una bellissima mostra fotografica, dal titolo: “Fra i ricordi dei nostri 80 anni” allestita dalla Scuola dell’Infanzia “Madre Cabrini”, di piazza don Nicola De Martino.
Foto storiche di ieri e altre più vicine nel tempo rappresentano un emozionante tuffo nel passato per molti visitatori e fanno loro rivivere il periodo della fanciullezza col ricordo dell’affettuosa premura delle suore cabriniane che si sono succedute nel corso degli anni.
Molto apprezzati, a ricordo del centenario della morte di Santa Francesca Cabrini, sono anche gli elaborati degli alunni delle classi prime della scuola primaria “Morzenti”.