A cavallo tra una stagione calcistica e l’altra, il Sant’Angelo sta cambiando pelle. Perché se da una parte la conclusione del campionato di Promozione è stata un po’ deludente per la sconfitta nei play off contro il Tribiano, dall’altra la dirigenza ha messo i proverbiali puntini sulle “i”.
Il fatto più importante di questo giugno, determinante per la squadra che verrà, è il discorso pronunciato dal direttore generale Giuseppe Ferrari: «Pur avendo portato a termine un campionato di vertice - le sue parole -, non abbiamo riscontrato il sostegno preventivato.
Stiamo attendendo da mesi un contributo promesso dall’amministrazione comunale, che però tergiversa, e con la quale a breve dovremo ridiscutere i termini per la convenzione dello stadio (in scadenza a fine giugno, ndr): la presa in carico integrale delle utenze e la gestione degli impianti, con carenze strutturali che abbiamo dovuto tamponare, sono state onerose. Poi un istituto bancario di primaria importanza ci ha “lasciati per strada”, quando nella stagione scorsa aveva invece contribuito». E poi ancora: «A livello commerciale cittadino in molti di quelli che avevano sbandierato una vicinanza a noi si sono dileguati, mentre le presenze del pubblico sono rimaste le stesse di un anno fa in Prima categoria. L’interesse generale verso di noi pare stia scemando».
Più chiaro di così non si potrebbe, vien da dire. Nell’attesa che la piazza risponda nella maniera auspicata, la dirigenza ha rivoltato come un calzino la squadra che fu.
Via mister Maurizio Alghisi, il cui lavoro è stato comunque apprezzato, e dentro Flavio Chitti, uomo esperto di calcio proprio come Mauro Garini, il nuovo direttore sportivo dopo le dimissioni per impegni lavorativi di Mauro Faversani, che rimane però in qualità di consigliere.
I due arrivano in tandem dal Real Academy e soprattutto Garini è alle prese con una specie di ricostruzione. Quasi tutti i protagonisti di questa stagione hanno infatti storto il naso e detto addio una volta messi a conoscenza delle novità, vale a dire una parziale chiusura dei cordoni della borsa.
Solo diversi tra i più giovani hanno accettato le nuove condizioni. Loro più quattro facce nuove già transitate dal “Chiesa”: il portiere ex Paullese Massimiliano Italiano, i difensori ex Sangiuliano Denis e Simone Fondrini più il centrocampista ex Fanfulla Marco Fucarino. Elementi di spessore abituati a calcare campi di Serie D e di Eccellenza (Denis Fondrini anche quelli della Serie C), per la conferma che il denaro, volendo parlar chiaro, non sempre è tutto. Il blasone, lo stadio e il pubblico santangiolini vantano ancora una quotazione di rilievo sul mercato calcistico, e i nuovi sembrano averlo valutato.
Gli Allievi di mister Roberto Miragoli hanno invece vinto la Coppa Lodi, dopo il buon campionato concluso nei regionali di fascia B, palesando la crescita costante del settore giovanile.
La società insomma prosegue sulla strada imboccata solo tre anni fa, quando il “nuovo” Sant’Angelo era in stato embrionale. Una strada lastricata di buone intenzioni che però questa volta non conduce all’inferno, anzi: «La nostra filosofia si basa sulla solidità societaria in primis», è stata la conclusione di Ferrari. E i tifosi di questo dovrebbero rallegrarsene, perché già troppe volte il passo in riva al Lambro è stato molto più lungo della gamba.