Il menù della cena
MANGIA CHE TI FA BENE!
Nasce la C.Re.Ma nella cucina dell’ Oratorio San Rocco

di Marina Cecchi


Nasce la C.Re.Ma nella cucina dell’ Oratorio San Rocco. La Compagnia di REsistenza alla MAlinconia ha fatto il suo debutto lo scorso mese di ottobre in occasione della cena organizzata per tutti i volontari che offrono il loro tempo e il loro entusiasmo per le attività socializzanti, ludiche, organizzative e manutentive della Parrocchia Maria Madre della Chiesa e dell’Oratorio San Rocco.
E che debutto! Il pensiero durante la gioiosa serata è andato al bellissimo film “Il pranzo di Babette”. Chi lo ha visto sa di cosa parlo e chi non lo ha visto deve solo fare in modo di vederlo.
Non ci sono parole se non quelle della poesia che Emilio Colombi (referente organizzativo, ma non solo) ha scritto per l’occasione, che possono descrivere al meglio la gioia del ritrovarsi nonostante la pioggia, le fatiche quotidiane e le paure ingiustificate che spesso ci fanno chiudere in casa.
Come ci ha ricordato don Angelo stiamo operando una rivoluzione: quella delle persone che si ritrovano per condividere parole, emozioni, passione per la vita e anche il companatico.
“L’oratorio ha sempre condiviso tutto con il quartiere e se qualcuno si chiede perché all’oratorio ci sono tanti volontari e si respira un clima diverso da altre realtà la risposta è semplice: perché l’oratorio ha sempre condiviso la sua vita con la vita della sua gente. (50°fondazione dell’Oratorio don Pierluigi Leva)”.

La C.Re.Ma ha cucinato:

- Erbazzone con farina di farro accompagnato da salumi (affettati amorevolmente dalla mitica cuoca Lina Meraviglia).
- Pane Carasau croccante.
- Crema di gorgonzola su bastoncini di sedano.
- Pisarei con i fasö senza pomodoro.
- Shepherd’s pie.
- Il Pan d’la Giusy.
- Torte deliziose della gente di San Rocco.

Mi piace ricordare che nel 1958 nasce il “Comitato Oratorio di San Rocco” una sorta di gruppo fondatore dell’Oratorio.
Fra i 19 soci componenti il comitato, ricordo mio padre Luigi Cecchi e il suo caro amico Domenico Negri.
Grazie alle donne della C.Re.Ma e auguri di pronta guarigione alla nostra Giuseppa, volontaria storica dell’oratorio.

La poesia di Emilio recitata durante la cena:

Se pöde no stasìra, cun l’acqua che vèn, a la fén de l’estade,
truas chì, tüti insèma per fa föra quel che restàde!
Cui danè, a San Roche le ndai no tropu bèn, e sème no
s’è vansàde,
prò cerchème da guadagnà un chi còs prima dl’estàde.
Ciau, ghè da cunsulàs cun la cüsina,
perché ghè chì tante fiulète fin da stamatìna.
Ian fai tante robe furèste de alta qualità,
erbasòn, furmài, strachén vege e tanta roba da mangià.
El noster prète el sarà cuntente e sudisfàde,
anca sel gà un öge quatàde e un po’ saràde.
Adès el sta bèn, l’è bèl ripusàde,
la vùs, prò, gla in cantina
perché l’è rivade da l’uspedàl a tre ur de matina.
Se pöde no tüte le sire, faghe fa el gir per smurfà le lüss
e sarà sü le porte,
ghème da fal nome, tüte le volte.
Prò, ciau, scüsa ghe dumandème
e tuti insèma le man ghe pichème.



marina.cecchi@yahoo.com

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