’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna
Appuntamento con il dialetto

a cura della redazione de Il Ponte

Eccoci al terzo appuntamento della nuova serie della rubrica “’NDUÌNA ’ME SE DIS E TRÖVA LA SCUMÀGNA!” dedicata al nostro dialetto. Anche questa volta i partecipanti sono numerosi (37 in totale) a conferma dell’interesse per la nostra parlata e della curiosità per le “scumàgne” e per la loro origine.
Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di dicembre 2021.


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Le iniziali dei vocaboli dialettali ci dicono che la “scumàgna” è BASTERINA. La “Basterìna” si chiamava Giuseppina Grossi ed era figlia di Luigi “Bigén” Grossi che, di mestiere faceva il “basté” (più sotto pubblichiamo anche la fotografia del suo antico laboratorio), cioè fabbricava selle, basti finimenti e collane per cavalli, muli e asini: da qui l’origine della “scumàgna”. Il soprannome è poi stato tramandato anche alle tre figlie di Giuseppina: Gina, Pierina e Cesarina, che per i santangiolini, erano appunto “Le Basterìne”...

I lettori che hanno azzeccato la traduzione dei vocaboli e individuato correttamente la “scumàgna” sono: Abbiati Maria Luisa, Aspirandi Vittoria, Biancardi Giuseppe e Rozza Rachele, Bontempi Carla, Borromeo Giovanna, Bracchi Mario, Cella Paola, Daccò Alessandro, De Vecchi Luigi, Gatti Elisa Maria, Lavaselli Toscani Pinuccia, Mascheroni Luigi, Mascheroni Patrizia, Moretti Pozzi Mariuccia, Oppizzi Gabriele, Pedrazzini Luisa, Pedrazzini Mario, Rognoni Maria Luisa, Rognoni Paola, Saletta Bassano e Saletta Gherardo, Tacchini Cesare, Tonali Luigia, Tonali Maria, Trabucchi Vittoria, Vitaloni Rosangela.
Hanno partecipato al gioco anche numerosi altri lettori: alcuni hanno indovinato la “scumàgna”, ma non hanno azzeccato l’esatta traduzione di una delle parole, come Cagnoni Rosanna, Cappellini Maria Antonia, Gelosi Francesca, Lunghi Gaetana, Lunghi Rosanna, Medaglia Tino, Parra Ester, Pernigoni Ferrari Patrizia, Quaini Debora, Raimondi Giancarlo, Rapetti Giuseppe, Trabucchi Giuseppe.

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PRECISAZIONE

Sul PONTE di dicembre 2020 abbiamo pubblicato una spiegazione imprecisa della “scumàgna” FIUMANO.
La spiegazione corretta e più ampia è la seguente.
Nel 1943 Vittore Oppizzi, come diversi altri santangiolini, fu vittima di un rastrellamento di militari tedeschi in ritirata. Fu caricato su un treno e finì nel campo di concentramento di Auschwitz. Riuscì a scappare dopo due anni e arrivò a Fiume, dove rimase tranquillo per qualche tempo. Da lì riuscì poi, con non poche difficoltà, a rientrare a Lodi e quindi alla sua casa di Sant’Angelo Lodigiano.
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LA NUOVA SERIE

Sempre più convinti, dato il successo della rubrica, che la “scumàgna” è una patente di santangiolinità e che chi la porta può ben esserne orgoglioso, eccovi ora la proposta del terzo gruppo di parole della nuova serie e della corrispondente nona nuova “scumagna” da trovare.
Le regole del gioco restano le stesse: viene fornita una successione di vocaboli o definizioni in italiano a cui corrisponde un vocabolo dialettale. Se si individueranno correttamente, nell’ordine dato, tutti i vocaboli dialettali suggeriti da quelli in italiano, la serie delle iniziali, lette dalla prima all’ultima, fornirà una ”scumàgna” santangiolina.
A volte i vocaboli dialettali sono simili a quelli italiani, a volte sono totalmente diversi: vediamo chi azzecca quelli giusti.



Cari lettori, potrete trasmettere le vostre soluzioni al solito indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, oppure consegnarli, su scritto cartaceo, presso la Libreria Vittoria - via Cesare Battisti, 8 - Sant’Angelo Lodigiano.

Chi indovinerà correttamente per 6 volte consecutive tutti i vocaboli dialettali otterrà il titolo di “BARASINO DOC”. I lettori già insigniti del titolo e che indovineranno tutti i vocaboli e le “scumagne” della seconda serie di puntate saranno nominati “BARASINO DOC MASTER”.









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