È del gruppo “Voltiamo pagina” uno degli ultimi incontri che a Sant’Angelo ha visto in giugno una continuità per quanto riguarda quell’educazione alla salute, già promossa a fine maggio da iniziative come quella avviata da Avis con Anvolt (Associazione Nazionale Volontari lotta ai Tumori) nell’ottica di una cultura preventiva in risposta alle esigenze di benessere e qualità della vita, purtroppo ormai sempre meno garantite anche nel nostro contesto territoriale lodigiano, tanto logisticamente attrattivo quanto profondamente martoriato dal punto di vista ambientale. È la correlazione tra salute e ambiente infatti, a fare da sfondo alle serate aperte alla cittadinanza e ben partecipate, sia per l’ultima iniziativa, a firma “Voltiamo pagina” dello scorso 8 giugno alla Sala Girona, come per la precedente, avisina, del 24 maggio: l’una, concernente in prima istanza proprio “I danni dell’inquinamento atmosferico sulla salute”, relatore il pneumologo dell’ospedale di Codogno, dott. Francesco Tursi; quindi, col Direttore del reparto di Medicina Interna dello stesso ospedale, dott. Francesco Giangregorio, sui “danni a livello addominale causati dal fumo di sigaretta”. L’evento promosso dai Volontari del Sangue a maggio invece, assieme ad Anvolt, ha voluto informare anzitutto sulla diagnosi precoce delle problematiche della pelle, con un appuntamento che ha visto nel Salone principale dell’oratorio di San Rocco, il confronto con la dottoressa Mariateresa Bernini e la referente provinciale Alessia Biraghi dei Volontari per la lotta ai tumori; col presidente Silvio Bosoni e il segretario Mauro Cremascoli per l’Avis locale. Un focus informativo importante per entrambi gli eventi, quanto a problematiche su cui tener desta l’attenzione, mediante Avis anche in coda a un operato costante sul territorio, di recente rivolto anche allo screening sulla popolazione (del 10 giugno il controllo dermatologico negli ambulatori di Sant’Angelo, per esempio): per avvicinare la cittadinanza a un contesto di promozione di una medicina preventiva, nella “mission” per cui star bene può aiutarci a far star bene anche gli altri.
Un’idea di cura che dovrebbe partire però anzitempo da una cura dell’ambiente, ma che purtroppo si rende concreta solamente quando il malessere dell’ambiente diventa anche malessere per l’uomo, coinvolgendoci a volte, forse in ritardo. L’intento divulgativo promosso dalle associazioni serve anche a questo.