Elezioni del 4 marzo, la Lega è il primo partito in città
La coalizione di centrodestra si conferma “pigliatutto” con il 60 per cento dei consensi

di Lorenzo Rinaldi

La Lega nord esce nettamente vincitrice dalle elezioni politiche e regionali del 4 marzo scorso. Il partito di Salvini, storicamente radicato a Sant’Angelo ma mai in grado realmente di competere alla pari con Forza Italia, compie un balzo in avanti significativo e diventa di gran lunga la prima forza politica della città. Crolla invece proprio Forza Italia, che nel 2005 si presentava sotto le insegne del Popolo della libertà. Perde terreno il Partito democratico (calo tra i 4 e i 5 punti percentuali a seconda del ramo del Parlamento), in una piazza da sempre difficile per il centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle incrementa il numero dei consensi (meglio al Senato che alla Camera) e diventa il terzo partito a livello locale dietro Lega e Forza Italia, superando il Pd. I partiti alla sinistra dei Dem, Liberi e Uguali e Potere al Popolo, insieme faticano a raggiungere la soglia del 2 per cento. Le formazioni di estrema destra, Casapound e Forza nuova, complessivamente superano il 2 per cento ma, va detto, con una modesta crescita in termini assoluti rispetto ai dati registrati alla Camera nel 2013.
Le urne dunque hanno consegnato una certezza e una novità. La certezza è che Sant’Angelo rimane in maniera granitica una realtà di centrodestra: i voti si spostano all’interno della medesima coalizione, ma non si disperdono altrove. La novità è che dietro a Lega e Forza Italia fanno capolino i 5 Stelle, partito che tuttavia non è ancora rappresentato in consiglio comunale e che nella performance delle elezioni nazionali fa meglio rispetto a quanto ottenuto a livello locale nelle elezioni amministrative 2016.

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Vediamo come si sono espressi i santangiolini, partendo dal collegio uninominale della Camera. La coalizione di centrodestra - che candidava il lodigiano Claudio Pedrazzini, consigliere regionale uscente del partito di Berlusconi - ha ottenuto il 59,81 per cento (nel 2013 si era fermata al 50 per cento): la Lega diventa il primo partito con il 35,46 per cento (13 per cento nel 2013), seconda Forza Italia, che si ferma al 19,05 per cento (nel 2013 il Popolo della libertà aveva ottenuto il 33 per cento), terza forza della coalizione Fratelli d’Italia con il 5,2 per cento (3,8).
La coalizione di centrosinistra - che candidava l’ex presidente della Provincia Mauro Soldati (Pd) - si deve accontentare del 16,72 per cento (nel 2013 era arrivata al 19,8). Il Partito democratico scende al 14,4 per cento contro il 18,3 di cinque anni fa. Male la lista di Emma Bonino (+ Europa) che non va oltre l’1,2 per cento.
Il Movimento 5 Stelle, come detto, supera il centrosinistra e diventa la terza forza cittadina. Il partito fondato da Beppe Grillo ha ottenuto il 17,97 per cento, crescendo tuttavia alla Camera solo di un punto percentuale, visto che nel 2013 aveva raggiunto il 16,9 per cento.
Liberi e Uguali e Potere al Popolo, nuove forze alla sinistra del Pd, riscuotono poco successo nel panorama locale, fermandosi rispettivamente all’1,6 e allo 0,38 per cento. I partiti di estrema destra crescono, ma con numeri ancora molto bassi. Casapound passa dallo 0,92 per cento di cinque anni fa all’attuale 1,5; Forza nuova dallo 0,71 all’1,09.
Lo scrutinio del collegio uninominale della Camera consegna anche qualche altra curiosità. Il centrodestra in provincia di Lodi arriva al 46,92, mentre a Sant’Angelo è avanti di oltre dieci punti (59,81); all’interno della coalizione la Lega è 7 punti avanti rispetto al dato provinciale (35,46 contro 28,39), anche Forza Italia - che rimane in caduta libera - va meglio a Sant’Angelo che a livello provinciale (19,05 contro 13,94).
Il Pd a livello provinciale invece va meglio che a Sant’Angelo: 20,25 contro 14,44. Medesimo discorso per i 5 Stelle: a livello provinciale raggiungono il 23,86 per cento, a Sant’Angelo si fermano al 17,97.

