Questo libro è poco diffuso, ma è molto interessante per l’argomento biografico trattato, per l’impostazione e per l’iconografia contenuta.
Il testo narra di una nobilissima veneziana: Caterina Cornaro. Lei, donna simbolo del Rinascimento, a vent’anni (o prima dei vent’anni) “deve” sposare Giacomo II re di Cipro e di Armenia. Il matrimonio avviene per procura ed è, nel concreto, un “patto commerciale” vantaggioso sia per i Veneziani che possono così estendere la loro influenza sull’isola, sia per Giacomo II che vede incombere sulla sua Cipro le pretese dei Genovesi e dei Turchi. Poco tempo dopo il matrimonio, il marito improvvisamente muore... La regina, quattro mesi dopo (circa), partorisce un figlio maschio che le viene tolto e affidato alla suocera (Maria di Patrasso). Dicono che il suo bambino, ancor piccolo, sia morto per febbre malarica… La regina sopporta il dolore e lo strazio, in silenzio, con estrema dignità, nel più completo isolamento affettivo. Alle spalle di Caterina vengono ordite molte trame commissionate da alcune potenze commerciali, congiure finalizzate a spodestarla e ad ucciderla. Viene combinato (quasi a sua insaputa) anche il matrimonio (meglio definirlo contratto) tra Carla, una delle figlie illegittime del defunto marito, con Alfonso, uno dei figli illegittimi del re di Napoli. Il “matrimonio” mirava a indebolire il potere della regina, ma lei” sa accettare” senza perdere autorevolezza agli occhi dei suoi isolani. Lei, donna intelligente, colta, coraggiosa e preparata, molto benvoluta dai Ciprioti, regna degnamente sull’isola con equilibrio, saggezza e lungimiranza per ben sedici anni consecutivi, (lunghissimo lasso di tempo in campo storico) opponendosi alle mire sia degli Spagnoli e forse anche dei Veneziani. La Serenissima, frequentemente le chiede, invano, di avocarsi la Corona del Regno di Cipro. Caterina, scoperta l’ultima congiura, deve cedere e ritorna a Venezia. Lì è accolta con gli onori dovuti a una regina. In città, il Doge Barbarigo la investe di poteri poco inferiori ai suoi e la nomina ”Regina-Signora di Asolo” (senza facoltà decisionali!) e lì nel suo castello (oggi esistente e in parte visitabile) lei… si ritira quasi in un esilio-prigione circondata da letterati e da artisti. Caterina Cornaro, ultima regina di Cipro, nel 1510 muore ed è seppellita a Venezia.
La Serenissima dovette costruire un ponte di barche, provvisorio, da Rialto alla Chiesa di Santa Sofia per permettere alla numerosissima folla intervenuta di partecipare alla cerimonia funebre della Regina di Cipro - Signora di Asolo. In seguito alla morte della regina, l’isola di Cipro, sarà governata prima dai Veneziani, poi dagli Ottomani, infine l’isola passerà al Regno Unito e finalmente dichiarerà l’indipendenza cui seguirà la proclamazione della Repubblica. Attualmente l’isola è abitata da Greci e Turchi che insistono sullo stesso territorio. Essi parlano due lingue diverse, usano due diverse monete e professano due differenti religioni.
Caterina Avogadri