SCAFFALE

UN POPOLO NELLA GRANDE GUERRA
Atti del convegno storico (Lodi, 7 novembre 2015)
con diari di guerra, ricordi e testimonianze di militari del Lodigiano
a cura di Ercole Ongaro, Ferruccio Pallavera, Angelo Stroppa

Quaderni di Studi Lodigiani
Edizioni dell’«Archivio Storico Lodigiano» Lodi - 2017

Ottima l’iniziativa dell’Archivio Storico Lodigiano di fissare in un volume le relazioni di un Convegno che ha fatto memoria del centenario della “Grande Guerra”, memoria, non celebrazione, perché come scrive lo storico Ercole Ongaro nell’introduzione “Una guerra è sempre orrore, devastazione, disumanizzazione, non c’è proprio nulla da celebrare”.
Convegno che ha presentato interessanti relazioni tra storia nazionale e storia locale, con saggi di Mimmo Franzinelli, Ercole Ongaro, Elena Bignami, Antonio Cardinale, Ferruccio Pallavera e Angelo Stroppa.
A completamento del volume una documentazione di vita vissuta da militari del Lodigiano riporta diari di guerra, ricordi e testimonianze.
Sono due i santangiolini, autori degli scritti, presenti in queste pagine, Giovanni Battista De Vecchi, classe 1897, conosciuto come “il postino”, e Giovanni Ramaioli, classe 1898, agricoltore.
Giovanni Battista De Vecchi racconta le vicissitudini di soldato, inviato in Macedonia nel marzo 1917, con il 162° Reggimento Fanteria. In un combattimento è ferito dalle schegge di una granata al braccio destro con frattura dell’omero, portato all’ospedale di Salonicco, ha la sorpresa di incontrare il santangiolino Alessio Rusconi, anch’egli ferito. Al rientro in Italia è ricoverato all’ospedale di Lodi, guarito è assegnato alla Compagnia Mitragliatrice “Saint Etienne” con la quale combatte la battaglia del Montello.
Lo scritto di Giovanni Ramaioli, pubblicato su “Il Cittadino” nel 1968, porta il titolo Una notte a quota 145. Carso Hermada. Ricordi di uno zappatore del Genio. Ramaioli si firma “Soldato 2° Reggimento Genio - 21.a Compagnia Zappatori”.
È un breve ma intenso brano, in cui Ramaioli rivive le tragiche giornate dell’agosto 1917 quando ha inizio l’azione Hermada (Durante le battaglie dell’Isonzo il monte Hermada fu baluardo inespugnabile dell’esercito austro-ungarico a difesa di Trieste. n.d.c.).
Il pericolo, le scene di commilitoni sporchi e insanguinati, bendati alla meglio, sono drammaticamente narrate da Ramaioli, che tristemente conclude: “L’alba stava per sorgere. Un ufficiale dei nostri ci invitò a scendere. Con uno sguardo salutammo i fanti, questi re della battaglia!”.


ARCHIVIO STORICO LODIGIANO
Anno CXXXVI –
Volume primo - Lodi 2017

Sempre più ponderosi e ricchi di studi che abbracciano ogni aspetto socio-culturale del territorio lodigiano, i volumi dell’Archivio Storico Lodigiano, compreso quello che presentiamo, primo dei due volumi previsti per il 2017.
Dieci i saggi publicati nelle 468 pagine del volume, fra cui quello a firma di Ferruccio Pallavera: Le ventuno fiere del bestiame organizzate alla fine dell’Ottocento nel Basso Lodigiano. Una rievocazione attraverso le pagine de “Il Po” di Codogno.
La curiosità storica di Pallavera questa volta mette a fuoco lo svolgimento delle fiere di bestiame, che nel periodo di fine Ottocento e inizio Novecento si effettuavano in quasi tutto il territorio lodigiano.
Un’indagine dettagliata quella dell’autore, che passa in rassegna, località per località, le fiere della Bassa Lodigiana, mercati a cielo aperto che attiravano tanta gente, divenendo pure significativi momenti di aggregazione.
Nelle cronache del giornale “Il Po” di Codogno, Pallavera non ha trovato solo notizie sulle fiere bassaiole, ma in un trafiletto dell’ottobre 1892 ne coglie una che riguarda il nostro paese: “Un’altra fiera di qualche importanza è pure quella di Sant’Angelo Lodigiano, la quale viene a cadere nei giorni 24, 25 e 26 del corrente mese”.
Il riferimento ad una fiera nel mese di ottobre nella nostra borgata ci incuriosisce, perché finora si hanno solo notizie documentate di due fiere, la fiera di bestiame la prima domenica di luglio in occasione del Festòn, festa votiva in onore del patrono Sant’Antonio abate, posta in Contrada della Fiera, ora viale dei Partigiani, e di una fiera di bestiame nel mese di agosto nel rione San Rocco in coincidenza con la festa del patrono, fiera istituita nel 1909 “in un borgo abitato in gran parte da negozianti di bestie bovine”, nessun accenno invece ad una fiera di bestiame nel mese di ottobre.
Timidamente ci permettiamo di avanzare l’ipotesi che ci sia stata di mezzo la rivalità tra i rioni barasini (storicamente accertata e documentata!). Dopo la fiera di luglio nella Contrada della Fiera nei pressi del rione San Martino, e quella di agosto nel rione San Rocco, non è che gli abitanti della Contrada Santa Maria e Costa abbiano voluto organizzare una loro fiera in coincidenza della festa della Madonna della Vittoria, che si celebra proprio nel mese di ottobre? Chissà!

Nelle pagine della Rassegna bibliografica del volume, sotto il titolo “Articoli di valenza storica apparsi sulla stampa locale”, sono pubblicati i titoli degli articoli storici pubblicati da “Il Ponte”.











 

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano