Il grazie della città nell’anno del Covid
Tradizione rispettata in occasione del patrono Sant’Antonio Abate
Consegnate riconoscenze e benemerenze in una cerimonia chiusa al pubblico

di Rossella Mungiello

Per la prima volta nella storia chiusa al pubblico, con i soli premiati e gli amministratori comunali. In un’atmosfera sospesa e inedita, il rito si è rinnovato nonostante la nuova zona rossa e i vincoli imposti dai numeri del contagio ancora preoccupanti. E ha assunto un significato nuovo, in linea con i destinatari individuati per l’edizione 2021, tutta dedicata all’emergenza sanitaria e a chi si distingue, ogni giorno, nell’assistenza silenziosa agli altri.
Il Covid-19 non ha cancellato la cerimonia pubblica per la consegna delle Riconoscenze e delle Benemerenze Civiche 2021, assegnate dal Comune di Sant’Angelo. Non c’era il pubblico – erano vietati gli spostamenti se non per necessità – ed è cambiata la location, con il trasloco a Palazzo Delmati, nella sala civica al primo piano. Non è mancata però l’emozione, forse anche amplificata dai limiti, dalle difficoltà, dal ricordo di quel che è stato e di chi oggi non è più qui, che ha commosso più di un protagonista della giornata. Ad esprimersi sui destinatari è stata prima la commissione per le benemerenze, che riunisce esponenti di tutte le forze politiche, ma anche i parroci della città, monsignor Ermanno Livraghi e don Angelo Manfredi; poi il passaggio in giunta per il via libera definitivo.
«Questa giornata rimarrà nella storia di Sant’Angelo perché mai era stata vissuta in zona rossa e con tutte queste misure di sicurezza – ha introdotto il sindaco Maurizio Villa - : oggi andiamo a premiare persone e associazioni che hanno dato tutto nel passato e nel presente della città, in particolare nel periodo Covid. Dobbiamo rinunciare a molto di questa giornata, ma dobbiamo comunque essere positivi e deve restare una giornata di festa. Siamo a un passo dalla luce e oggi serve responsabilità».

A ricevere la Riconoscenza Civica 2021, il dottor Luciano Fugazza – già primario di Medicina all’Ospedale Maggiore di Lodi, oggi in pensione – che ha raccolto il premio lanciando un messaggio di speranza, dopo una vita in corsia. Perché il suo imperativo, ha specificato, non è stato «curare gli ammalati, ma le persone ammalate, dando loro anche fiducia e speranza nella guarigione, quel che ci serve anche oggi, perché la guarigione c’è». Premiata con la Riconoscenza 2021 anche la sezione santangiolina della Croce Bianca, da 47 anni impegnata nell’emergenza, nell’urgenza e nell’assistenza alla popolazione. Un premio che arriva dopo mesi di grande stress e impegno per i volontari, con doppi turni e un fardello emotivo e psicologico pesante, ritirato dal neo presidente Giuseppe Pino Carlin – che ha contribuito a fondarla e oggi è tornato a guidarla – e dalla comandante Laura Pagani. «Premio che ritiro con orgoglio – ha detto Carlin commosso – a nome di un’associazione che in quasi mezzo secolo ha dato tanto per la nostra città, segnata dall’anno appena trascorso, dove i nostri mezzi sono usciti 10 mila volte, molti volontari si sono ammalati e alcuni ci hanno lasciato». Terza riconoscenza della giornata al gruppo comunale di protezione civile - ritirata da Claudia Sanguinello – mentre al referente Mario Cantoni è stato consegnato l’assegno speciale da 2500 euro frutto della vendita del libro “È stato solo un brutto sogno” ideato da Francesca Devecchi, a cui è andato il tributo della città e del sindaco Villa, che ha voluto ricordare anche la disponibilità straordinaria dimostrata da tutti i volontari di protezione civile durante l’emergenza sanitaria. E ancora, tra i premiati con la più alta onorificenza, la riconoscenza, il dottor Vittorio Altrocchi, da 40 anni direttore sanitario Avis e da 50 anni protagonista di attività di volontariato.
Cinque le benemerenze civiche consegnate nella cerimonia legata alla festa patronale di Sant’Antonio Abate. Sono andate a Sante Scolari – che dopo una vita spesa nel lavoro, ha voluto dedicarsi alla comunità come volontario, che assicura ogni giorno l’apertura dei parchi - , al personale della casa di riposo Madre Cabrini, ritirato dalla commossa caposala Patrizia Mattioli e dal presidente monsignor Livraghi. E ancora l’infermeria professionale Antonella Bressanelli – che con dedizione e passione è punto di riferimento per molte famiglie con malati terminali, ma si è sempre spesa anche in iniziative solidali - , alla compagnia Fiesta Brava, dalla nascita impegnata in momenti di spettacolo e animazioni, ma pronta a dare una mano anche nel sociale in questo delicato 2020 (il premio è stato ritirato da Patrizia De Caro) e all’associazione Noi per Voi Sant’Angelo, rappresentata da Marco Battaini. Anche in questo caso per il supporto essenziale nell’assistenza alla popolazione nell’emergenza sanitaria.



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