Atteso da tanti santangiolini, compresi quelli che non ci abitano più, ma lo portano sempre nel cuore, per il settimo anno consecutivo “El Calendari” in dialetto santangiolino, è entrato nelle case a far bella mostra di sè, rispolverando sopiti ricordi attraverso le immagini di una Sant’Angelo che strada facendo sta cambiando la sua identità.
Grande la soddisfazione degli ideatori Ivano Ferrari e Claudio Avaldi, trascinatori del gruppo “Parlème el dialète de Santangel e Rime Santangioline”, perché, nonostante la poca pubblicità effettuata considerando il difficile periodo che non garantiva il ritiro dei calendari prenotati, sono state stampate e distribuite 160 copie, un numero minore rispetto alle precedenti edizioni, ma che avrebbe raggiunto un numero di copie record valutando le centinaia di richieste pervenute dopo la distribuzione.
Un’edizione di pregio, sempre di grande formato (45x32), in quadricromia e illustrazioni di “Un chi ani fa” come recita il sottotitolo del calendario.
Sempre particolari le immagini pubblicate, da un’inedita piazza Vittorio Veneto diventata piazza dei Caduti, allo scomparso mulén sul Lambro meridionale, da una veduta del Villaggio Pilota al primo Municipio, di impatto emotivo la lunga fila delle urfanèle ritratte nel secondo dopoguerra, e tanto altro ancora.
La sequenza dei mesi è corredata dall’indicazione delle feste religiose e civili in dialetto santangiolino, perché l’obiettivo che i curatori perseguono dal 2013, data della fondazione del gruppo, è quello di dialogare con gli iscritti del gruppo rigorosamente nel nostro vernacolo, cercando, anche con questa iniziativa editoriale, di tramandarlo alle future generazioni.
Antonio Saletta |
|
|
|