L’asilo nido comunale di via Bolognini, da qualche anno rinominato “44 Gatti”, lo scorso agosto è stato chiuso in anticipo di due giorni rispetto alla programmata pausa estiva a causa di problemi strutturali e della presenza di amianto. Una decisione improvvisa, un fulmine a ciel sereno verrebbe da dire. Il servizio riaprirà con il nuovo anno, probabilmente a gennaio 2019, ma al quartiere Pilota, mentre l’attuale stabile verrà probabilmente messo in vendita dal Comune (e se ciò avverrà, tenuto conto che confina con il magazzino comunale, già venduto alcuni anni fa, si profila la possibilità di un grosso investimento immobiliare).
Questa la sintesi di quanto avvenuto nel corso dell’estate. La notizia ha sollevato la protesta dei genitori (non tanto per la chiusura in sé, quanto per il modo di rendere pubblica la notizia e per le alternative proposte) e scatenato una polemica politica tra la maggioranza che amministra Sant’Angelo e l’opposizione di Voltiamo Pagina.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è successo. A fine luglio l’ingegner Mario Boneschi ha trasmesso al Comune una relazione sulla situazione dell’asilo nido, nella quale si parla di “evidente rischio sismico” legato al fatto che “la struttura è stata progettata e realizzata in epoche costruttive ove la normativa, per il sito in questione, prevedeva solamente le sollecitazioni dovute a gravami di tipo statico gravitazionale”. Sul tetto inoltre è ancora presente dell’amianto.
Il solo adeguamento sismico avrebbe avuto un costo di circa 575mila euro, troppi per il Comune, che ha deciso la chiusura definitiva del nido di via Bolognini in via precauzionale e annunciato il progetto alternativo: un nuovo asilo nido al Pilota, al piano terra della nuova palazzina di proprietà Aler tra via Marconi e via da Vinci (previsto un accordo tra municipio e Aler). Il nuovo nido, che avrà una ventina di posti (quello di via Bolognini invece ne aveva 40) e per il quale il Comune ha già stanziato 95mila euro, sarà pronto verosimilmente a gennaio 2019. Nel frattempo per le famiglie l’amministrazione comunale ha definito soluzioni alternative: dopo alcune proposte e qualche polemica tra le parti Palazzo Delmati ha trovato un accordo con l’asilo nido Calimero di via Cairoli e ha incassato il via libera di Regione Lombardia per l’attivazione della misura dei nidi gratis per otto posti.
E’ stato il sindaco Maurizio Villa a motivare pubblicamente, sui giornali, le ragioni della chiusura immediata e inattesa: “La nostra priorità è la sicurezza dei bambini, che a oggi non può essere garantita - ha detto -. Da qui la decisione di chiudere, ma ci vuole qualche spiegazione. Per quanto riguarda l’amianto stupisce che nel 2015 il commissario (Mariano Savastano, vice prefetto, in carica dopo le dimissioni del sindaco Domenico Crespi, ndr) spedì i bambini al Cupolone perché era stato trovato amianto nel pavimento di una stanza (del nido 44 Gatti, ndr), ma in compenso nessuno si accorse che invece era presente sul tetto. Quanto alla struttura, nel 2011 un’indagine statica stabilì che c’erano diverse criticità. Così in primavera, quando abbiamo ripreso in mano il dossier, ci siamo preoccupati di capire se in chiave anti-sismica tutto fosse a norma. Avevamo qualche dubbio, perché dal 2011 nessuno ci aveva messo mano, e quindi le possibilità che tutto fosse a posto erano poche. Infatti la relazione tecnica è drastica: non ci sono le condizioni minime di sicurezza. Forse allora la normativa era diversa ma se le amministrazioni precedenti avessero lavorato con lo stesso scrupolo nostro oggi probabilmente non saremmo in questa condizione”.
Critiche sono state espresse da Voltiamo Pagina, forza di opposizione. “Ci sono forti dubbi sulla lungimiranza e la capacità di programmazione della maggioranza - ha affermato il capogruppo in consiglio comunale Angelo Pozzi -. Più volte abbiamo sollecitato sopralluoghi e ricognizioni degli immobili di proprietà comunale, in alcuni casi facendole direttamente. Per l’asilo nido, si sa ora che è dal 2011 che erano note le condizioni di precarietà. L’amministrazione Crespi non ha mosso un dito. Ma nemmeno l’attuale maggioranza, che ne era a conoscenza, in questi due anni ha previsto interventi che evitassero la sospensione del servizio. La maggioranza Villa si occupa dell’ordinaria amministrazione, ma non ha capacità né di previsione né di programmazione”.