EDITORIALE

Le richieste dei cittadini e il diritto a essere ascoltati


Tre temi hanno attirato la nostra attenzione in queste ultime settimane. Sebbene si tratti di questioni complesse, che per la loro soluzione non dipendono solo dal Comune di Sant’Angelo, crediamo che un interessamento diretto degli amministratori sarebbe doveroso, andando al di là di quanto fatto o annunciato fino ad oggi.

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Andiamo con ordine. Il primo problema attiene ai disagi che stanno vivendo ormai da mesi i pendolari del servizio di trasporto pubblico extraurbano che in provincia di Lodi è affidato alla società Star Mobility. Siamo di fronte a corse soppresse o con itinerari modificati, viaggiatori (in alcuni casi anche disabili) lasciati a terra perché i mezzi sono troppo pieni e a un comportamento davvero imbarazzante ma che sembra essere ormai accettato pacificamente: ogni sera Star Mobility pubblica sul proprio sito Internet l’elenco delle corse che il giorno dopo potrebbero non essere garantite. Con la conseguenza che chi viaggia per lavoro o per studio non ha la garanzia di arrivare in tempo al lavoro o a scuola né di arrivarci affatto. Non sono mancati i sindaci che pubblicamente hanno alzato la voce, ad esempio quelli di Pieve Fissiraga e di Caselle Lurani. A loro va il nostro plauso. A Sant’Angelo abbiamo registrato le giuste pubbliche lamentele dell’assessore Beccaria. Un po’ troppo poco per un Comune di 13mila abitanti, il quarto più grande della provincia di Lodi, con un numero storicamente importante di lavoratori pendolari che gravitano su Milano. Negli anni Settanta si organizzarono manifestazioni e proteste di piazza. Oggi nulla di tutto ciò. Ma c’è sempre tempo per farsi sentire. Coraggio!

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Il secondo problema attiene alla sicurezza e al controllo del territorio. Qui le responsabilità sono condivise a più livelli e una fetta della cittadinanza ha una quota di responsabilità. I fenomeni criminali come furti e rapine e la microcriminalità (pensiamo ai vandalismi) sono purtroppo caratteristica condivisa con altri centri della provincia di Lodi, a Sant’Angelo tuttavia si ha la sensazione - ahinoi spesso confermata dai fatti - che manca un adeguato presidio del territorio. E dunque ci domandiamo: i carabinieri sono in numero sufficiente? Quanto agli agenti di polizia locale: è ipotizzabile pensare che possano effettuare un’azione più incisiva di contrasto a fenomeni quali l’abbandono di rifiuti e la sosta selvaggia che attanaglia l’intero centro e altre parti della città? Il controllo del territorio deve partire dal basso, dalle piccole cose: lasciare sacche di illegalità dilagante sotto gli occhi di tutti, anche di chi ci amministra, e non intervenire nelle piccole cose significa far passare il concetto che tutto è possibile.

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Terzo tema. La situazione delle case Gescal. Non passa settimana che la stampa locale non raccolga segnalazioni e denunce di una parte dei residenti, che lamentano le scorribande di gruppi numerosi di ragazzotti sotto e dentro i palazzi Aler, con fenomeni quali lo spaccio, i vandalismi, il danneggiamento, l’ingresso in proprietà private e il consumo di droga. Non abbiamo ragione di credere che quanto dicono i residenti - documentato anche da fotografie - sia falso. E dunque ci chiediamo, e lo chiediamo alle forze dell’ordine e al Comune di Sant’Angelo: quanto tempo deve ancora passare prima di intervenire energicamente? E aggiungiamo: è tollerabile dai santangiolini perbene tutto ciò?.
IL PONTE