La Il panzerotto nasce in Puglia probabilmente da un anonimo fornaio o da una ignota casalinga di Bari che trasforma un po’ di impasto di pane avanzato in una piccola pizza, la riempie con pomodoro e mozzarella e la richiude a mezzaluna.
Venne coniato allora il termine “panzerotto” che deriva da “panza”, termine semidialettale meridionale per indicare la pancia gonfia. Anche il panzerotto, nonostante le origini umili, oggi è di moda, anche grazie al fatto di poterlo gustare mentre si cammina come un cibo da strada. Apprezzato in tutta Italia, viene proposto nelle più bizzarre varianti. L’impasto può essere preparato con diversi tipi di farina, la tradizione vuole però che sia fatto con farina 0 e semola di grano duro, capaci di rendere il panzerotto dopo la frittura dorato e croccante. (da Wikipedia)
Per i milanesi, invece, il panzerotto è uno solo: quello di Luini. Chi è nato negli anni Ottanta ci andava quando si bigiava con la scuola; prima ancora ci andavano nonni e genitori. In una città decisamente poco affollata di proposte gastronomiche, il panzerotto di Luini era un must (dovere). Oggi la fila davanti alle insegne è composta di turisti con le guide turistiche in mano e davanti le influencer si scattano le foto. (da: La Cucina italiana).
LA NOSTRA RICETTA VEGETARIANA DEI PANZEROTTI
Ingredienti da produzioni biologiche
400 gr. di farina per pizza con pasta madre (nei negozi di naturasì),
1 cespo di scarola,
30 gr. di olive taggiasche denocciolate,
20 gr. di capperi,
20 gr. di gherigli di noci,
15 gr. di uvetta,
15 gr. di pinoli,
1 spicchio di aglio
olio EVO
sale integrale marino q.b.,
e fatevi ispirare dalla vostra fantasia aggiungendo peperoncino se gradito, pomodorini secchi e tanto altro.
Procedimento
Seguire le istruzioni evidenziate sulla confezione di farina e fare una prima lievitazione di almeno 3 ore in forno tiepido. Dividete la pasta da pizza in 8/10 porzioni, fatene delle palline e rimettete a lievitare per circa 1 ora nel forno tiepido.
Preparate il ripieno: mondate la scarola dividendola in quarti e fatela lessare in acqua per 5 minuti. Passatela in acqua fredda e strizzatela con le mani. Utilizzando una padella wok stufate la scarola tagliata a striscioline con olio evo, aggiungete le olive e i capperi, le noci, l’uvetta ammorbidita in acqua e strizzata, i pinoli precedentemente tostati, l’aglio intero, il peperoncino, i pomodorini secchi ammorbiditi e tagliati a pezzetti e altri ingredienti a voi graditi. Fate cuocere per circa 15 minuti facendo asciugare bene il composto.
Riprendete le palline di pasta e su un tavolo infarinato formate dei dischi utilizzando il mattarello.
Riempite i dischi con il ripieno preparato, chiudete bene con i rebbi di una forchetta e infornate per 5/10 minuti nel forno a 180 gradi sino a doratura. Si possono anche friggere con buon olio EVO.
Buonissimi! Alcune donne dei laboratori creativi hanno preferito aggiungere del formaggio grana nel ripieno con ottimi risultati! Brave!
Storia del panzerotto tratta da “Wikipedia” e dalla rivista “La cucina Italiana”.
Ricetta realizzata dalle donne dei laboratori creativi di San Rocco guidate da
Marina Cecchi.
marina.cecchi@yahoo.com.