La POST@ de IL PONTE

Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate nella cassetta delle lettere di Via Monsignor Rizzi.

Pensieri di Ferragosto

Cari amici de IL PONTE,
vi scrivo in relazione ad uno dei temi che sono già stati al centro di numerosi interventi dei vostri lettori in questi anni, il che mi sembra significativo: il problema della raccolta differenziata. L’attuale Giunta si è insediata quattro anni fa e a un anno dalle nuove elezioni ormai si può dire che tra le battaglie perse (o forse nemmeno combattute) della nuova amministrazione vi sia quella della raccolta dei rifiuti.
Come è noto, sparsi per il paese, un po’ dappertutto, vi sono angoli nei quali si sono costituite piccole discariche. Sacchi della spazzatura depositati tutti i giorni ed in qualsiasi orario, sotto il sole e la pioggia, in spregio non solo alle regole dettate dalla stessa amministrazione, ma alle norme sanitarie e alle basilari regole di civile convivenza. L’immondizia è diventata il nostro nuovo arredo urbano. Non si tratta di piccole trasgressioni, ma di sistematiche e arroganti violazioni delle norme, compiute non dai soliti stranieri, ma da italianissime persone apparentemente rispettabili.
Quattro anni senza risolvere il problema sono tanti. È come se il sindaco, gli assessori e la polizia locale non vedessero. Se invece, come penso, essi si sono resi conto del degrado insopportabile, visibile in ogni via di Sant’Angelo, non sarebbero passati invano quattro anni, ma dopo qualche mese dall’insediamento della nuova giunta ci sarebbe stato un intervento deciso e competente atto a spazzare via ogni sorta di abuso. Almeno così dovrebbe essere in una comunità dove la legalità non viene quotidianamente calpestata.
Ci chiediamo allora: perchè nessun intervento in questa materia? Avanziamo qualche ipotesi.
L’amministrazione comunale non sa cosa fare per affrontare l’emergenza, cioè non ha le competenze tecniche necessarie per risolvere il problema.
L’amministrazione non intende provvedere in alcun modo, perchè rischierebbe di sanzionare anche coloro che potrebbero far parte di quel 36% dell’elettorato che l’ha votata.
L’amministrazione non ha mai messo tra le sue priorità la tutela della salute pubblica, il decoro urbano, la legalità.
In Comune hanno la medesima filosofia di coloro che escono di casa di nascosto per esporre i rifiuti quando fa comodo a loro. Le strade non sono di nessuno. Quello che conta è che la loro casa sia pulita.
L’amministrazione ha fatto qualche timido tentativo di porre argine alla maleducazione, ma senza risultati apprezzabili, come dirò più avanti.
Sono ipotesi forse azzardate e certamente molto gravi, tali da indurmi, se fossi un elettore della Lega (ma non lo sono), a non votare più l’attuale Giunta.
C’è infine da chiedersi: perchè la gente non si ribella, perchè nessuno si scandalizza più per una situazione allarmante e pericolosa e indegna del vivere civile? La risposta è semplice. Siamo noi che buttiamo i rifiuti in strada quando ci pare e che siamo insofferenti alle regole, pur dettate per la tutela del benessere pubblico. Oppure ci siamo assuefatti al degrado e non siamo più in grado di reagire.
Un esempio illuminante ci è stato dato durante il lockdown. La gente era a casa tutto il giorno e di conseguenza gli orari dell’esposizione dei rifiuti sono saltati completamente. Chi era solito portare fuori l’immondizia la sera, al ritorno dal lavoro, lo faceva durante il giorno, a qualsiasi ora, indifferente anche alla vista dei rifiuti depositati proprio sulla porta di casa.
Un’ultima annotazione. Nel quartiere in cui abito, la Polizia locale recentemente ha affisso degli avvisi per comunicare ai cittadini che, dato il sistematico mancato rispetto delle regole in materia di raccolta differenziata, sarebbero stati eseguiti dei controlli e sarebbero state irrogate sanzioni ai responsabili. Ebbene, dopo due giorni gli avvisi sono stati strappati e, ovviamente, nulla è cambiato nel comportamento mafioso degli abitanti del quartiere, cioè connotato dal nascondimento e dall’omertà. Esagero? No. Occorre rendersi conto che fa più danno sociale un imbecille che espone i rifiuti tre giorni prima del giorno di raccolta, che un poveraccio che rapina un ufficio postale.
Se fossi il sindaco, avrei un moto di indignazione e solleciterei anche una reazione da parte della Giunta e degli organi preposti. Sarà accaduto così? Lo vedremo.
Un caro saluto a tutta la redazione
Valter Spagliardi

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La ciclabile alla Ranera e Internet

