La Prima guerra mondiale e la guerra in Ucraina, tra nazionalismi e sete di potere

Un’interessante serata con Ferruccio Pallavera e Massimo Ramaioli organizzata dall’Associazione combattenti e reduci, da “Il Ponte” e da “il Cittadino”


Ci possono essere punti in comune tra le guerre del Novecento e il conflitto in corso in Ucraina? Sicuramente la sete di potere, le decisioni di pochi e il nazionalismo sono fattori rintracciabili in tutti gli scenari bellici. Ne hanno parlato venerdì 4 novembre a Sant’Angelo Ferruccio Pallavera, giornalista e storico, e Massimo Ramaioli, docente universitario di tematiche mediorientali.
L’appuntamento, moderato dal direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi, è stato ideato da Giancarlo Cordoni, presidente della Combattenti e Reduci di Sant’Angelo ed è stato organizzato da quest’ultima in collaborazione con il bimestrale «Il Ponte» e «il Cittadino». Il pubblico, numeroso e attento, ha gremito la sede del Museo dei Combattenti, dove Pallavera ha parlato dal vivo mentre Ramaioli è intervenuto in collegamento dall’Università di Infrane, in Marocco. Se Pallavera ha fornito un interessante affresco della Prima e della Seconda guerra mondiale, spiegando le ragioni che hanno portato a imbracciare le armi, Ramaioli si è soffermato sulla situazione attuale, la guerra tra Russia e Ucraina e il ruolo delle potenze globali e regionali quali la Cina, gli Stati Uniti, l’Unione europea, così come l’Iran, la Turchia e l’India. Erano presenti Rosita Sali, presidente del consiglio comunale, e Omar Damiani, consigliere comunale.