Sant’Angelo andrà al voto nella primavera del 2024. C’è ancora tempo per la campagna elettorale e per le valutazioni circa le alleanze politiche con le quali i partiti e le liste civiche si presenteranno agli elettori. Ci sono però alcuni elementi di criticità, che riguardano la vita di tutti i cittadini, che è bene mettere in evidenza fin d’ora. L’obiettivo è focalizzare l’attenzione sui principali problemi aperti affinché poi ciascun cittadino-elettore possa trovare riscontro nei programmi elettorali.
Il punto di partenza è che per molti cittadini, quelli che hanno meno possibilità economiche ma anche per la cosiddetta classe media, la qualità della vita è peggiorata se prendiamo in esame alcuni importanti servizi pubblici.
Ospedale, medici di famiglia e pediatri
Partiamo dalla sanità. L’ospedale Delmati negli anni è stato depotenziato e oggi, al netto di alcuni servizi basilari come gli esami del sangue e qualche ambulatorio, non è in grado di offrire risposte ampie alla collettività. Per il Pronto Soccorso occorre fare riferimento a Lodi e per le principali patologie è necessario uscire dalla nostra città. Oggi abbiamo un ospedale che offre servizi per particolari fasce della popolazione provinciale - pensiamo ai reparti per gli anziani - o ai reparti specializzati come gli Infettivi. La casa di comunità poi ancora non si capisce con precisione a cosa serva e quali reali risposte è in grado di dare. Ci sono poi problemi con i medici di famiglia e i pediatri. Sono sempre meno e il carico di lavoro è sempre più elevato. Si dirà, è così in tutta la nostra regione (e non solo). Non è vero: a Sant’Angelo molte famiglie hanno il pediatra dislocato nei paesi vicini e per raggiungerlo devono prendere la macchina. Non succede la stessa cosa a Lodi, Codogno e Casale. Il risultato del quadro che abbiamo appena descritto è che chi può si affida al privato, pagando. Chi non può, si arrangia.
L’asilo nido
Ci vengono poi segnalate carenze significative in un altro servizio che riguarda da vicino le famiglie, soprattutto quelle giovani con figli: l’asilo nido comunale. La nuova sede non è certo l’ideale - nel bel mezzo di un quartiere con tante problematiche sociali, in una struttura con una capienza limitata e senza una zona verde per i giochi all’aria aperta - ma le lamentele maggiori arrivano sul fronte degli orari, per nulla confacenti a genitori che lavorano, e che magari fanno i pendolari. Non stupiamoci poi se molte giovani famiglie di santangiolini si spostano nel circondario, dove certamente i prezzi delle case sono più bassi ma il livello dei servizi, anche in piccoli comuni, è migliore.
Parchi pubblici e rifiuti
Le famiglie pagano poi lo scotto della carenza di spazi verdi fruibili e dignitosi - e anche in questo caso ci sono piccoli comuni che ci bagnano il naso - così come sono sempre più forti le lamentele per una città che si presenta sporca, con evidenti problemi nella gestione della raccolta differenziata e con alcuni cittadini che non rispettando le regole danneggiano tutti. Ci sono vie e quartieri che evidenziano in maniera macroscopica questa situazione. E la qualità della vita passa anche da un ambiente decoroso.
Manca la sicurezza
Altro tema importante è la sicurezza. E si tratta di un problema assai serio perché incide sulla qualità della vita in maniera diretta. È evidente che il presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine è carente. Ci chiediamo se l’organico dei carabinieri è adeguato e se gli amministratori comunali negli scorsi mesi si sono mossi per chiederne un potenziamento, come fatto da altri primi cittadini del Lodigiano. La sensazione, numeri alla mano, è che i carabinieri della stazione cittadina siano pochi e abbiano competenza su un territorio vasto, articolato e con tensioni sociali non indifferenti. C’è poi il tema della reale vigilanza garantita dal corpo di polizia locale. Infine altri due temi collegati: Sant’Angelo paga un problema di impunità (pensiamo alla sosta selvaggia non sanzionata) e di degrado, con alcune zone - ad esempio le Gescal - lasciate in balia di fenomeni criminali come lo spaccio. Basta parlare con i residenti per farsi un’idea.
È evidente che quanto fin qui descritto incide sulla qualità della vita di tutti noi. Non tutte le responsabilità sono degli amministratori comunali, sia chiaro, ma una gestione lungimirante può in parte alleviare i problemi.
Servizi scolastici, volontariato e oratori
E a tal proposito non possiamo non soffermarci sui servizi scolastici e su quanto ruota intorno a essi. Punto primo: non conosciamo i dati reali sull’abbandono scolastico, che pure esiste - basta parlare con i docenti - sia nella scuola media sia alle superiori. Sarebbe importante averne un quadro chiaro e pubblico perché siamo convinti che sia necessaria una riflessione seria: chi sono questi ragazzi? Perché lasciano la scuola? Cosa fanno della loro vita?
La scuola è la principale agenzia educativa in grado di intercettare bisogni e fragilità. Ma non può agire da sola. Il terzo settore se ben organizzato e sostenuto può fare molto. E allora proviamo a ragionare con il volontariato e gli oratori, rilanciando e finanziando progetti che in passato sono stati fondamentali nel garantire la tenuta sociale: pensiamo ai doposcuola delle Acli. Guardiamo alle parrocchie e agli oratori come centri di valore, alleati veri e non comodi erogatori di servizi al bisogno. La triste vicenda dei fondi promessi dal Comune agli oratori la scorsa estate è ancora viva nella mente di molti genitori.
Immigrazione
Ultimo tema è quello della immigrazione. Qui le complessità sono numerose ed è evidente che in assenza di integrazione e di percorsi adatti i problemi siano destinati a ingigantirsi. Una seria riflessione non può che partire dai numeri, che ci dicono che ormai gli stranieri regolari sono oltre tremila. Gli stessi numeri che ci dicono che Sant’Angelo nel territorio della provincia di Lodi è la meta preferita dagli stranieri: siamo la città con il maggior numero di stranieri in rapporto alla popolazione totale e siamo la città nella quale negli ultimi anni gli arrivi di stranieri sono risultati in costante crescita, più che a Lodi, Casale e Codogno. Affrontare la prossima campagna elettorale facendo finta che questo fenomeno non esista significa prendere in giro i cittadini, a partire dai santangiolini che risiedono da generazioni nella nostra città.