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Al Senato (collegio uninominale) il successo del centrodestra è se possibile ancora più rotondo. La coalizione, che nel collegio di Cremona (nel quale è ricompreso il Lodigiano) candidava Daniela Santanché, a Sant’Angelo arriva al 60,5 per cento (nel 2013 53,2 per cento). La Lega sale al 36,48 per cento (14,1 nel 2013), Forza Italia sprofonda al 18,42 (contro il 33,6 del Popolo della libertà nel 2013), Fratelli d’Italia ottiene il 5,38 per cento (3,3 nel 2013). Anche al Senato i 5 Stelle diventano il secondo partito barasino con il 18 per cento (14,6 cinque anni fa). Indietreggia la coalizione di centrosinistra (15,9 contro 20,2): il Partito democratico passa dal 18,8 per cento di cinque anni fa al 13,91 dello scorso 4 marzo. Gli altri: Liberi e Uguali 1,38 per cento, Casapound 1,5 e Forza nuova 1,3. Chiudiamo con il confronto tra Sant’Angelo e la media provinciale: il centrodestra all’ombra del castello Bolognini conquista 12 punti in più rispetto al 48,12 per cento della provincia nel suo complesso; i 5 Stelle vanno peggio (18 a livello locale contro 22,23 di media provinciale); quanto al centrosinistra, Sant’Angelo si conferma una piazza ostica (15,9 a livello locale contro il 23,18 provinciale).

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Chiudiamo con il voto regionale. A Sant’Angelo il candidato di centrodestra Attilio Fontana arriva al 64,31 per cento (51,86 la media in Provincia di Lodi), lo sfidante di centrosinistra Giorgio Gori si ferma al 19,32 per cento (25,21 a livello provinciale); Dario Violi dei 5 Stelle conquista il 14,52 (anche lui ampiamente sotto la media provinciale del 19,74), mentre Onorio Rosati di Liberi e uguali non va oltre l’1 per cento (1,99 se si considera tutta la provincia). Il centrodestra dunque conferma il trend delle politiche.
Anche alle regionali il primo partito barasino è la Lega (37,06 per cento), seguita da Forza Italia (16,65), 5 Stelle (14,54) e Partito democratico (11,46). Interessante poi il risultato di due partiti minori che candidavano al consiglio regionale dei santangiolini e che hanno ottenuto buoni riscontri: Fratelli d’Italia (coalizione Fontana) candidava l’ex sindaco Giuseppe Carlin ed è salita al 10,32 per cento; la lista civica di centrosinistra Gori presidente, che candidava il capogruppo di Voltiamo Pagina in consiglio comunale Angelo Pozzi ha raggranellato il 4,98 per cento.
Vediamo dunque, per finire, le preferenze. Il miglior risultato a Sant’Angelo è stato ottenuto da Giuseppe Carlin con 437 preferenze (719 nell’intera provincia di Lodi), secondo Angelo Pozzi con 252 (314 in tutto il Lodigiano). I consiglieri regionali eletti per il Lodigiano sono due, Pietro Foroni della Lega, che a Sant’Angelo ha ottenuto 217 preferenze, e Patrizia Baffi del Partito democratico, che a Sant’Angelo si è però fermata a sole 25 preferenze. Male Forza Italia, un tempo leader incontrastata a Sant’Angelo: Oscar Fondi, segretario provinciale del partito e già sindaco di Vidardo, in riva al Lambro ha conquistato 38 preferenze, pochissime.

IL PONTE - foglio dinformazione locale di SantAngelo Lodigiano