Come la natura, anche il Sant’Angelo si è risvegliato in primavera. Alla vigilia di Pasqua, quando mancano cinque turni alla fine del campionato, i rossoneri veleggiano a metà classifica, tre punti sopra la zona play out e davanti a un gran numero di squadre. Se l’avessero detto a metà stagione, in pochi ci avrebbero creduto. La scalata repentina è dovuta a un girone di ritorno positivo forse ben oltre le più rosee aspettative: nel 2018 infatti solo la capolista Tritium ha fatto meglio, conquistando 23 punti contro i 19 dei barasini. I quali, in altri termini, sarebbero addirittura in seconda posizione se il campionato fosse iniziato a gennaio.
La recente striscia di quattro vittorie consecutive, che ha permesso di allungare il passo rispetto a molte rivali dirette per la salvezza, ha messo in mostra una squadra magari non sempre bella da vedere però compatta e determinata sì, e in fondo è quel che conta. E poi è il torneo in sé a non offrire quasi mai gare entusiasmanti, a dire il vero. L’apporto decisivo l’hanno fornito le forze che già c’erano, piuttosto di quelle arrivate strada facendo. Perché per motivi diversi, ma quasi sempre legati alla condizione fisica, i nuovi arrivi non sono stati determinanti: Grego a centrocampo e Kraja in attacco su tutti, ma anche le “scommesse” Khawanda e Sanogo, occasioni colte al volo tra gli svincolati, non hanno inciso. La differenza l’hanno invece fatta i molti giovani che a inizio stagione, travolti anch’essi dalle turbolenze tecniche e societarie, avevano cominciato col piede giusto, salvo poi perdersi come il resto della squadra. Sugli scudi è tornata la coppia d’attacco composta da Foresta e Toscani, due autentici lottatori capaci di sfiancare gli avversari grazie alla loro corsa infinita e al fisico poderoso. Toscani, che in dicembre aveva deciso di prendersi una pausa dal calcio, è tornato in squadra, e i risultati gli danno ragione. Come la danno ad altri giovani ragazzi del settore giovanile: Greco, ormai padrone del centrocampo, o Grilli, interessante laterale autore già di due reti (una all’esordio) e dal futuro promettente. E poi le certezze Italiano tra i pali, Galmozzi e Simone Fondrini in difesa, Bontempi e De Filippis in mezzo al campo. I motivi per sorridere sono diversi insomma.
A mister Raffaele Solimeno, cui va riconosciuto d’aver fatto un gran lavoro, per poter dire «missione compiuta» non basta che ottenere la salvezza. Lui del resto si era sempre professato ottimista, bisogna dargliene atto. E paradossalmente anche il calendario potrebbe sorridergli. Rimangono da affrontare il Castelleone ultimo in classifica e il Romanengo, che invece viaggia poco sopra i barasini, e le prime tre della classe, Codogno, Paullese e Tritium. Potrebbe non essere un male perché a parte la Tritium, che sembra davvero lanciata, rimane tutta da valutare la volontà di correre per vincere il campionato e andare in Eccellenza. Proprio come anche l’anno scorso, in questo girone le squadre di vertice sembrano rallentare con l’avvicinarsi del traguardo. E sono tutte buone occasioni per chi insegue.