MITOLOGIA
Rispondo volentieri alla richiesta di alcuni concittadini che mi hanno chiesto di riproporre un mito, innanzitutto alcune precisazioni:
Titano: gigante dotato di grandissima forza fisica
Promèteo (dal greco): colui che è previdente
Epimetèo (dal greco): colui che si è accorto in ritardo!
Zeus, il padre degli dei, aveva una sorella minore (Estia), che era la sola a saper cuocere il pane per gli dei dell’Olimpo. Svegliandosi un mattino, Zeus, sentì un buon profumino di pane appena sfornato, chiamò la sorella e le chiese di portargli una pagnotta, lei stupita rispose che non aveva acceso il fuoco quindi il forno era ancora spento. Subito insospettito, con le sue forti braccia muscolose, squarciò le nuvole e guardò giù... giù... verso la terra e vide che gli uomini possedevano il fuoco e lo maneggiavano, maneggiavano con disinvoltura uno strumento prerogativa solo gli dei. Subito Zeus si precipitò sulla terra e agguantò il primo essere umano che gli capitò “a tiro”, lo sollevò a mezz’aria e con aria minacciosa gli chiese chi avesse osato consegnare il fuoco agli umani, seppe che era stato il titano Prometeo.
Prometeo, che in quel momento era in casa e stava facendo colazione in compagnia del fratello Epimeteo, vide entrare furiosamente Zeus che chiedeva spiegazioni... egli, con calma, rispose che gli uomini avevano freddo e dovevano mangiare sempre carne cruda perciò avevano veramente bisogno del fuoco ed ora il fuoco apparteneva a tutti. Zeus comprese che il fuoco era stato ”rubato” durante un banchetto quando tutti gli dei erano intenti a festeggiare, quindi afferrò Prometeo per un braccio che... riuscì a dire soltanto queste parole al fratello: “non accettare niente dagli dei a patto che tu non sia pronto a sopportarne le conseguenze”. Prometeo fu portato, incatenato, in cima a una montagna e lì ogni giorno un’aquila gigante lo raggiungeva per mangiargli un pezzo di fegato, ma ogni notte…il fegato miracolosamente ricresceva! Nonostante la terribile punizione il titano Prometeo NON si pentiva! Zeus, quindi, pensò ad una punizione ancor più dura per tutto il genere umano, genere umano colpevole di aver accettato un dono frutto di un furto agli dei.
Il piano previde la “costruzione” di una figura di donna alla quale, infine, fu insufflata la vita: gli dei avevano creato Pandora e le comunicarono che sarebbe diventata la moglie di Epimeteo. Essi le consegnarono un vaso (dono di nozze) riccamente decorato e CHIUSO e le intimarono di non aprirlo MAI. Pandora fu accompagnata nella casa del futuro marito che vedendo quella donna bellissima e dolcissima dimenticò le parole del fratello, i due si sposarono in quello stesso giorno ed inizialmente vissero felici. Epimeteo chiese spesso alla moglie il significato di quel vaso... lei rispose con l’ordine di Zeus: NON APRIRLO MAI!
Pandora fu più volte tentata di togliere il coperchio e per qualche tempo resistette, ma... un giorno presa da enorme curiosità, purtroppo, lo aprì. Dal vaso, improvvisamente e con la forza di un turbine ne uscirono mali orribili: odio, invidia, cattiveria, violenza, guerra, malattie... tutti mali che gli uomini non avevano ancora conosciuto...
Pandora spaventatissima vide infine... che dal vaso sbucò un’ultima piccola “cosa”, la “cosa” svolazzò fuori dalla finestra e raggiunse il cielo lasciando dietro di sé una scia di luce; lei sentì finalmente il suo cuore risollevato perché capì che ad uscire per ULTIMA era stata la: SPERANZA...
Così, da quel momento benché la vita, sulla terra, non poté più essere mai più così facile, gli esseri umani non persero mai la speranza per quanto dure fossero (e sono) le difficoltà da affrontare.
Penso di non dover aggiungere altro e ringrazio tutti i miei lettori.
Caterina Avogadri
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