Tira aria grama

Ma i cittadini informati possono tutelare meglio la loro salute
e salvaguardare l’ambiente per le generazioni future

di Angelo Pozzi


Secondo i dati OMS (documento di presentazione della Giornata mondiale per la salute del 7 aprile 2022) muoiono prematuramente 13 persone ogni minuto (cioè 6.800.000 ogni anno nel mondo e, in proporzione, circa 50.000 in Italia, più di 8.000 in Lombardia, più di 10 a Sant’Angelo Lodigiano) a causa del solo inquinamento atmosferico.
Essere consapevoli di questa situazione è nel nostro interesse, è nell’interesse di tutti, perché tutti, ma proprio tutti, per vivere dobbiamo respirare e l’aria che respiriamo è tutt’altro che sana e salutare.
I contenuti qui di seguito riportati sono già stati pubblicati dalla stampa nazionale. Questo articolo vuole solo ampliarne la diffusione.


Fra gli agenti inquinanti atmosferici più significativi troviamo PM10 e PM2,5 (particolato fine e ultrafine) e NO2 (biossido di azoto) tutti prodotti, in varie proporzioni, da traffico, riscaldamento degli edifici, produzioni industriali; a questi si deve aggiungere l’ammoniaca prodotta dagli allevamenti intensivi. Il 10 novembre 2020 la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per 10 anni di “violazione sistematica e continuata” sulle norme sull’inquinamento per il PM10; si attende ora la sentenza per biossido d’azoto e per PM2,5. La sanzione la pagherà lo Stato, con i soldi dei cittadini che pagano le tasse.
L’inquinamento dell’aria non è uguale dappertutto. Le mappe del rilevamento satellitare ci dicono che la più grande macchia “gialla” e “arancione” in Europa è la Pianura Padana e, in quel pozzo di aria tossica, le zone ancor più inquinate sono Milano e Lodi, Brescia e Cremona. Lo smog, spiega la Commissione Europea che si occupa della qualità dell’aria, è “oggi la maggior minaccia ambientale per la salute e una delle cause principali di malattie croniche, come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari”. Con la proposta di legge firmata a Bruxelles, verrà “assicurato alle persone che subiscono danni alla salute il diritto di essere compensate quando (nelle zone in cui vivono, ndr) vengano violate le leggi europee” ed inoltre viene sancito il diritto per una maggiore informazione per i cittadini.
Non c’è più tempo da perdere, ripetono gli scienziati. Serve un radicale cambio di stili di vita. Ne va della nostra salute.
Ma, a quanto pare, pochi di noi (sì, noi cittadini qualunque), troppo pochi di noi colgono l’urgenza di risolvere i problemi derivanti dall’inquinamento atmosferico. Molte cose le sappiamo, ma forse non ci crediamo; siamo bombardati ogni giorno da ricerche scientifiche, ma è come se questo problema non ci riguardasse sul serio. Siamo abituati a fenomeni ben definiti e tangibili; in questo caso il nemico non lo vediamo, non lo percepiamo. Per questo motivo, forse, non vogliamo modificare i nostri comportamenti, le nostre comode abitudini. Non vogliamo nemmeno pensarci.
Ma dobbiamo cambiare e dobbiamo farlo tutti. Molti sostengono che sia impossibile indurre un cambiamento radicale attraverso azioni individuali; è vero invece il contrario: l’impotenza dell’azione individuale è la ragione per cui tutti devono provarci. Siamo tutti sulla stessa barca, nessuno può pensare di salvarsi da solo, nessun genitore può dimenticarsi del futuro dei propri figli e nessuno può permettersi di lasciare a coloro che verranno un pianeta peggiore di quello che abbiamo ricevuto noi quando siamo nati.
Qualcuno ha scritto: “Quando esiste un obiettivo comune, tutti si organizzano per raggiungerlo”. Allora si tratta di decidere – e bisogna farlo ora, non chissà quando – bisogna decidere se l’inquinamento atmosferico è o no un problema per tutti, se la salute da tutelare è sì o no un valore per tutti e, quindi, se la soluzione del problema debba o no vedere la partecipazione e l’impegno di tutti. Chi scrive pensa di sì.
Allora, a questo punto, è importante – più che importante – che tutti i cittadini assumano la consapevolezza che l’inquinamento dell’aria, anche se non è fisicamente e materialmente palpabile e visibile, può essere un nemico mortale. Ma i cittadini, questa consapevolezza non se la possono fabbricare da soli; la conseguente modifica dei comportamenti quotidiani da parte di tutti noi non può essere il frutto di decisioni assunte da ogni singola persona, solo sulla base di suoi personali convincimenti. Occorre poter disporre di informazioni attendibili, di indicazioni e disposizioni comportamentali chiare, semplici, precise e correttamente graduate. Informazioni, indicazioni e disposizioni che devono pervenire ai cittadini da parte di chi ha la responsabilità amministrativa e politica di governare un paese, una città, una regione, un’intera nazione.
Se è vero che la formazione civica di base può essere fornita dalla scuola, è altresì innegabile che la stragrande maggioranza dei cittadini (tutti quelli con età superiore ai 25-30 anni) le scuole le hanno terminate da tempo e allora, chi li aggiorna, chi li informa, chi li indirizza sul modo corretto di comportarsi?
Forse la costruzione e l’aggiornamento di una adeguata consapevolezza delle problematiche ambientali, a cominciare da quelle riguardanti l’inquinamento dell’aria, potrebbero essere il contenuto di una sorta di “formazione civica continua” di tutti i cittadini in età post-scolare. Potrebbe essere una buona idea. Ci pensino, coloro che si candideranno come futuri amministratori di Sant’Angelo Lodigiano.