I mieli e le meraviglie delle api

MANGIA CHE TI FA BENE

di Marina Cecchi


Si è svolta il 20 maggio scorso la giornata mondiale dell’ape istituita dall’ONU nel 2017 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’importanza di questi insetti, fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi e per la sicurezza alimentare della nostra e di altre specie.
Se parliamo di api immediatamente pensiamo al miele e a me piace ricordare, quando ne parlo, l’art 1 del D.L. 179 del 21 maggio 2004 concernente la produzione e la commercializzazione del miele che recita così: “Per miele si intende la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare”. Questo fanno le api ogni giorno della loro vita, un gran lavoro condiviso, comunitario e finalizzato alla sopravvivenza del superorganismo alveare e facendo ciò garantiscono anche la nostra sopravvivenza. Il miele è un prodotto altamente energetico e forse non ha tutte quelle proprietà miracolose che gli vengono attribuite ma sicuramente è un buon alimento. Sin da bambine/i in caso di mal di gola ci veniva offerto nel latte. Certamente addolcente e lenitivo grazie al suo alto contenuto in fruttosio oltre che glucosio ma provate cambiando di prospettiva ad utilizzarlo in cucina e lo apprezzerete sui cibi con tutte le sue differenti note aromatiche (nota floreale, vegetale, aromatica, calda, maltata, chimica e anche amara). I mieli italiani sono davvero numerosi, specchio di una biodiversità botanica unica: sono definiti unifloreali i mieli prodotti da api che hanno prelevato nettare o melata da un’unica tipologia di fiori nei boschi o nei campi. Ne sono un esempio i mieli di robinia (acacia), sulla, rododendro, girasole, agrumi, timo, cardo, ailanto, tiglio, eucalipto, tarassaco, erica arborea, melata di metcalfa (miele di bosco), melata d’abete, corbezzolo, castagno ma anche lavanda selvatica, erba medica, coriandolo, colza, trifoglio, ciliegio, rosmarino, amorfa e molti altri. Quando si porta il miele in tavola con i formaggi, il consiglio è quello di servire sempre più opzioni, e lasciare che sia il gusto di ogni commensale a stabilire la propria preferenza, Nell’ideare un abbinamento possiamo ragionare per contrasto: unendo ad esempio un formaggio erborinato, con le sue note di muffa, con dei mieli decisamente floreali, come il timo, il cardo, l’agrumi. Oppure in accordo: ad esempio, il miele di Castagno ha note animali che si sposano particolarmente bene con formaggi molto stagionati di latte vaccino come il Parmigiano Reggiano.
Come apicoltrice e esperta in analisi sensoriale dei mieli vi propongo questa ricetta con il miele di tiglio dalle note aromatiche, canforato, resinoso e con sfumature di menta.

 


La nostra ricetta:
INSALATA AL SEDANO, ARANCE E INDIVIA
CON IL MIELE DI TIGLIOI

Ingredienti da produzioni biologiche

2 cespi di indivia belga,
2 finocchi teneri,
1 cuore di sedano bianco,
2 arance bionde,
5/6 gherigli di noci,
una manciata di olive verdi o nere,
succo di limone
prezzemolo tritato.
Una citronette fatta con
olio EVO,
succo di limone,
sale,
rametti di timo fresco
miele di tiglio.


Procedimento
SeguirePulite e lavate separatamente le verdure. Tagliate a listarelle l’indivia e affettate sottilmente i finocchi e il sedano. A mano a mano che tagliate ogni singola verdura raccoglietela in una ciotola e spuzzatela di succo di limone per evitare che anneriscano. Pulire al vivo le arance e conservare gli spicchi separatamente.
Per preparate la citronette in una ciotola mescolate il succo di limone con il miele di tiglio, salate e aggiungete l’olio a filo ed emulsionare bene, per ultimo i rametti di timo fresco. Riunite su un piatto da portata tutte le verdure, le olive e i gherigli di noce sminuzzati, gli spicchi di arancia, condite con la citronette e. spolverate con prezzemolo tritato.
“Una apis nulla apis“ (un’ape da sola non è un’ape).
Marina Cecchi
marina.cecchi@yahoo.com.