Da Tonali a Guccini, l’orgoglio barasino del “campanén”
Da “Il Cittadino” di sabato 31 ottobre 2020, per gentile concessione, pubblichiamo il testo di
ANDREA MAIETTI scrittore, giornalista e autore di romanzi e saggi di argomento sportivo, vincitore del Premio Bancarella Sport nel 1997. Il suo amore e la passione per la nostra terra si esprime settimanalmente ne “Il Cittadino” attraverso la rubrica “La tenda sull’Adda”, illustrando tradizioni e recuperando espressioni del dialetto lodigiano. Nel testo Maietti parla di noi santangiolini, dell’idolo sportivo Sandro Tonali, della rivalità calcistica tra Fanfulla e Sant’Angelo, fino alla storia di un nostro ambulante, raccontandone poeticamente la vicenda attraverso una canzone di Francesco Guccini.



Scrive il giovane amico Gino Cervi (Il Foglio): “Un consiglio: se passate da Sant’Angelo Lodigiano, non definite mai “lodigiano” Sandro Tonali (il giovane centrocampista approdato al Milan). Il ragazzo è nato a Lodi l’8 maggio 2000, ma solo perché in quel periodo il reparto di ostetricia dell’ospedale di Sant’Angelo era stato temporaneamente chiuso. E per un santangiolino, anzi per un “barasino”, sentirsi dare del lodigiano è una insopportabile beffa. Sono diversi, i lodigiani e i barasini, molto. In un territorio tradizionalmente legato all’agricoltura e all’allevamento, Sant’Angelo è sempre stata una eccezione. I barasini si sono sempre dedicati al commercio, anche ambulante, non sono mai rimasti stanziali, hanno girato e hanno fatto tante esperienze. Da buoni venditori, i santangiolini hanno sempre la battuta tagliente bella pronta”.
I santangiolini sono giramondo, non sopportano briglie di sorta, dunque neppure quelle dei “padroni” del capoluogo. Non hanno però voluto, a suo tempo, il referendum per uscire dalla provincia di Lodi, perché avrebbero comunque trovato padroni - magari più indigesti - nei milanesi. Restano liberi e orgogliosi in riva al Lambro. Achille Mascheroni, arguto poeta della città del campanén, racconta di un vecchio santangiolino in visita a Parigi. Vede la Senna ed esclama: «Quèstu chì che Lamber l’è?».
Vanno per il mondo i santangiolini, feriti di nostalgia per il loro “campanén”.

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Una sera di anni fa, ai tempi della rivalità calcistica tra Fanfulla e Sant’Angelo, sono in macchina con due amici del campanén. Siedo sul sedile posteriore accanto a un cronista del “Cittadino”. Si chiacchiera in libertà. L’unico a non profferire parola è il cronista del “Cittadino” che loro ancora non conoscono. A un certo punto uno dei due si rivolge all’altro: «Maietti lo conosciamo, ma dell’altro possiamo fidarci?» E l’amico: «Quel li se l’è müte l’è anca surde!»

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Il suddetto amico Gino mi segnala una canzone dell’ultimo Guccini: “Sulla strada”. Parole e musica di Sergio Secondiano Sacchi. Racconta la storia vera di Giuanéla, un venditore ambulante di Sant’Angelo Lodigiano, che ha passato la vita a girare la pianura a vendere tele, tovaglioli, fazzoletti. E che aveva più di settant’anni quando l’hanno trovato morto sulla strada con la sua bicicletta.
Canta Guccini:

“A parte il fatto che poi/
Viene sempre qualcuno a parlarci di lui/
Che pedala in mezzo ai campi/
Verso il sole che gli sta davanti/
Sulla strada./
Cade l’inverno del ‘19/
La sua bicicletta già sfida la neve/
E fende come una scimitarra/
Il ricordo greve della grande guerra/
E poi ritorna l’estate padana/
Lui gira sempre di casa in cascina/
Con tele di cotone e juta/
Sul portapacchi sopra la ruota/
Sulla strada.”
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IL PONTE - foglio dinformazione locale di SantAngelo Lodigiano

Sandro Tonali


Il venditore ambulante santangiolino
(disegno di Angelo Savarè)