Che la raccolta differenziata dei rifiuti a Sant’Angelo sia un problema è noto da anni. A lungo lo “Sportello Rifiuti” della Provincia di Lodi ha pubblicato i dati sulla percentuale di differenziata raggiunta nei vari comuni (Osservatorio Rifiuti) e per molti anni la nostra città è rimasta nelle parti basse della classifica. La separazione secco-umido, infatti, è partita solo nel 2002. Da un paio d’anni, tuttavia, complici le progressive difficoltà della Provincia di Lodi, lo “Sportello Rifiuti” non offriva più report aggiornati sulla situazione dei singoli comuni. Oggi questa lacuna viene fortunatamente colmata dalla nuova Camera di commercio metropolitana, che unisce Milano, Lodi, Monza e Brianza e che ha avviato la propria esperienza nel 2018. All’inizio del mese di marzo è stato infatti pubblicato un corposo dossier (rintracciabile sul sito Internet della Ccia) nel quale vengono indicate le percentuali di raccolta differenziata nelle singole province e si forniscono dati interessantissimi anche per i singoli comuni. Purtroppo Sant’Angelo rimane in fondo alla classifica lodigiana, segno che la strada da compiere è ancora molta.
Vediamo dunque i dati, che sono basati - spiegano dalla Camera di commercio metropolitana - sulle dichiarazioni ambientali presentate dai comuni nel 2017 e che fanno riferimento all’anno precedente. Si tratta di dati ormai un po’ “vecchiotti”, va precisato, ma sempre utili perché sono gli unici indipendenti disponibili sui singoli comuni, perché sono elaborati da una fonte terza (la Camera di commercio) e perché si prestano a confronti. In provincia di Lodi la raccolta differenziata ha raggiunto in media il 73,5 per cento, che si confronta con il 65 per cento della Città metropolitana (la vecchia provincia di Milano) e il 72,9 per cento della provincia di Monza e Brianza.
Nella classifica lodigiana primeggiano i comuni di Massalengo, Pieve Fissiraga e Graffignana, rispettivamente con 83,82, 81,97 e 81,05 per cento di raccolta differenziata. Sant’Angelo è quart’ultima con il 64,91 per cento di raccolta differenziata: significa che su 10 chilogrammi di rifiuti prodotti solo 6,49 vengono differenziati e dunque recuperati e i restanti finiscono nell’indifferenziato e dunque in discarica o nell’inceneritore. Inutile dire che per i comuni - e dunque in definitiva per i singoli cittadini che pagano la tassa rifiuti - lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati è più costoso, questo con l’obiettivo di scardinare le vecchie logiche e orientare le scelte verso la differenziata.
Sono solo quattro i comuni della provincia di Lodi che fanno peggio di Sant’Angelo: Codogno (differenziata al 64,77 per cento), Borghetto (64,58), Meleti (61,02) e Montanaso che con 60,21 per cento si aggiudica la “maglia nera”. Lodi Vecchio si colloca all’ottavo posto della classica (78,99 per cento di differenziata), Casale al 33esimo (74,54) e Lodi al 41esimo con il 72,75 per cento.
A Sant’Angelo in un anno si producono 1985,9 tonnellate di rifiuti indifferenziati e 3674,27 tonnellate di rifiuti differenziati e dunque indirizzati al recupero, per un totale di 5660,17 tonnellate. Qualche curiosità: in un anno i nostri concittadini e le aziende inviano a smaltimento 1165,15 tonnellate di rifiuti organici, 699,47 tonnellate di vetro, 494,34 tonnellate di carta, 225,62 tonnellate di plastica, 279,68 tonnellate di rifiuti ingombranti, 114,47 tonnellate di rifiuti da spazzamento stradale e 44,7 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici.
Accanto a una percentuale di raccolta differenziata ancora lontana dalle “regine” della provincia c’è poi un secondo ordine di problemi, che riguarda l’abbandono dei rifiuti per le strade e nei campi e il sorgere di piccole discariche improvvisate. Basta dare un’occhiata a Facebook per notare le fotografie che quasi tutti i giorni i santangiolini pubblicano per denunciare una situazione che non sembra trovare soluzione. Solo per citare qualche caso, discariche improvvisate (talvolta provocate dalla scorretta esposizione dei rifiuti) sono spuntate nelle scorse settimane in via Bolognini, nella zona della Costa, in via Madre Cabrini, al Pilota, alle Gescal e in viale Zara. E ancora, i cittadini hanno denunciato con tanto di foto abbandoni indiscriminati alla Malpensata e sul Mio Lungo. In alcuni casi, come detto, si tratta di errori nella raccolta differenziata, in altri di atti di vera e propria inciviltà che risultano sempre meno tollerabili.
Quanto fin qui descritto ha più di un responsabile. In cima mettiamoci certamente alcuni nostri concittadini che continuano a “fregarsene” dell’ambiente e delle regole del vivere civile e che fanno il bello e il cattivo tempo. Anche il Comune tuttavia ha responsabilità, specie sul fronte dei risultati deludenti della raccolta differenziata: siamo partiti troppo tardi nella differenziazione tra umido e secco (come detto, negli anni Duemila) e per troppo tempo non si sono incentivati i comportamenti virtuosi dei cittadini.
Foto scattate da santangiolini e pubblicate su Facebook