Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate nella cassetta delle lettere di Via Monsignor Rizzi.
Pensando agli anziani del nostro paese
La situazione anomala che stiamo vivendo quest’anno mi ha fatto pensare molto ai nostri anziani che spesso sono costretti a stare in casa senza alcuna forma di socializzazione, a parte gli incontri saltuari con i familiari. La situazione è ancora più problematica se si pensa agli anziani soli, con figli o parenti lontani, o con serie patologie.
Nel nostro paese non esiste un centro sociale per anziani, un luogo in cui le persone si possano trovare e trascorrere del tempo insieme con attività organizzate appositamente per loro.
Vi erano - mi ricordo - fino a qualche tempo fa delle attività organizzate dalle parrocchie, una volta alla settimana, per la terza età; vi è poi un centro diurno integrato presso la nostra Casa di Riposo voluto strenuamente dal nostro parroco emerito Don Carlo Ferrari, ma accoglie in particolare persone con capacità fisiche o psichiche più o meno compromesse.
La mia riflessione si rivolge agli anziani autosufficienti, o anche alle persone con lievi patologie e in grado di interagire tranquillamente con altri, e che potrebbero, se vi fosse un luogo adatto, trascorrere del tempo insieme ai loro coetanei. Sarebbe un’opportunità per prevenire situazioni di isolamento e di emarginazione, offrendo alle persone la possibilità di stare insieme agli altri in un modo ricco e pieno, perché di questo si ha un grande bisogno. Si potrebbero svolgere attività di gruppo, partecipare a incontri culturali, ballare, leggere, interessarsi alla vita della comunità facendosi portavoce di questioni e di difficoltà di quella specifica fascia di età.
Una rete di protezione informale nei confronti di molti anziani è già attiva - immagino. Vi sono molte persone che si occupano di qualche vicino di casa, di qualche conoscente; vi sono alcuni servizi promossi dalle Caritas, ma penso sia troppo poco. Occorre fare di più. È anche a questo che i futuri amministratori del nostro paese dovranno pensare.
Ai futuri amministratori mi rivolgo. Gli attuali amministratori vi hanno pensato ma rimane poco tempo e comunque il problema non può risolversi con la semplice messa a disposizione di un locale; occorre una programmazione delle attività e la disponibilità di risorse economiche, professionali ed umane.
Perché non pensare di sfruttare un immobile comunale, o parte di esso, e creare un centro per anziani? Un centro in cui le persone possano stare insieme per una parte della giornata e godere della compagnia, del sostegno e dell’amicizia degli altri. Tutti diventeremo anziani - se la vita ce ne darà la possibilità. Tutti ci auguriamo di mantenerci nella miglior forma fisica e mentale il più a lungo possibile ma, anche quando questo accade, la solitudine diventa per molti l’unica compagna delle lunghe giornate che si susseguono uguali le une alle altre.
È questo che l’attuale pandemia ci può insegnare: a farci prossimi alle persone anziane pensando a qualcosa che potrebbe favorirli a vivere in pienezza una stagione della vita a cui tutti - si spera - siamo destinati. È un grande sogno che potrebbe - nella lungimiranza dei futuri amministratori del bene comune - diventare realtà.
Monica Bagnaschi
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Pista ciclabile nella zona Malpensata
Lettera al Sindaco datata 03/07/2020 e protocollata dal Comune di Sant’Angelo il 04/07/2020
Egregi Sindaco, Vicesindaco e Giunta
ho saputo che questa amministrazione intende realizzare 2 rotonde sulla circonvallazione, mi sembra una per togliere i semafori posti all’incrocio per andare a Monteleone e l’altra dove si trova la Malpensata.
Sono Sergio Pizzuti, cittadino di Sant’Angelo Lodigiano, ex segretario di questo comune dal 14 novembre 1988 fino al 04 maggio 1992, già in novembre 2012 scrissi al Sindaco Crespi una lettera pubblicata su “Il Ponte”, allegando una petizione sottoscritta da molti cittadini della Malpensata per agevolare chi volesse andare a piedi o in bicicletta da e verso tale zona, cioè costruire una pista ciclabile che dall’area del distributore di benzina Tamoil andasse verso la zona periferica suddetta, che coinvolge neanche 200 mt.
Solo pensavo che la rotonda fosse opportuno venisse realizzata di fronte al distributore di benzina, Crespi mi rispose che al momento non c’erano fondi per finanziare tale opera. Poi col nuovo Sindaco ho ripetuto l’istanza.
Io comunque non abito alla Malpensata ma vedo più opportuna una rotonda all’inizio della nostra città verso Pavia, che alla Malpensata.
In ogni caso, qualunque rotonda realizziate, vedo indispensabile e assolutamente necessaria la pista ciclabile tra la Malpensata e il distributore Tamoil. Fatela prima che qualche cittadino a piedi o in bicicletta ci rimetta le penne. Con osservanza
Sergio Pizzuti
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La lettera al sindaco di Alice Malinverni
Buongiorno, mi chiamo Alice Malinverni, ho 20 anni e risiedo a Sant’Angelo Lodigiano da sempre. Rivolgo questa mia lettera al sindaco Maurizio Villa, all’assessore all’ambiente Lorenzo Barbaini e a tutta l’amministrazione comunale. Scrivo per manifestare la mia contrarietà alla scelta dell’amministrazione comunale di abbattere gli alberi in via Armando Diaz, prevista all’interno del progetto di riqualificazione dell’area.