Buongiorno, scrivo in merito a quanto detto durante il mio incontro con il sindaco in data 6 novembre 2019.
In tale occasione, infatti, il Nostro sindaco era stato prodigo di promesse in merito alle problematiche da me esposte in merito alla realizzazione/completamento della pista ciclabile per il collegamento Sant’Angelo/Ranera ed ai problemi relativi alla debole linea telefonica della frazione Ranera che porta notevoli problemi con internet. In entrambi i casi, mi erano state date assicurazioni per una immediata attivazione per la risoluzione dei problemi, dando scadenza maggio per la fine della pista ciclabile ed incaricando il competente ufficio tecnico per avviare immediate contatti con Telecom Italia (gestore della rete) per la richiesta di una cabina all’ingresso della Ranera per avere nuovi numeri e l’abbattimento delle distanze dalla cabina principale (distanza e sovraccarico di linee che causano la debolezza del servizio), concludendo l’incontro rassicurandomi su una sua prossima comunicazione sulla risoluzione del problema.
Ma, se per la conclusione dei lavori della pista ciclabile si è messo di mezzo il Covid 19, che per un periodo ha bloccato dovunque tutti i lavori (anche se da mesi sono ripresi), per il secondo problema non ho ricevuto nessun riscontro.
Faccio presente che, a causa della pandemia, una linea internet idonea sarebbe stata una grande risorsa per mia figlia (frequenta il liceo scientifico “Taramelli” di Pavia) che ha avuto notevoli problemi nella didattica a distanza che è stata portata avanti durante il lungo lockdown e mia moglie (obbligata allo smart working dalla casa madre della sua multinazionale) che ha incontrato notevoli intoppi lavorativi.
Purtroppo, al giorno di oggi, internet ti collega al mondo ed in una dimensione scolastica e lavorativa per cui la rete è una risorsa irrinunciabile, noi alla Ranera non siamo nemmeno collegati a Sant’Angelo!
Purtroppo, non essendo presente in sede per impegni lavorativi (sono dalla metà del mese di giugno impegnato a Mogadiscio nella missione europea di supporto alla Somalia) fino a fine dicembre, non posso attualmente andare in presenza a rinnovare questi problemi.
Faccio presente (anche se capisco il disinteresse per i problemi personali), inoltre, la difficoltà ad avere delle conversazioni telefoniche con la mia famiglia, dato che come sopra detto sto lavorando a circa 9000 km da casa ed internet è l’unica forma di collegamento con mia moglie e mia figlia!
Spero in una pronta presa di coscienza di tali problematiche, perchè, come sempre, ci sentiamo abbandonati e staccati dal paese a cui dovremmo appartenere.
Concludo, nella speranza di non aver annoiato nessuno.
Giuseppe Di Francesco

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Un appello per la campagna elettorale


