La splendida avventura nel mondo delle sette note
del chitarrista Giancarlo Saletta.
di Antonio Saletta
Chitarre, chitarre e ancora chitarre di tutte le fogge. Un pianoforte, pile di spartiti introvabili, poster dei protagonisti della musica pop degli anni Sessanta, foto storiche di concerti: è l’impatto che sorprende chi visita lo studio del santangiolino Giancarlo Saletta, un’oasi in cui si respira tutto il suo amore e la passione per la musica.
Giancarlo, classe 1949, aveva dieci anni quando s’innamorò del suono della chitarra del vicino di casa, Attilio Cavallini. Suo padre gli regalò allora il primo strumento e lo mandò a lezione a Milano da un anziano musicista che abitava in corso di Porta Romana.
La sua avventura nel mondo delle note è cominciata così. Un susseguirsi di tappe che l’hanno portato a essere testimone di quella frizzante stagione musicale italiana degli anni Sessanta tutta beat, swing e rhythm and blues.
Nei primi anni ’60 a Sant’Angelo con lui nascono gruppi come “Wings” (le Ali) e il “Clan 78”; quest’ultimo nel 1963 si trasformerà ne “Le Impronte”: compagni di avventura di Giancarlo (chitarra) saranno Pino Passoni (voce e basso), Antonio Cremascoli (tastiera), Gianfranco Rosa (chitarra), e Domenico Sisca (batteria) sostituito più tardi da Giancarlo Bitetto.
“Le Impronte” si fecero subito conoscere e apprezzare anche oltre il territorio tanto che il gruppo venne chiamato ad aprire concerti dell’Equipe 84, dei Profeti, dei Primitives, di Patty Pravo, di Rocky Roberts, persino degli Spencer Davis Group al Piper di Milano.
Nel 1965 Giancarlo venne chiamato a suonare, per una stagione a Gabicce Mare, nel complesso di Lucio Dalla gli “Idoli”: quell’avventura fu un momento prestigioso nel percorso artistico del chitarrista santangiolino che aveva solo sedici anni.
Dopo il servizio militare, l’inizio dell’attività lavorativa con la vendita al dettaglio di abbigliamento nei mercati rionali di Pavia non interrompe la voglia di musica di Giancarlo. E quella meravigliosa avventura iniziata oltre cinquant’anni fa continua oggi con immutata passione attraverso il jazz manouche, la musica dei gitani che permette al nostro chitarrista di sfoggiare abilmente la propria straordinaria inclinazione alla ritmica.
Attualmente Giancarlo Saletta si esibisce con Sebastiano Gula e Luca Monga nel gruppo “Django Style”; insieme a Gianfranco Rosa, Deris Baffelli e Antonella Spartà con il gruppo “Quelli che…” allieta invece il pubblico con musica swing, pop e jazz.
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Sopra, un primo piano di Giancarlo Saletta.
A sinistra, l’invito a ballare
ai numerosi fan del gruppo alla “Impronta Club” di Mairano e
“Le Impronte” nel 1965: in alto da sinistra, Gianfranco Rosa, Giancarlo Bitetto, Antonio Cremascoli, in basso, da sinistra Pino Passoni e Giancarlo Saletta.
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