Era chiusa da sette anni per questioni di sicurezza. Finalmente, però, la piscina comunale all’aperto di Sant’Angelo Lodigiano è di nuovo a disposizione di chi ama nuotare e trascorrere qualche ora di relax sotto il sole. “Non riapriamo la piscina di prima, ma ne inauguriamo una nuova” ha dichiarato il sindaco Maurizio Villa nel corso della cerimonia inaugurale, il 18 luglio scorso. Le sue parole ci consentono di fare un passo indietro per raccontare l’iter che ha portato alla realizzazione della piscina comunale santangiolina.
Siamo ai primi passi dell’amministrazione del sindaco Gino Pasetti (1970 -1975) e nella prima seduta, il 3 luglio 1970, il Consiglio Comunale delibera l’impegno di spesa e il relativo mutuo quinquennale di 20 milioni di lire con la Banca Mutua Popolare di Lodi per l’acquisto di un’area di 27 mila metri quadri nelle adiacenze del campo sportivo comunale allo scopo di realizzare un Centro Sportivo Ricreativo che avrebbe completato le attrezzature sportive e per il tempo libero dei santangiolini.
L’incarico per lo studio di massima viene affidato all’ing. Veniero Kramar e all’arch. Emilio Braschi Magi di Milano; i due professionisti realizzano un ambizioso progetto che vede il campo di calcio arretrare a sud per consentire la realizzazione delle attrezzature per l’atletica, la zona per gli sport d’acqua (piscina coperta e scoperta e palazzina servizi), la zona per il tennis e un secondo campo di calcio per gli allenamenti. Siamo negli anni in cui l’inquinamento, che non avrebbe più consentito ai santangiolini di bagnarsi nelle acque del fiume Lambro, impone una precisa scelta politica e sociale ovvero la costruzione della piscina scoperta, primo atto concreto del Centro Sportivo Ricreativo. La sua esecuzione - con un costo previsto il 147 milioni di lire – è approvata dal Consiglio Comunale del 18 dicembre 1971. Qualche dettaglio tecnico: il complessso della zona d’acqua prevede la piscina scoperta di mt. 50x20, con profondità da mt. 1,20 a 2,10 e consente la ricezione di 525 bagnanti; il solarium misura 2900 mq; la palazzina adiacente ospita i servizi. La realizzazione della piscina coperta è rimandata all’approvazione di un altro lotto.
Le opere sono appaltate il 10 giugno 1972, a licitazione privata, all’Impresa Banchi & Castagna di Milano, la stessa che stava costruendo il nuovo Ospedale Delmati, al costo di 101 milioni 619.968 lire mentre i lavori dell’impianto di depurazione sono aggiudicati, a seguito di appalto concorso, all’Impresa Castagnetti & C. di Torino, per 20 milioni. Il costo definitivo delle opere è di 176 milioni di lire.
Il Comune provvede al finanziamento con un mutuo di pari importo concesso dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde .
L’impianto natatorio viene aperto al pubblico nel mese di luglio 1973 senza alcuna cerimonia inaugurale, ma con la sola benedizione religiosa impartita da don Mario Ciceri; un’apposita commissione comunale provvede alla gestione e al funzionamento della struttura. Subito si registra una grande affluenza di pubblico: dal 13 giugno al 30 agosto 1974, ad esempio, l’impianto supera le 40 mila presenze con 15.308 ragazzi (2.980 abbonamenti) e 19.720 adulti (2340 abbonamenti).
Un ulteriore dato positivo riguarda i corsi di nuoto diretti da Bonini e Ghizzoni, frequentati da 248 ragazzi e 78 adulti.
Realizzata la piscina, quando si stavano predisponendo le altre attrezzature previste dal primo progetto dell’ing. Kramar, il Sant’Angelo Calcio nella stagione 1973-1974 conquista la promozione alla serie C: ciò impone lo studio di un nuovo progetto generale.
La piscina comunale per quarant’anni ha permesso ai santangiolini e alle loro famiglie di trascorrere qualche ora al riparo della calura estiva e di favorire lo sviluppo e la pratica del nuoto. È un servizio sociale di grande importanza per Sant’Angelo Lodigiano: un servizio che, dopo un lungo intervallo, riprende ora grazie alla nuova messa in funzione dell’impianto voluta dall’amministrazione comunale retta da Maurizio Villa. Il sindaco nel corso dell’inaugurazione ha condiviso la soddisfazione con tutti quelli che si sono impegnati alla sua realizzazione, in particolare con gli assessori Lucini e Barbaini. Non è mancata la benedizione religiosa da parte del parroco monsignor Ermanno Livraghi.
La moderna struttura, che ha riscosso molti apprezzamenti, è stata ideata dallo studio Teco+Partners di Bologna e realizzata dalla ditta Mastropasqua Costruzioni di Barletta che si è aggiudicata la gara con un’offerta di 578.055 euro sull’importo a base di gara di 799mila euro. 1 milione 25mila euro è il costo complessivo dell’opera.
Una vasca unica polifunzionale di 586 metri quadrati con acqua a sfioro, un’area bimbi, un’area relax e un’area per il nuoto con tre corsie da 25 metri sono le caratteristiche dell’impianto, circondato da sabbia, lettini e ombrelloni.
Non resta che complimentarsi per la realizzazione e richiedere ai cittadini che la frequentano il rispetto degli impianti, perché la piscina appartiene alla comunità ed è un bene di tutti.
Così che questa piscina possa durare anch’essa quarant’anni, come quella che l’ha preceduta.