Nella giornata di ieri ho deciso di promuovere una raccolta firme virtuale, sulla piattaforma Change.org, rivolta al Comune di Sant’Angelo Lodigiano per permettere a chi avesse la mia stessa opinione di esprimersi in merito. Questo è il link della raccolta: https://chng.it/yjC4PXdM
Come potete facilmente vedere accedendovi, in poco più di ventiquattr’ore 500 persone si sono espresse e hanno manifestato la loro contrarietà: la raccolta firme è tuttora attiva e si aggiorna di minuto in minuto.
Mi rendo conto che tale forma di sottoscrizione online non sia canonica e, anzi, che essa possa aver creato un digital gap non indifferente nei confronti dei cittadini più anziani o che non abbiano accesso a internet, i quali non hanno potuto manifestare la propria opinione in merito; ma credo sia comprensibile che si è cercato di fare il meglio possibile nel rispetto delle norme attualmente vigenti a tutela della salute pubblica.
Credo sia importante sottolineare che i primi firmatari e promotori della raccolta sono stati i ragazzi di Sant’Angelo, che non si sono mai sentiti coinvolti, ma sempre succubi delle scelte fatte da altri e allo stesso tempo hanno a cuore le tematiche ambientali ed ecologiche, giovani che sono stati protagonisti della “rivoluzione verde” degli ultimi anni, delle manifestazione nelle piazze in occasione dei Fridays for future e che, questa volta, di stare in silenzio non ne hanno voluto sapere.
Vi invito a prendere atto del fatto che evidentemente le priorità dei cittadini sono diverse da quelle dell’amministrazione e che il verde non occupa per noi l’ultimo posto della lista ma, anzi, è di fondamentale importanza.
Inoltre dobbiamo avere consapevolezza del territorio in cui viviamo: il report di Legambiente Mal’aria, che annualmente stila la classifica delle città più inquinanate d’Italia, in cui è stato superato il limite di pm10 per più giornate, ha tristemente riconfermato nel 2020 Lodi come seconda città più inquinata d’Italia.
Sono consapevole che nel piano di “riqualificazione” dell’area di via Diaz sia prevista una ripiantumazione, ma ci tengo ad allegare qui alcuni dati, facilmente reperibili in rete, riguardanti la relazione esistente fra superficie fogliare/dimensione degli alberi e produzione d’ossigeno. Si può infatti stimare che le piante siano in grado di assorbire, al giorno, 15-13 milligrammi di CO2 per ogni dm2 di superficie fogliare. Una stima indica che un grande albero, che abbia un diametro di 100 cm ad altezza petto di un uomo, rilascia 0.31 Kg di ossigeno al giorno. Un albero più piccolo, diametro 30 cm circa, ne rilascia solo 0.06 Kg quotidianamente.
Per confronto un uomo utilizza 0.84 Kg di ossigeno al giorno per la respirazione.
Altre soluzioni esistono. Vi invito a proposito a leggere un interessante articolo del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus al seguente link: https://www.conalpa.it/possibili-soluzioni-per-gli-apparati-radicali-invasivi-degli-alberi/ che propone soluzioni per situazioni molto simili a quella che vede coinvolta la nostra città.
In conclusione vorrei invitare l’amministrazione comunale a rivalutare le proprie scelte, a confrontarsi con la comunità cittadina nella sua interezza e valutare soluzioni nuove, più funzionali e attuali per permettere a questi alberi, questi giganti, queste colonne portanti della nostra città di continuare a portare respiro e vita.
Ringraziando per l’attenzione rivoltami porgo cordiali saluti.
23 novembre 2020
Alice Malinverni
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Le vane promesse del Comune di Sant’Angelo per il rifacimento strade
Spett.le Amministrazione Comunale,
I residenti di Via Statuto e di Via del Pescherone chiedono all’amministrazione comunale il rifacimento del manto stradale e il rifacimento dei marciapiedi come promesso da 22 anni.
Visto la vicinanza delle scuole elementari e la situazione molto pericolosa del traffico, nulla ottenendo quanto da anni si va richiedendo, i residenti si attiveranno affinché sia salvaguardato il loro diritto alla sicurezza.
In fede
Gli abitanti di Via Statuto e di Via del Pescherone.
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Osservazioni
A proposito dell’articolo sulla Cabrini in America, faccio notare che la statua a lei dedicata, pubblicizzata in pompa magna, rappresenta in realtà un falso. È stato dimenticato un particolare dirimente. La Cabrini è Santa per la Chiesa Cattolica Romana e non le hanno messo neanche un simbolo non dico del cattolicesimo ma del cristianesimo, la Croce presente in tutte le foto e statue a lei dedicate. Sembra che abbiano avuto più risalto, sulla nostra stampa locale, i “sasi de risa” del Lambro, peraltro forniti da una ditta di Bergamo per completare l’ambientazione del monumento, discutibile. Purtroppo anche la targa della via in città omette il termine Santa. Il conformismo trionfa anche a casa sua.
Cari saluti
Lucia Oppizzi
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