’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

Appuntamento con il dialetto

a cura della redazione de Il Ponte


Eccoci dunque al quattordicesimo appuntamento (dopo i sei della prima serie, i sei della seconda e il primo della terza) della rubrica “’NDUÌNA ’ME SE DIS E TRÖVA LA SCUMÀGNA!” dedicata al nostro dialetto. Anche questa volta i partecipanti sono numerosi, a conferma dell’interesse per la nostra parlata e della curiosità per le “scumàgne” e per la loro origine. Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di febbraio 2023.

Le iniziali dei vocaboli dialettali ci dicono che la “scumagna” è LATERÉN. Il soprannome individuava Guerino BRUSCHI che a Sant’Angelo, come si usava una volta, vendeva e consegnava il latte a domicilio, trasportando con la bicicletta i cesti metallici contenenti le bottiglie di vetro con il tipico tappo in stagnola. La storia di Guerino BRUSCHI merita un breve accenno. Pacifista ante-litteram, all’inizio della guerra del ’40-’45, cerca di evitare in tutti i modi di andare al fronte, ma nel 1941, appena ventenne, viene comunque arruolato. Nel ’43 si trova in una caserma di Reggio Emilia. Fugge, ma viene fermato dai nazisti che lo imprigionano e poi lo spediscono, insieme ad altri prigionieri ammassati come bestie su carri-merce, in un campo di concentramento in Germania. È a questo punto che Guerino diventa protagonista di una storia rocambolesca. Nel campo di concentramento lavora in fabbrica di notte e si nutre di bucce di patata; conosce Ilona, che è di origini milanesi, lavora come traduttrice per i tedeschi e che riesce a farlo fuggire e lo ospita a casa sua nel centro di Berlino dove è conosciuto come “Gigi l’Italiano”. Al termine della guerra riesce a rimpatriare, dopo aver svolto anche l’attività di traduttore per i Russi che lo avevano liberato. La storia di Guerino Bruschi in prigionia, raccontata in modo più esteso, la potete trovare in podcast su Radio Sant’Angelo..

I lettori che hanno azzeccato la traduzione dei vocaboli e individuato correttamente la “scumagna” sono: Abbiati Battaini Angela con Ravarelli Tonali Giovanna, Arrigoni Pierpaolo e Malusardi Rossella, Aspirandi Vittoria e Agostino, Augelli (Tano) Gaetano, Boari Giovanna, Boari Manuele, Bontempi Carla, Borromeo Giovanna, Cagnoni Rosanna, Cantoni Vittoriana, Damiani Paola, De Vecchi Serafino, Ferrari Angela Domenica, Lavaselli Toscani Pinuccia, Lunghi Gaetana, Lunghi Rosanna, Medaglia Tino, Moretti Pozzi Mariuccia, Nervetti Nicoletta, Oppizzi Gabriele, Pedrazzini Mario, Pernigoni Ferrari Patrizia, Pozzi Umberto, Raimondi Giancarlo, Rapetti Giuseppe, Rognoni Paola, Rusconi Giuseppe, Saletta Bassano e Gherardo, Toscani Ermelinda, Trabucchi Giuseppe, Vecchio Rossella, Vitaloni Rosangela.
Hanno partecipato al gioco, hanno indovinato la “scumagna”, ma hanno sbagliato la traduzione di una parola, Gelosi Francesca che ha tradotto “Attaccare” con “Tacasü’” che vuol dire “Appendere”; Scarioni Pietro che ha tradotto “Ramarro” con “Lüšèrta” che vuol dire “Lucertola”; Tonali Luigia che ha tradotto “Ramarro” con “Grùpe”. Vitaloni Pierluigi, invece, ha azzeccato la “scumagna”, ma non ha fornito le traduzioni delle parole. Ci è poi arrivata una scheda con le traduzioni, ma priva sia dell’indicazione della “scumagna” sia, e soprattutto, dell’indicazione di nome e cognome del mittente. In tutto, questa volta, i partecipanti sono stati 40 + 1 ignoto.

LA NUOVA SERIE

Proseguiamo ora con la pubblicazione della nuova terza serie della rubrica sul nostro dialetto, convinti che la “scumagna” è una patente di santangiolinità e che chi la porta può ben esserne orgoglioso e ricordando che il gioco si fonda sulla dimostrazione di conoscenza delle parole dialettali più che sull’individuazione della “scumagna”.

Riteniamo dunque opportuno continuare la rubrica con una nuova terza serie, convinti che la “scumagna” è una patente di santangiolinità e che chi la porta può ben esserne orgoglioso.


PROPOSTA/INVITO
I lettori del PONTE che sono titolari o sono discendenti di un parente che ha una “scumàgna” possono segnalarcela, indicando i motivi per cui la “scumàgna” gli è stata attribuita. Le vostre “scumagne” potranno essere utilizzate in questa rubrica sui prossimi numeri del PONTE per essere indovinate dai lettori.
La segnalazione della “scumàgna” dovrà essere accompagnata dall’indirizzo e dal numero di telefono del segnalatore ed inviata o consegnata ad uno dei recapiti più sotto indicati.



Siamo lietissimi che la nostra PROPOSTA/INVITO abbia già riscontrato una risposta positiva da parte di un nostro lettore (del quale pubblicheremo il nome sul prossimo numero) che ci suggerisce una “scumagna” che appartiene alla sua famiglia e che volentieri proponiamo ai nostri lettori come quattordicesima nuova “scumagna” da indovinare. Ci auguriamo che altri lettori seguano l’esempio.

Le regole del gioco restano le stesse: viene fornita una successione di vocaboli o definizioni in italiano a cui corrisponde un vocabolo dialettale. Se si individueranno correttamente, nell’ordine dato, tutti i vocaboli dialettali suggeriti da quelli in italiano, la serie delle iniziali, lette dalla prima all’ultima, fornirà una ”scumàgna” santangiolina. A volte i vocaboli dialettali sono simili a quelli italiani, a volte sono totalmente diversi: vediamo chi azzecca quelli giusti.


Cari lettori, potrete trasmettere le soluzioni all’indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, oppure consegnarle, su scritto cartaceo, presso la Libreria Vittoria - Via C. Battisti, 8 - Sant’Angelo Lodigiano.