Diario di bordo
Sant’Angelo Calcio

di Matteo Talpo


Cos’ha portato in dono Santa Lucia? Un po’ di carbone, niente regali d’alta classifica com’era stato negli ultimi, beati anni.
Alla vigilia dell’epilogo del girone d’andata con la trasferta di Paullo, il Sant’Angelo si trova a guardare tutti dal basso in classifica a fronte di sole tre vittorie, due pareggi e nove sconfitte.
Se l’avessero detto ad agosto, nessuno ci avrebbe creduto. O forse sì? Probabile, perché lo scetticismo veniva via a prezzi stracciati in estate, quando la piazza era tutt’altro che soddisfatta del mercato.
A conti fatti aveva ragione, chapeau. L’andamento pessimo di questa seconda metà del 2017 racconta di una squadra alla ricerca di se stessa e soprattutto di risultati. Partiti i difensori Pietropaolo, Esposito e Frattantonio, i centrocampisti Giove e Ballarati e l’attaccante Dellagiovanna, per ora si registra l’ingresso di Grego, centrocampista classe 1979 ex professionista andatosene da Montanaso, in Prima. Salire di una categoria non è proprio un gioco da ragazzi, specie alla sua età, ma l’esordio contro il Romanengo ha detto altro. E cioè che il veterano sembra esserci, usiamo ancora la formula dubitativa, ma le giocate e il piede sono sempre di qualità non comuni. Può risultare decisivo sui calci piazzati, come infatti ha dimostrato proprio contro i cremaschi, mettendo a segno nei minuti di recupero il gol del pareggio per 1-1 su rigore. Che sia l’inizio di una risalita? L’andamento della partita l’ha in parte lasciato presupporre.

Questo quanto sentenziato finora dal campo, in sede invece l’allarme risuonato a ottobre sembra rientrato. Il “Tutto cambi affinché nulla cambi” di gattopardiana memoria raccoglie simpatie anche al “Chiesa”, dove non vogliono venir meno alla tradizione italiana. Dopo le dimissioni di Ferrari dal ruolo di direttore generale sembrava che dovesse venire giù tutto, invece la diga ha retto. La società tiene, e con lo stesso assetto pre-dimissioni di Ferrari, che di fatto ha abdicato solo nominalmente. Era stata aperta la porta a possibili nuovi finanziatori, ma al di là delle ipotesi più suggestive e strampalate, l’unica operazione vestita di concretezza è stata quella tentata da Gaeli e Devecchi, due nomi che accarezzano e scaldano l’anima del tifoso barasino. Pare ci sia stato anche un incontro, e pare che i due gruppi parlassero lingue diverse. E tutto è rimasto uguale a prima. Per certi aspetti è un bene, significa continuità, con la dirigenza impegnata a recuperare il terreno perduto. Perché se non è stata Santa Lucia, magari sarà Babbo Natale a portare in dono un 2018 più sereno.



IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano


Fotografia tratta dal profilo Facebook “Quelli che non mollano mai”