Egregio Direttore,
ho letto con attenzione l’editoriale dello scorso numero con il quale si dava avvio alla campagna elettorale per le amministrative del prossimo anno. Per quanto la lista dei problemi aperti richiami dei temi sicuramente non trascurabili, non vorrei che la campagna elettorale fosse incentrata, per l’ennesima volta, solo e soltanto su questi temi.
Nell’editoriale si parla anzitutto dell’ospedale Delmati, punto chiave delle campagne elettorali degli ultimi 20 anni, sebbene le competenze sulla sanità siano affidate alle Regioni e, pertanto, l’azione del Sindaco può essere solo di proposta e di pungolo rispetto alle decisioni che vengono prese da Regione Lombardia.
Un altro tema sollevato è quello della sicurezza, tema presente da almeno 30 anni in tutte le campagne elettorali, dalle Politiche alle Amministrative. A Sant’Angelo, in particolare, ha sempre vinto chi ha fatto del tema della sicurezza il proprio cavallo di battaglia. Eppure, la situazione è costantemente peggiorata: mentre declinava la situazione delle periferie (Pilota, Gescal, Belfuggito) sono arrivati i pestaggi e le sparatorie in centro.
Allora mi chiedo se è auspicabile vivere i prossimi mesi parlando sostanzialmente a vuoto dei soliti problemi (tra cui fa sempre capolino la famigerata piscina) senza peraltro che i candidati forniscano soluzioni innovative o almeno praticabili, oppure se non sarebbe più opportuno partire da obiettivi più piccoli, provando a partire da questi ultimi per migliorare il nostro paese e risolvere di riflesso i problemi di decoro urbano e sicurezza.
Per non essere solo critico e per provare a dare il mio contributo, faccio di seguito qualche proposta, anche non necessariamente innovativa, auspicando che venga accolta da qualche candidato e che gli stessi candidati facciano un piccolo sforzo di fantasia per proporre soluzioni nuove (o copiate da esempi virtuosi di altri comuni).
Il primo problema del nuovo sindaco sarà far quadrare il bilancio. Allora perché non sfruttare sinergie con gli altri comuni del territorio per bandire gare d’appalto in comune aumentando il potere contrattuale spuntando prezzi migliori per i servizi richiesti (es. manutenzione del verde, mense scolastiche…)? Perché non mettere a fattor comune con altri comuni alcuni servizi come la polizia locale? Si potrebbe poi esplorare la possibilità di fondersi con comuni limitrofi ed ottenere così le agevolazioni previste per legge.
Vi è poi il grande tema dell’ambiente, che ormai ci riguarda tutti da vicino e su cui siamo già in drammatico ritardo. Negli ultimi anni abbiamo assistito al sorgere di nuovi edifici in tutte le zone del comune. Situazione stridente se si pensa che ciò non ha posto minimamente rimedio all’emergenza abitativa e che nel nostro comune ci sono moltissimi appartamenti sfitti. Tutto a danno dell’ambiente impermeabilizzando nuove porzioni di terreno prima verde, aumentando il rischio di allagamenti e le temperature al suolo. Per questo il sindaco del 2021-2026 dovrebbe impegnarsi a non lottizzare le poche aree verdi rimaste e anzi proporre un piano per recuperare quelle aree concesse in passato ad imprese edili e mai sfruttate per mancanza di domanda (vedi l’area di Via Gatti). Sempre in fatto di ambiente, sarebbe bello ma soprattutto utile vedere più alberi. Come? Ad esempio, applicando la legge 113/1992 che prevede la messa a dimora di un albero per ogni nuovo nato. Oppure lasciando la possibilità ad ogni cittadino (impresa, scuola…) di adottare uno o più alberi con un versamento una tantum o un versamento annuale a copertura dei costi per la relativa manutenzione. Ci sono poi gli orti urbani: Sant’Angelo è ormai uno degli ultimi paesi rimasti senza.
Sul tema della mobilità il principale problema resta quello degli autobus interurbani. Sant’Angelo è collegata molto peggio rispetto a comuni più piccoli. Servono collegamenti migliori (ad esempio manca un link verso i centri direzionali di Assago e Rozzano dove lavorano decine e decine di barasini). Sembra poco ma è una di quelle condizioni che fa aumentare il valore degli immobili (mentre costruirne di nuovi, al contrario, fa ridurre il valore di quelli esistenti) di un comune, e di conseguenza la ricchezza dei propri cittadini.
Passando al tema dei servizi, è necessario un grande salto in avanti sull’assistenza alle famiglie: un VERO asilo nido, una scuola materna comunale, valorizzare in accordo con le scuole e le associazioni di volontariato un servizio doposcuola fatto dai ragazzi per i ragazzi (studenti universitari come tutor dei ragazzi delle superiori, e questi a loro volta tutor dei ragazzi delle medie).
E poi il grande capitolo dello sport che rischia di essere vittima del Covid venendo meno alcuni sponsor e riducendosi la capacità di spesa delle famiglie. Per questo bisogna incentivare la nascita di una polisportiva che racchiuda tutti gli sport di base praticati nel nostro territorio (volley, basket, judo, karate, corsa, ciclismo…) consentendo una migliore e più piena gestione delle strutture e attirando più iscritti e sponsor, creando il contesto per la proposta di nuove discipline e consentendo ai ragazzi di poter provare più sport. In questo contesto sul calcio resterebbe fondamentale il ruolo degli oratori. Di certo non possiamo più permetterci di sostenere con fondi pubblici (finanziamenti, agevolazioni sull’utilizzo delle infrastrutture e sul pagamento delle utenze, pressioni su istituti bancari per l’apertura di linee di credito) le alterne fortune del Sant’Angelo Calcio.
Sempre pensando ai giovani ma non solo, sarebbe bello ripensare la biblioteca non più principalmente come luogo dove trovare in prestito i libri che si vogliono leggere, ma come luogo dove poter disporre di servizi (bar, sale riunioni, spazi di coworking, connessioni veloci, punto di consegna per gli acquisti effettuati online…).
La lista delle altre cose da sistemare sarebbe infinita e forse meno rilevante, mi preme però sottolineare come, a mio modo di vedere, è con tanti micro-interventi come e anche più piccoli di quelli sopra indicati, che si creano quel tessuto sociale e quel benessere collettivo che consentono automaticamente di avere una città più bella e sicura.
Francesco Coppa

IL PONTE - foglio dinformazione locale di SantAngelo Lodigiano



Sporcizia al Villaggio Pilota!

In allegato foto del parchetto di via C.Colombo quartiere Pilota.
Inciviltà, degrado ed indifferenza ....è difficile abituarsi a tutto questo!!!
E. Ferrari