Storia della satira e canto gregoriano, la cultura è di casa alla sala Girona

di Antonio Saletta


Capita di rado, ai santangiolini, di imbattersi a distanza di pochi giorni in due appuntamenti di rilevante interesse artistico-culturale.
Intrigante e singolare l’incontro con l’autore di sabato 24 novembre alla sala Girona, promosso dal gruppo pittori santangiolini, dal titolo “A cosa serve la satira? Conversazione sulla funzione della satira come forma di opinione”. L’argomento era affidato al versatile artista e illustratore Gianpiero Brunelli che, introdotto da Angelo Vigo, docente di didattica dell’arte all’Accademia Santa Giulia di Brescia, con quest’ultimo ha poi conversato sulla scorta di famose vignette satiriche, commentate con gustosi e curiosi aneddoti davanti al numeroso pubblico presente.
Brunelli ha animato l’incontro a partire dalla definizione di satira e dalla sua funzione di denuncia. La sua padronanza dell’argomento rivelava ovviamente un curriculum di tutto rispetto compilato a partire dalla pubblicazione nel 1990 delle prime vignette su “Il corriere Apuano”, settimanale della sua terra d’origine. Per la cronaca: selezioni delle sue vignette sono poi state raccolte in ben quattro volumi. La serata dedicata a Brunelli è poi continuata con la proiezione di una trentina di sue tavole satiriche, contraddistinte da uno humor elegante e mai sopra le righe.


Le sette antichissime antifone
maggiori dette anche antifone “O”, che si cantano in gregoriano per la novena del Santo Natale.

Martedì 27 novembre, sempre alla sala Girona, s’è invece tenuto un incontro dedicato alla musica sacra, in particolare al canto gregoriano. Una lezione proposta dall’Unitre (Università delle tre età) che ha letteralmente affascinato i numerosi presenti, colpiti dalla appassionata relazione di Giovanni Bianchi, direttore della Schola Gregoriana Laudensis.
“Ero cras, il dono del Figlio nel Canto Gregoriano” era il titolo dell’incontro, proposto nell’ambito del tema del Dono, scelto per l’anno accademico 2018/2019.
Giovanni Bianchi, attraverso le immagini, ha illustrato questo antico mondo musicale che oggi fortunatamente si sta riscoprendo, con brani che si riferiscono al tempo di Avvento, in preparazione alla venuta di Gesù. I canti presentati per l’occasione, patrimonio non solo religioso ma anche culturale, sono preghiere di grande intensità tratte dal “Libro della consolazione di Isaia”. Curioso e interessante anche un canto di Sant’Ambrogio sulla catechesi e il contrasto all’eresia.
Particolare l’accenno del relatore a quelle sette antifone che iniziano con “O”, una lettera che evoca la preghiera stupita che sale dal cuore dei fedeli per le meraviglie del Signore (O Sapientia… O Adonai… e così via). Se a ciascuna di queste antifone si toglie la “O” iniziale, le prime lettere di ogni versetto vanno a comporre l’acronimo “sarcore”. Parola che di per sé non significa nulla, ma il suo palindromo (la parola rovesciata dalla fine all’inizio) compone la frase “Ero cras”, “domani ci sarò”, cioè l’annuncio della venuta del Cristo.

 




IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano

Due vignette di Gianpiero Brunelli.
Sopra quella apparsa su “Il Ponte” n. 3 dell’anno 1996, sotto una vignetta di stretta attualità