Gli anni dell’oratorio, tra liquirizia, calcio e campeggi in montagna


Gianni Bertolotti, fratello del compianto dottor Giancarlo Bertolotti, ci ha fatto pervenire un corposo testo a firma di Giuseppe Ferrari, nel quale si ripercorre la vita oratoriana negli anni della gioventù del dottor Bertolotti, per il quale è in corso il processo di beatificazione. L’intervento, di cui riportiamo per ragioni di spazio solo alcuni passaggi, descrive in maniera gustosa la realtà dell’oratorio e quanto era in grado di offrire per i ragazzi santangiolini.

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L’oratorio San Luigi, costruito negli anni Trenta, era già ottimamente funzionante quando Giancarlo vi partecipò. Era strutturato con il palazzo che ospitava la chiesa al piano terra e ambienti per attività varie. I ragazzi, a seconda delle età, utilizzavano una serie di aule per il catechismo. Vi era un campo per il calcio attorniato da una pista che serviva per ogni attività e vi era un porticato a più campate che terminava con un baretto dove si vendevano caramelle, liquirizia che si mescolava nel limone, castagne e prodotti di stagione. L’oratorio era frequentato tutti i giorni, in particolare la domenica, con un guazzabuglio di 200-300 giovani (…).
Nel periodo della giovinezza Giancarlo frequentò i campeggi oratoriani. I partecipanti, poco esperti, male equipaggiati, senza guide per la scarsità monetaria, più che alle difficoltà puntavano a salire sempre più in alto. Alcuni salirono sul Bianco, sul Cervino, sul Rosa. Ma le mete preferite da tutti furono il Breithorn e l’Adamello (…).
In ogni attività dell’oratorio vi era una comunanza tra tutti i ragazzi del paese indipendentemente dalle classi d’origine. I borghesi, le famiglie dedite al commercio (ambulanti nell’abbigliamento, frutta e ortaggi), artigiani (ferramenta, cordai, pescatori), piccole industrie (macchine ed attrezzi agricoli, fonderie), due industrie medie in prodotti tessili e impiegati e operai pendolari verso Milano (…).


Campeggio a Madonna di Campiglio nel 1957, da sinistra, Giancarlo Bertolotti, Luigi Albertini, Giuseppe Ferrari, Antonio Ravarelli, Gigino Tonali.