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Diario di bordo
Sant’Angelo Calcio

di Matteo Talpo

È il ritorno di Luca Gaeli la novità maggiore di questa fine primavera per i tifosi rossoneri, che di sicuro apprezzeranno dopo una stagione più che travagliata e finita solo a metà maggio con una salvezza da brividi.
In quanti dei presenti al “Chiesa” nel play out contro il Casalmaiocco, lo scorso 13 maggio, non hanno temuto il peggio dopo il vantaggio degli ospiti e le continue occasioni da gol fallite da loro per chiudere i conti? Poi il rigore di Grego e la rete di Cisse hanno spazzato le nubi, ma che paura.
Ed è proprio per non rivivere più emozioni così forti, e pericolose, che la dirigenza ha aperto le porte alla possibilità di nuovi ingressi affinché la società ne uscisse rafforzata e con nuove ambizioni. Alle porte del “Chiesa” ha bussato Gaeli, per l’appunto, e il ritorno è divenuto realtà dopo una lunga gestazione iniziata nello scorso dicembre.
L’arrivo dell’ex patron, che guidò il Sant’Angelo per una decina di stagioni a partire dalla stagione 1994/1995 e oggi torna in sede indossando una veste importante, seppur ancora senza ruoli definiti, porta «competenza ed entusiasmo», come ha sottolineato l’ex direttore generale Giuseppe Ferrari.
Oltre ovviamente a nuovi obiettivi da mettere a frutto sulla base di un piano biennale: la prima stagione sarà di assestamento, pur senza disdegnare eventuali puntate in alto se si dovesse presentare l’occasione, mentre la seconda dovrebbe fare da trampolino per compiere il salto di qualità desiderato dalla piazza.
I tempi rispetto al primo regno di Gaeli sono cambiati, e nessuno si aspetta nel breve una cavalcata come quella che quasi due decenni fa per poco non condusse lo squadrone guidato da Maurizio Tassi a sfiorare addirittura la Serie C, però per la dirigenza era importante rilanciare una fase della vita societaria che viveva un fase di stanca, di stallo, dopo i successi che in quattro anni l’hanno spinta dalla Terza categoria fino alla Promozione. Ricade in quest’ottica anche l’ingaggio dell’esperto Michele Scognamiglio – una vita dirigenziale sui colli banini –, che affiancherà il veterano Enrico Barani nel ruolo di direttore aveva sportivo.
Obiettivo allestire una rosa che eviti, prima di tutto, un nuovo campionato di sofferenze. Il tassello numero uno del nuovo mosaico non poteva che essere l’allenatore, individuato in Paolo Tanelli. Da poco cinquantenne e residente a San Colombano, il successore di Raffaele Solimeno approda con entusiasmo sulla riva barasina del Lambro e anch’egli, dopo l’ultima stagione chiusa con le dimissioni dal Bano in Eccellenza, è in cerca di riscatto.
Sul mercato la priorità riguarderà l’arrivo di cinque elementi senior: un difensore, due centrocampisti e due attaccanti da affiancare ai giovani della Juniores e ai calciatori confermati rispetto al campionato da poco concluso. Che sono Italiano tra i pali, capitan Galmozzi e Simone Fondrini dietro, Bontempi in mediana, Toscani più Cisse davanti. Il parziale riassetto societario e la disputa dei play out hanno fatto perdere tempo prezioso nella costruzione della nuova squadra, ma il ritardo non preoccupa più di tanto la dirigenza, che ora potrà erigere la nuova casa su fondamenta più solide come aveva indicato e sperato Giuseppe Ferrari.
Missione compiuta.

IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano