Gaetano Boggini
C’era una volta
“La genetica” di Sant’Angelo Lodigiano
f.to 17x24 - pagine 96 – euro 10,00
Quaderni di Studi Lodigiani - 24
Edizioni dell’«Archivio Storico Lodigiano» Lodi 2019
Non sappiamo per quanto tempo ancora a Sant’Angelo “resisterà” l’ex Istituto sperimentale per la cerealicoltura - per tutti, “la Genetica” - che, accorpato agli altri centri di ricerca in ambito agricolo presenti sul territorio lodigiano, rischia in futuro di venir meno alla sua missione. In un contesto di così grande incertezza acquisisce ancora maggior valore il volume C’era una volta “La genetica” di Sant’Angelo Lodigiano, pubblicato dal santangiolino Gaetano Boggini, edito da Pmp per i “Quaderni di studi lodigiani” della Società storica lodigiana. La presentazione si è svolta lo scorso 10 maggio nel castello Morando Bolognini di Sant’Angelo alla presenza di un numeroso e qualificato pubblico.
L’autore è nato a Sant’Angelo nel 1947 e ha iniziato a frequentare “la Genetica” nel 1967 come operaio agricolo stagionale, per poi concludere questa frequentazione nel 2007 come direttore. Dal 1982 al 1998 (e come incaricato fino al 2003) è stato direttore della sezione di Catania dell’Istituto sperimentale di cerealicoltura.
Chi meglio di Boggini, dunque, avrebbe potuto raccontare la gloriosa storia del centro di ricerca santangiolino che, come scrive il direttore del “Cittadino” Ferruccio Pallavera nella premessa che apre il volume, “è stato per alcuni decenni una delle preminenti realtà della Genetica italiana. La preparazione e la bravura dei suoi tecnici lo hanno fatto giganteggiare a più riprese nel panorama nazionale e internazionale, facendone un qualificato punto di riferimento nel miglioramento genetico del frumento”. “Il libro - aggiunge Pallavera - trabocca di notizie inedite su questo ente, nato nel 1933 grazie alla contessa Lydia Caprara Bolognini (…). Le pagine descrivono in modo approfondito e scientifico un’eccellenza che il territorio lodigiano ha conosciuto poco o talvolta addirittura ignorato di ospitare. Le sue vicende sono narrate da Gaetano Boggini, che non è uno storico, ma qualcosa di più: un tecnico che possiede la materia argomento del volume e un appassionato cultore della Genetica. Boggini in alcuni anni è stato testimone e diretto protagonista dei successi registrati dall’Istituto. La sua è una ricerca approfondita compiuta con serietà scientifica. In un lavoro intelligente, documentatissimo e traboccante di notizie inedite, illustra come e per quale motivo il centro di Sant’Angelo ha inciso nella storia della Genetica italiana”.
Il volume condensa la storia del centro di ricerca santangiolino (che sorge alle spalle del castello) con i risultati scientifici ottenuti in tutti questi anni. Una sede, quella di Sant’Angelo, che secondo Tommaso Maggiore - presidente del Museo lombardo di storia dell’agricoltura di Sant’Angelo, che ha curato la prefazione al volume - ha evidenziato “una grande produttività scientifica” e “ha influenzato in modo incisivo il differenziamento qualitativo del frumento tenero, l’agrotecnica della coltura e più recentemente gli studi sui frumenti ancestrali e in particolare del monococco”.
In una novantina di pagine, corredate da interessanti fotografie d’epoca, Boggini ripercorre la storia di quella che nel 1933 nacque come Stazione Fitotecnica dell’Istituto Nazionale di Genetica (ecco perché tra molti santangiolini il centro di ricerca venne poi conosciuto semplicemente come “la Genetica”) grazie a una donazione della Nobil Donna Lydia dei Conti Caprara, vedova del conte Gian Giacomo Morando Attendolo Bolognini, affinché venisse promossa la creazione di una fondazione intitolata al marito. Con questo libro Boggini fa un regalo di enorme importanza alla comunità di Sant’Angelo, perché permette di far conoscere al grande pubblico e di tramandare quanto si è fatto, nella nostra città, in quasi novant’anni di ricerca in campo agricolo.
Il ricavato verrà devoluto a sostegno delle attività benefiche della
Associazione Missione Cabriniana Oggi.
Lorenzo Rinaldi
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