È sotto gli occhi di tutti (e a Sant’Angelo non accenna a diminuire) il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade, soprattutto su quelle che portano fuori città. Ogni settimana, chi percorre queste direttive si imbatte in vere e proprie discariche a cielo aperto: sacchi sparsi qua e là, mobili, elettrodomestici, biciclette, scarti di demolizioni edili e chi più ne ha, più “ne porta”!
Un comportamento incivile che tante volte abbiamo denunciato attraverso le pagine di questo foglio e una mancanza di rispetto per tutta la comunità che, tra l’altro, deve poi farsi carico dei costi per la raccolta straordinaria che l’Amministrazione comunale deve attivare.
Da qualche tempo però, chi transita in uscita dal centro abitato, ad esempio attraverso la via Cazzulani, si sarà accorto che ciclicamente la via viene puntualmente ripulita e i rifiuti vengono accatastati in attesa di essere raccolti e trasferiti in discarica.

Scopriamo casualmente le autrici di questa operazione quando, nella mattinata di mercoledì 2 giugno, troviamo al lavoro una squadra di veri e propri “angeli dell’ambiente” armati di guanti, pinze raccogli rifiuti, sacchi e tanta buona volontà: sono Elisabetta, Silvana, Maura, Vanessa, Liboria, Olga e Valeria che, esasperate da tanta maleducazione hanno dato vita ad un gruppo, le “Rudengers” che entrano in azione ogni qual volta la situazione peggiora.
Scambiamo con loro due parole, mentre affaccendate raccolgono e rimuovono rifiuti di ogni tipo e ci raccontano che il gruppo è nato lo scorso anno durante il lock-down: durante le camminate all’aria aperta. Le Rudengers sono quasi tutte donne, ma il gruppo è aperto a tutti coloro che vogliono collaborare, si danno appuntamento con un messaggio WhatsApp e si ritrovano nel luogo da ripulire. Al termine delle operazioni contattano telefonicamente l’Ufficio Ecologia del Comune e contemporaneamente Cem Ambiente perché si possa localizzare l’ammasso dei rifiuti da rimuovere.
Così, settimana dopo settimana, ridonano decoro alle nostre strade e a quelle zone che vengono insozzate dagli ecofurbi, che evidentemente non sono né eco, né furbi!
g.b.